SouventMeSouvient

IL PRIMO, GRANDE DOLORE


Due giorni dopo Natale…notte d’inverno…in un silenzio assoluto.Solo il rumore della lampada che oscillando, sospesa al centro della piazza, lascia ombre mobili sulla spessa coltre di neve. E quello ripetitivo del galletto di ferro, sul tetto della chiesa, che il vento fa roteare ritmicamente in un verso…poi nell’altro.Difficile dormire…qualcuno impietosito, abbracciandomi e tentando di rassicurarmi, mi permette di guardare fuori dalla finestra.Il viso appiccicato al freddo vetro…nessuno in strada. “Dov’è la mamma? Dov’è papà? Dove sono tutti?”“Mamma e papà sono in chiesa.”Oltre i finestroni della chiesa di fronte, illuminati da una fioca luce, la veglia per il mio fratellino di dieci anni.E con lui, i miei familiari, per il più triste dei saluti.Piccola bimba di fronte ad un dolore incolmabile…impossibile comprendere perché, nei giorni futuri, lui non sarebbe stato più con me.amoildesertoAlto Molise…fine anni ‘50