SouventMeSouvient

LA PRIMA TRASGRESSIONE


Avevo tredici mesi quando mio padre, allora militare di carriera, fu trasferito a Vicenza. Portò con sè mia madre e me. Qui nacquero le mie due sorelle e vi abbiamo abitato per quindici anni.Era il tempo delle lucciole e noi ragazzini di nove, dieci anni, subito dopo cena, ossia verso le otto, che allora si pranzava presto, ci riversavamo nella strada.Io abitavo nell'unico palazzo di una via poco trafficata; poi vi erano un certo numero di casette basse col giardino e un orticello.Non vi erano recinzioni, solo qualche rete bucherellata e qualche cespuglio e noi bambini, ne approfittavamo per nasconderci all'interno di questi giardini, quando si giocava a nascondino.All'imbrunire, quando la luce comincia ad essere poca e in attesa di venire scoperti da "chi stava sotto", stavamo nascosti tra le piantine di pomidoro e di zucchine.Guardavo estasiata i compagni che staccavano i frutti maturi e succosi dalla piantina e senza neanche pulirli, addentavano i frutti carnosi...vedevo il liquido rosso colare dalla loro bocca e sentivo dentro una gran voglia di imitarli.Sapevo che non si poteva fare, che significava rubare e così impiegai del tempo per vincere le mie resistenze, ma finalmente una sera, accanto all'amichetto del cuore, che mi spronava ad assaggiare, cedetti....Ricordo il sapore schizzarmi diretto nella bocca e la gola riempirsi di semini e di liquido asprigno..ricordo il piacere che ne provai e la soddisfazione di sentirmi uguale agli altri.. finalmente capace di disubbidire alle regole e l'eccitazione che tale cosa mi provocava...ero come un'altra bambina...cresciuta di botto....Ricordo anche le urla della padrona del giardino a cui avevamo fatto incetta e tra le piantine si vedevano i buchi dei pomidoro mancanti...e la sera a letto, rimasi a lungo sveglia, eccitata per la conquista e stupita per la facilità con cui era avvenuta la cosa.PerlaVicenza, 1957