Dialogo silenzioso

La notte lo sapeva...


    
LLa notte lo sapeva che vi sareste fermati qui,a guardare il suo cielo, e ogni stella dipintasull’alito di vento che corre via sopra il bosco,ogni tenue scintilla di luce, oltre il suo  oscuro velo.La notte lo sapeva che le sue ombre inquietevi avrebbero fatto paura, chiamando per nomeogni piccola malinconia, liberando ogni voltafili di silenzio sui colori della vostra fantasia. Lo sapeva, ma non poteva dirvi niente, perchéciascuno è il solo padrone del proprio sogno,dell’invisibile scudo di ricordi, sollevato innanziall’ignoto destino che sorge dopo ogni tramonto.E tu non capivi, perché eri giovane, e così sordo,avvolto nelle tue parole, nella nebbia del suo amoree lei non pensava, perché non c’era tempo d’aspettaree aveva una vita davanti e doveva correre e viaggiare. E forse sei stato felice e forse adesso sei più forte.Magari hai ancora il tempo di cambiare e ripartire, perché sei vivo e sai sognare e puoi fare o non fare niente,uscire dalla porta, seguire il sentiero o perderti per sempre.Ma adesso che la sera scivola nella tua mente e si accendela notte, i profumi di lei ritornano, e un vento lieve ti scuote.E rimani solo, come la prima volta, mentre stringevi i suoi fianchi.Rimani solo, come l’ultima volta, nel lento svanire dei suoi occhi.                                                                                                                        (Maurizio Spano)