Spazi Illimiti

Il colore dell'odio


Avevo bisogno di rileggere quel suo blog abbandonato, andando a ritroso, per capire se mi fossi inventata tutto e se in realtà quella maschera fosse sempre stata sul suo volto, così chiara.Ho riletto, andando indietro di un po', per essere sicura di avere 1000 ragioni per odiarlo, per tutte le bugie e promesse non mantenute.Perchè in giorni difficili come questo mi basta avere sotto gli occhi il suo voltafaccia da Giuda per poter respirare, stringere i denti e tornare a pensare che è meglio una vita lontana anni luce da lui.E tutte quelle parole, ognuna, anche quelle un tempo così sacre per me da custodirle gelosamente, ora suonano come vuote bugie: pregne di niente, di quel nulla che mi fu spacciato come un sentimento vero e profondo.Del resto lui l'ha sempre detto: prima che essere un parchettista era un venditore.Quello che non volevo vedere è che era anche e soprattutto un venditore di parole.Mea culpa.L'odio può divorarti. Ma...io ora non posso non odiare. Perchè le umiliazioni sono state tante, troppe. E non erano nulla rispetto al gran finale che mi ha riservato: sacrificata. Preparata a dovere, nell'ignoranza, su un piatto d'argento pronta per essere accoltellata da lui stesso per garantirsi una protezione, per non perdere nulla. Si è fatto i suoi conti e poi ha scelto il prezzo da pagare, io, tappandosi occhi e orecchie per non sentire le mie grida di dolore e i miei perchè. Che uomo...simile, molto simile, al marito (non ricordo il nome; in fondo non sono importanti i nomi dei codardi) di Alcesti, cui chiese di morire al posto suo.Almeno lui lo chiese...