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Questa è la mia breve biografia.Biografia non obbiettiva.Biografia poco sincera. Ho 20 anni. I miei mi hanno chiamato Francesco. Mia madre adorava anche Silvio o Gianluca come nomi. Dovevamo essere 2. Un gay e mia sorella. La cartomante di mia madre aveva visto una bambina mora con lineamenti scuri. Quella è mia sorella. Sembra di sentirla nelle stanze dalle parenti bianche. Mi piacciono i gatti , in passato ho avuto 2 gatte lesbiche.Sono morte,una aveva un tumore,l’altra morì per sofferenza,povera. Per il mio ottavo compleanno mi è stato regalato un cane,Sissi. Non gli cambio l’acqua, non la lavo,non mi preoccupo se gli manca del cibo nella sua ciotola,portarla a spasso ci pensa papà,perchè lei mi ha tradito. Sissi non si accontenta di una famiglia,ne vuole ben 2,i miei vicini l’hanno viziata. Stronzi! Lo scorso anno per i 18 ho fatto un tatuaggio,non per moda e consapevole che a 80 anni quando la pelle sarà floscia e trasparente quel marchio mi resterà addosso,per sempre. Ho un carattere abbastanza deciso, prima ero timido, avevo delle incertezze a riguardo, introverso. Ora sono più strano di prima. Alle medie mi ritrovai simbolo e punto di riferimento dei miei compagni d classse senza che io volessi. Lì adoravo,soprattutto Marco,era veramente bello, mi abbracciava,mi baciava finchè un giorno mi disse <<se fossi una femmina ti sposerei!!>>, lo guardai dritto negli occhi e risposi facendo una smorfia<<una femmina???>>. Ci siamo sposati,ho fatto l’intervento di cambio sesso,poi si sa come vanno a finire i matrimoni,non potevamo essere di certo fuori tendenza,contro corrente ,si divorziavano tutti e allora abbiamo deciso di farlo anche noi! Accantonata la storia con Marco,ritornai maschio, con il mio bel mebro che quando cammino si fa sentire nei pantaloni, giurando che non avrei mai fatto più cazzate per un uomo. Qualcuno doveva dirmi quali erano i rischi di un gay che s’innamora di un ragazzo etero!Ho pagato a miei spese anche questa volta. Amo la musica,non può trascorre il tempo senza. Resterebbe tutto immobile,fermo, noioso come un giradischi rotto. Amo e odio la mia vita.Non credo in Dio,sono agnostico.Non cerco amore perchè non puoi cercarlo,scappa.Ho fatto sesso e sono rinato. Ho iniziato a scrivere e qualcosa dentro di me si è mosso. Morirò giovane,me l’ha detto un angelo.
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Ho il viso finissimo come una tazza di porcellana
Ho il viso finissimo come una tazza di porcellana.
Le labbra siliconate.
Gli occhi impercettibili.
Il corpo morbido come dei cuscini riempiti di piume bianche.
L’ambiguità è esteriorizzata.
Lo sguardo da serpente,la lingua tagliente.
Il sedere plastificato e sodo.
I denti bianchi come perle.
Splendono ancora.
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Ci sono storie che avrei voluto raccontare, altre che ho raccontato e che avrei desiderato non uscissero dalla mia bocca.
Questa è la storia di Anna, una ragazza che ho conosciuto alla stazione, una ragazza dalla pelle bianca da farla sembrare trasparente agli occhi della gente, in più Anna è solo alta 1,47 cm, un viso bellissimo. Anna ed io aspettavamo il treno seduti su una panchina di cemento vicino ad un distributore automatico di preservativi. Se fossi stato etero probabilmente avrei infilato una moneta in quel distributore e poi avrei portato Anna a casa mia.
Gli dissi questa fantasia senza alcun pudore ne malizia. Lei mi guardò e mi chiese: quindi sei gay?. Si,lo sono. Non disse più nulla a riguardo, parlammo del più e del meno. Musica, film, libri. Mentre stavamo parlando si fermò un secondo, sembrava una statua di cera.
Il mio treno era arrivato, dovetti salutarla.
