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I PENNINI


... si scriveva con i pennini ... alle penne , aste di varie fogge , non tutte eleganti e sinuose , si incastravano i pennini , di molteplici forme secondo l uso che se ne dovesse fare ... il più comune era color rame e la punta sgorgava da una serie di curve e di rientranze , un violino più un mandolino , poi c erano quelli color acciaio ,con la punta tagliata dritta o sghemba , i cavallotti ... e le punte si spezzavano nel gioco di infigger le penne sui banchi o nella gara del bersaglio , con la caduta a piombo ...s intingeva il pennino nell inchiostro e si passava ancora sul bordo , per non farlo riempir troppo nella pancia , e si scriveva ... ma non era facile lasciare la pagina pulita , senza macchie per delle lettere che s ingravidavano d inchiostro o per la manica che strofinava o per dei peluzzi maledetti che raccolti dalla punta sulla pagina sbaffavano irrevocabilmente le righe ... e c eran quelli che non gli succedeva mai ...per asciugar l inchiostro sullo scritto , prima di girar la pagina o piegare il foglio , c era la carta assorbente ... bianca , leggermente doppia e porosa , a fogli o strisce , per i grandi inserita in un curvo strumento ondeggiante ... su di essa il bimbo sognava ... su di essa , dove tremavan relitti di righe e di parole , dal pennino lasciava cadere le gocce d inchiostro che si spandevano lentamente , e col pennino le ampliava e traeva il flusso in forme tonde e curvilinee , in geometrie di aloni , ... magie che poi ritrovò in klee e in mirò ...occhiodivolpenapoli , fine anni '50