Dialogo silenzioso

Sai incantare. ciao Cinzia

Grazie Cinzia. Il fatto è che mi lascio incantare e allora... poi lo racconto...

Filo di stoffa rada l'll tempo
di "grandi misteri" eleusini l'autunno
nel riposo delle campagne psichedeliche
portatrici sane di colori
nellle grotte scure a reggere il cielo
sono travaglio le fenditure della terra di un'altra vita
la verità è contrazione Oltre lo specchio
nel buco di luce che hai dipinto
c'è pulsione,accoglimento
"chiudi gli occhi ed entra come un bimbo
ai lenti tizzoni dell'autunno
più in la di ciò che è puro e distrutto,
salvato dopo l'ultimo silenzio"
L'anima è come la pelle
non si sente
quando ti osserva tra i colori

I miei pensieri come nuvole vagano sopra il tempio di Demetra alla ricerca della giusta ricompensa, della luce che scivola dalle pareti. Forse nel gioco psichedelico dei colori potrei trovare la via per l’altra vita o soltanto accostarmi alla verità che trasforma le ferite in lacrime di attesa. Ascolto e chiudo gli occhi attento a non calpestare i fili di colori. Ma ancora rimane il silenzio. Ancora l’intima domanda dell’anima. Chi abita oltre lo specchio? Perché non si rivela? Perché mi sfugge senza parlare...

Compensò Demetra errante con il pane e di se stessa,senza legge,impressionò la pelle come i papaveri C'è dietro al silenzio la conoscenza dei limiti offerti affinché siano colmati facendo diventare normale ciò che è straordinario " vedendo dal buio come dal più radioso dei balconi" con le mani tese dall'una all'altra riva
Mentre la terra scuote assordante il tempo, una donna è andata a vedere la piena dove le parole si gonfiano e nel grumo di paura emettono i primi suoni a filo d'acqua,al ritmo della nostra sete, dove la forza è tanto più potente quanto più è trattenuta

Il normale del cielo diviene straordinario in terra. Sulla strada liane d’oro scendono dal confine del tempo, indicandomi sentieri nuovi, incroci mai visti. Vorrei colmare quel limite, appoggiarmi al balcone del buio e, guardando oltre, vedere l’immagine di chi osserva. Se forza deve essere che sia, trattenuta al limite del respiro e dirompente nel viaggio che dalla paura porta fino alla follia del cuore. Perché l’attimo non sia mai immobile e l’anima mai sazia…

Questa è la mia preferita, la leggo e rileggo, mi attrae molto. ciao Cinzia

La ricerca dell'emozione è una malattia che non da scampo... Ciao Maurizio