Leggo e pubblico con piacere un brano tratto dal blog della mia musa ispiratrice: Erotic_girlMi avvicino allo specchio dubbiosa. "Quanto tempo è che non metti una gonna?", mi dico guardandomi negli occhi come se m'aspettassi davvero una risposta sincera da me stessa. "Troppo, troppo. Fuori è caldo, forse è una delle ultime sere di inizio autunno che puoi permetterti di lasciare scoperte le gambe". Le lancette continuano a girare e io non ho voglia neanche d'aprire l'armadio. Manca un'ora all'appuntamento eppure non ho ancora deciso se andarci o no. "Va bene, almeno guarda cosa potresti indossare di carino", mi dico nel mio dialogo solitario. Un lembo di stoffa succinto mi si fissa negli occhi guardandomi da un lato del'armadio. Quelle pieghe di una gonna sbarazzina. Belle. Tiro fuori dall'armadio una gonna mai messa, ancora con l'etichetta, e me la poggio sul bacino. "Questa potrebbe andare per la serata", decido in un sorriso. "Ma non sopra questi jeans". Rido sola, spogliandomi lentamente. I jeans strappati e una canottierina rosa, stropicciata sul seno, avevano disegnato i contorni del mio corpo tutto il giorno. Ero passata davanti allo specchio innumerevoli volte. Mi piacevo così vestita. Mi sentivo spennellata da quei jeans bassi sulla vita e la maglia che salendo mi lasciava scoperta la pancia. Mi ero fermata a guardare, sui fianchi, il punto nudo in cui le linee, dal seno, tornano ad arrotondarsi generose sul bacino. Morbide. Ripensandomi riflessa, avevo sbottonato piano i pantaloni, intanto, lasciandoli cadere.
Post N° 10
Leggo e pubblico con piacere un brano tratto dal blog della mia musa ispiratrice: Erotic_girlMi avvicino allo specchio dubbiosa. "Quanto tempo è che non metti una gonna?", mi dico guardandomi negli occhi come se m'aspettassi davvero una risposta sincera da me stessa. "Troppo, troppo. Fuori è caldo, forse è una delle ultime sere di inizio autunno che puoi permetterti di lasciare scoperte le gambe". Le lancette continuano a girare e io non ho voglia neanche d'aprire l'armadio. Manca un'ora all'appuntamento eppure non ho ancora deciso se andarci o no. "Va bene, almeno guarda cosa potresti indossare di carino", mi dico nel mio dialogo solitario. Un lembo di stoffa succinto mi si fissa negli occhi guardandomi da un lato del'armadio. Quelle pieghe di una gonna sbarazzina. Belle. Tiro fuori dall'armadio una gonna mai messa, ancora con l'etichetta, e me la poggio sul bacino. "Questa potrebbe andare per la serata", decido in un sorriso. "Ma non sopra questi jeans". Rido sola, spogliandomi lentamente. I jeans strappati e una canottierina rosa, stropicciata sul seno, avevano disegnato i contorni del mio corpo tutto il giorno. Ero passata davanti allo specchio innumerevoli volte. Mi piacevo così vestita. Mi sentivo spennellata da quei jeans bassi sulla vita e la maglia che salendo mi lasciava scoperta la pancia. Mi ero fermata a guardare, sui fianchi, il punto nudo in cui le linee, dal seno, tornano ad arrotondarsi generose sul bacino. Morbide. Ripensandomi riflessa, avevo sbottonato piano i pantaloni, intanto, lasciandoli cadere.