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27 GENNAIO - GIORNO DELLA MEMORIA


Il Giorno Della Memoria è una ricorrenza istituita dal Parlamento Italiano con la legge n° 211 del 20 luglio 2000.« Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario »Primo Levi
Questa prima immagine rappresenta l'ingresso al campo di concetramento nazista di Auschwitz ,cittadina situata a circa 60 km ad ovest di Cracovia, in Polonia, dove tra il giugno del 1940 e il novembre del 1944 vennero uccisi migliaia e migliaia di ebrei provenienti da tutt'Europa.Il 27 gennaio 1945, le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, marciando in direzione di Berlino - la guerra era ormai agli sgoccioli - si imbatterono in questo agglomerato di edifici e scoprirono il campo di sterminio, dal quale poterono, a quel punto, liberare solo pochissimi superstiti.La scoperta di Aushwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono, per la prima volta, al mondo intero l'orrore del genocidio nazista. L'orrore che è passato alla Storia come olocausto (dal gr. "tutto bruciato").Oggi, 27 gennaio 2008, anche in Italia si vuole dare una voce alla memoria. Si vuole ricordare, qui come in altri Paesi, l'Olocausto ovvero il tentativo nazista di sterminare 5 dei 7,5 milioni di uomini e donne di ebrei.Abbiamo aperto il post citando una frase di Primo Levi, deportato nel 1944 ad Auschwitz. Autore del romanzo autobiografico Se Questo E' Un Uomo, considerato ormai un classico della letteratura mondiale,  Levi ha testimoniato quale orrore fu quel luogo infernale, per un bisogno di raccontare agli altri, di far partecipe l'umanità della tragedia dell'umanità stessa.Perchè se è vero che è impossibile spiegare come sia stato possibile solo il poter pensare all'eliminazione "chirurgica" di una popolazione, è altrettanto vero che non si può fingere che tutto ciò non sia mai accaduto. Non si può, non si deve dimenticare. Perchè il fatto che sia accaduto una volta e che l'umanità si sia indignata, non ci preserva dalla possibilià che accada di nuovo. Perchè troppo spesso assistiamo ad episodi di razzismo o comunque di intolleranza.Perchè i nostri figli imparino dal nostro passato e dai nostri errori.Permettetemi,allora, di mostrarvi delle immagini.Sono dure. Scioccanti. Talmente tanto da poter addirittura sembrare inverosimili. E lontane. Cosi lontane da non appartenerci nemmeno.
 
Ci appartengono, invece. E devono continuare a vivere con noi, per sempre. Perchè ciò non avvenga mai più.« Voi che vivete sicuriNelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a seraIl cibo caldo e visi amici:Considerate se questo è un uomoChe lavora nel fangoChe non conosce paceChe lotta per un pezzo di paneChe muore per un sì o per un no.Considerate se questa è una donna,Senza capelli e senza nomeSenza più forza di ricordareVuoti gli occhi e freddo il gremboCome una rana d'inverno.Meditate che questo è stato:Vi comando queste parole.Scolpitele nel vostro cuoreStando in casa andando per via,Coricandovi alzandovi;Ripetetele ai vostri figli.O vi si sfaccia la casa,La malattia vi impedisca,I vostri nati torcano il viso da voi. »Primo Levi, Se questo è un Uomo