Entrai in cabina, in quei luoghi succede sempre di tutto. Pochi italiani, parecchi mussulmani, arabi, africani, cinesi. Mi siedo, poso la borsa sul sedile a fianco, mi giro e Anna appare davanti ai miei occhi sbalorditi come un fantasma.
Che ci fai qua? Non mi avevi detto che dovevi andare a Piacenza?
Ho cambiato idea.
E allora?
E allora ho deciso di inseguirti.
Rido ed esclamo: Inseguirmi? Perchè? Guarda che non ho oggetti di valore con me, ne tanto meno soldi, ne capi firmati.
T’inseguo per rubare il vento. Sono una ladra di vento. Mi nutro così, le persone non fanno caso a me. La mia pella, la mia statura mi rendono un’ abile ladra di emozioni e di linfa. Una stupratrice di sentimenti.
Resto muto.
Mi fissa.
Scruta ogni mio movimento.
Mi sento in soggezione.
Persino quando chiudo gli occhi per riposare la sento che mi guarda con quello sguardo ambiguo.
Non sai nemmeno come mi chiamo, da dove vengo, chi sono, cosa ho fatto.
Chi sei?
Sono un vecchio detenuto di prigione. Sono scappato ieri notte e ho una pistola con me.
Lo dici solo per spaventarmi. Hai il viso troppo innocente.
Risposta fredda.
Ma una cosa la vorrei sapere.
Dimmi, chiedi, ma se fai domande che non mi piacciono giuro che ti sparo un colpo dritto, dritto nella nuca, così libererò il vento che hai fottuto all’altra gente.
Nessuna risposta. Sembra persa in se stessa.
Come ti chiami?
Alan.
Bel nome. Soprattutto per un frocio. Scombinando…
Si,lo so scombinando le parole fuori esce la parola: anal. E’ una battuta infantile, credimi. Credo che quello che hai rubato nella testa in questi anni, giorni, minuti, ore ti sia servito a poco, solo per farti sembrare ancora più strana di quello che sei.
Io non ti ho giudicato. Eppure avrei mille motivi per farlo. La società odia gli omosessuali, eppure io non ho detto nulla dopo la tua confessione, avrei potuto seguire l’idea comune. Ma non l’ho fatto. Quello che ho rubato è valso a qualcosa, credimi.
Scossi la testa, il labbro inferiore morsicato. Gli occhi incattiviti come spilli ardenti.
Lasciati entrare dentro Alan. Te lo chiedo per favore. C’è un tesoro dentro di te e voglio solo rubarne un po’, per rendermi a mia volta una persona ricca. Ho bisogno di questo per sopravvivere.
L’aspetto fisico non coincide mai con la verità. Posso sentirmi uno schifo dentro e apparire di bell’aspetto fuori. Ma se non mi piaccio interiormente il gioco è concluso. E’ questo che conta trovare equilibri stabili, statici per far combaciare il tutto, trovare la giusta sincronia psichica e fisica.
Trovi che sia facile?
E’ facile come bere un bicchiere di rum.
Si dice d’acqua. La corressi io.
No, il mio amico, il barbone di piazza Vittorio, dice che piangersi addosso è facile come bere un bicchiere di rum. Magari potrei fartelo conoscere, avresti da apprendere. Che ne dici di diventare un ladro di vento anche tu?
No, non m’interessa. Grazie.
Sto bene così, con le mie fragilità, i miei facili entusiasmi che non ho bisogno di quello che mi stai proponendo.
Ma io so che tu lo vuoi Alan. Tu sei come me. Lo sento. Lo percepisco, è evidente. Credo che tu abbia già commesso un furto. Le persone lo fanno continuamente. Ci sono persone che lo fanno per il bene comune, come lo sto facendo io. Altre commettono furti ingannevoli. La mia ragazza mi ha rubato il cuore e poi non me lo ha lasciato, ma se lo è portato via, con se, in una mano, mentre il cuore emetteva pulsazioni. Lo teneva stretto con quella mano nervosa che avrebbe potuto spaccare quell’orologio biologico che scandisce il mio tempo, il mio vento. Lei è una ladra malefica. Bisogna fare distinzione Alan. Ci sono ladri e ladri, barboni e barboni, gay e gay. La differenza c’è e si vede, si sente.
Io sono una brava ladra, mi è andata sempre bene dopo quell’episodio con Sonia, e dora sono quella che sono: una ladra buona.
Aveva le lacrime agli occhi. Aveva sofferto in passato, voleva un po’ di bene. Era sola. Era lesbica.
L’abbracciai. La strinsi forte a me. Sentii un energia fortissima, un calore che mi fece sentire al sicuro,protetto. Non giudicato,ma amato.
Il treno percorreva il suo cammino mentre noi due eravamo ad estremo contatto.
Nei treni succedono sempre le storie più belle.
Il treno viaggia, come la fantasia. Entra in gallerie, le nostre pareti oscure . Poi esce da quel tunnel e ritrova luce.
Anna si è dissolta tra le mie braccia, come fosse proprio un fantasma.
Le persone non si accorsero mai di lei. Del suo speciale dono. La ignoravano, la prendevano per matta, come fece Sonia, la sua ragazza, prima di lasciarla.
Anna era diversa. E la diversità spaventa, fa paura anche al più terribile dei cattivi.
Anna quella sera è volata in cieli sempre più lontani, dove nessuno può raggiungerla. Ora Anna è in pace.
Prima di morire voleva essere capita.
Ora Anna sta bene. Non è più sola. Ora Anna è scappata con il suo bottino e mai nessuno la troverà, perchè Anna, ora, è vento.
Nota: Il post 3 -4 sono stati uccisi un'ora fa. Gli ho fatti fuori io.
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Quando c’è la luna sono molto geloso. Era di notte,le stelle sbiadite dallo smog della città non si vedevano . Nemmeno un' ombra,solo un malizioso vento si muoveva per le strade strette e buie. La città era silenziosa e immobile, come se fosse stata disegnata. Il fumo mi consuma e cerco il senso di me,non puoi incolpare un altro per come sei,se vuoi amore devi amarti prima da te. Cambierai,cercherai e scoprirai il senso in una notte dove farai sesso con e per il cuore.
Era di notte(tanto di notte non riesco a dormire). La luna non c’era,lei aveva altri impegni. Correvo per le vie di Cremona, correvo per raggiungere il mio bottino. Niente armi,piuttosto uno sguardo ambiguo e tanta provocazione,dato che sono maschio e quindi non posso usare un rossetto acceso o altri tipi d’effetti “ottici/speciali”. Un gatto dubitava,una macchina arrogante se ne andava ed io, non visto, correvo. Le gambe mi facevano male,il respiro era spezzato. decisi quindi di fermarmi e di riprendere (il mio) fiato,in quel momento mentre accesi una sigaretta pensai: che volevo smettere di fumare,alla pace nel mondo(avevo appena ucciso un poliziotto che cercò di far crollare il mio piano), pensai alle lobby e a praticare la strada del vegetarianismo in quel frangente mi morsicai un braccio per sentire se provavo ancora dolore.
Quella notte dovevo accaparrarmi quel bottino, ero io,era parte di me. la gente me l’aveva rubato,aveva rubato il vento che c’era in me. Non potevo permetterglielo. Questo mai. Provai a far sesso con il poliziotto, dannatamente omosessuale, ma dopo che vidi la fede al dito,mi passò la voglia. Un uomo gay sposato(non è una barzelletta ma è vita vissuta). Donne state attente ai vostri mariti, il video-game “Second life” non esiste solo sul pc.
Decisi che l’alba sarebbe stata un’altra occasione, mai colta, di guardare le persone e cercare i misteri, di pensare la verità e dirla,senza paura. Poi,però, arrivò il sole e mi polverizzò.
Voglio rinascere gatto e diventare un po’ più intelligente.
Ho fame.
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"La Gatta" è un semplice diario,forse ironico, che si divide tra l'onirico ed il reale.uno spazio dove potermi esprimere sotto una chiave diversa.smetterò di scrivere quando non avrò più nulla da dire.
torno subito.vado a bere del latte.
Un gatto non chiede, prende.
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Inviato da: ANDY.JAY
il 28/09/2008 alle 16:08
Inviato da: noraa66
il 28/09/2008 alle 13:58
Inviato da: Franci_Z
il 24/09/2008 alle 11:23
Inviato da: bluenauta
il 17/09/2008 alle 21:25
Inviato da: Franci_Z
il 17/09/2008 alle 09:48