Specchio Segreto

Post N° 15


Gli piacerò? Nuda davanti allo specchio mi esamino. Studio i punti critici, in verità cerco argomenti in mio favore, reggo i seni con le mani, non sono quelli d'una volta, ora sono diventati un po' pesanti, ma anche più generosi, mammelle floride dai capezzoli spessi e disponibili, accarezzo il ventre, non è più piatto, ma arrotondato, con il pube scuro e sporgente e con i fianchi ampi, suggerisce un campo fertile che attende un vomere per essere arato, le natiche, le apro, anche quelle hanno troppa abbondanza,ma l'imperfezione le rende provocanti, e accoglienti, e poi sono ancora toniche (le tre volte alla settimana in palestra servono a qualcosa).
Gli piacerò? Ho bisogno di un po' d'aiuto, per piacergli di più, per eccitarlo, mi metterò quelle mutandine con un laccio di cuoioin vita e un filo che scende tra le natiche, anelli di metallo chelegano il laccio in vita al filo tra le natiche e al triangolo di pizzo sul pube, il pizzo è stretto e non copre completamente i peli. Lui toccherà l'anello, sopra le natiche, seguirà il filo di cuoiolungo il solco, in basso. Come saranno le sue mani nere sullamia pelle bianca?Immaginavo delle mani rudi e impazienti, che mi subito mi aprissero, e invece mi accarezzano lentamente le cosce. Pensavo che mi saltasse addosso, che mi montasse subito sfogando tutta la sua voglia furiosa di schiavo negro costretto a sorridere sempre alla padrona, ma mi sbagliavo, nonha fretta. Gli dico che le sue mani sono esperte, chissà quante ragazze avranno accarezzato. Ride e mi rispondeche le italiane sono un po' troie. Pronuncia la parola senzamalizia, quasi orgoglioso di conoscerla e usarla, e fa un effetto strano sentirlo, ma non so se gli credo, certo non mi direbbe mai che in realtà la sera si sega pensando alle troie cheha visto durante il giorno, quei fianchi e quelle pance scoperte,quei gonnellini corti che gli passano sotto il naso, tutto il giorno,certo è diverso al suo paese, e di sicuro lui si eccita, tuttoil giorno, mentre deve sorridere gentile, e la sera si segherà in qualche angolo buio e schizzerà getti di sperma in qualcheorinatoio squallido, finché non trova qualcuna che gliela da.La sua mano ora s'infila sotto il triangolo delle mutandine,e si muove sotto la stoffa, accarezza il pelo, poi l'afferraaffondando le dita tra le pieghe della pelle morbida del pube, mi sento catturata, la pelle cede, le labbra si aprono, mi bagno. Me la guarderà prima di montarmi?L'ho preparata con cura!Mi sono messa nuda davanti allo specchio e mi sono esaminata, dopo la doccia. Mi sono concentrata sul sesso.Mi resta una mezz'ora. Non è molto, e lei è un po' troppopelosa. Forza! Al lavoro, con le pinzette tolgo i peli di troppo, è un po' doloroso, ma è l'unico modo per mantenere un po' d'ordine nella mia piccola foresta, e poi mi piace pure, mi guardo, mi verrebbe quasi la voglia di depilarmi completamentecon il rasoio, come faceva Gino, ai bei tempi, ma no! Non c'è tempo- diamogliela naturale questa fichetta - ho tolto solo un i peli ribelli che si allontanano troppo verso i fianchi, sulla pancia, verso lecosce (quelle le ho depilate ch'è poco, per fortuna), poi con leforbicine scorcio i peli attorno al grillettino in modo che si vedabene, lui, il grillettino, si sporge e mi ringrazia a modo suo. E' divertente questa preparazione, forse il resto sarà unfiasco ma per ora mi piace. Ma adesso viene il difficile.Mi sdraio sul tappeto del bagno, sollevo le gambe e mi sforzo di vedere nello specchietto il bottoncino,riesco a togliere anche lì qualche peletto di troppo, mi sono lavata accuratamente, ora anche lui, il bottoncino tra le natiche, è pulitissimo, lo accarezzo con l'anulare, penso a quanto ce l'avrà grosso, se glielo do me lo romperà?Ora sono pronta. Mi sono vestita con cura.Ho già pensato a cosa mettermi. Tutto il giorno c'ho pensato in ufficio (meno male che avevo poco da fare),il reggiseno ci vuole solido, a balconcino naturalmente, la merce è ancora fresca, ma serve un po' di sostegnoper metterla in evidenza, nero come le mutandine,
quelle con gli anelli d'acciaio ed il filo di cuoio, che scende tra le natiche, pensavo anche alla guepiere, che piace tanto a Danilo (è un suo regalo), ma no! Non esageriamo, in fin dei conti è solo la prima volta.Devo proprio dire che mi sto divertendo! Chissà cosa dirà Maura quando glielo racconto. M'è rimasta solo Mauracon cui posso parlarne, le altre amiche dei vecchi tempi- hai! Quelle serate passate a raccontaci tutto e a ridere- si sono messe tutte a riposo, o ai lavori forzati, marito, figli, spesa, cucinare, che tristezza quando ci si vede.A Giulio sì, forse a lui glielo racconto. Ma chissà quandolo vedo, ora ci si vede raramente, e poi lui è un uomo,con lui il gioco è più pesante. A Danilo forse è meglionon dirlo, va a finire che ci resta male, dopo tutto è il mio fidanzato, mentre Giulio e un ex (con qualche, rara,eccezione), meglio non rischiare, vedrò.
Metto le calze autoreggenti a rete, la gonna(i pantaloni, ovviamente, non vanno), una gonna cortama non cortissima, leggera, che svolazzi un po' ma chenon mi allarghi i fianchi, ho deciso per quella a pieghe, di cotone, a tinte vivaci, un po' etnica (giustamente), ma ecco là il kilt troppo corto, è tanto che non lo metto, non è neanche più di moda, ma lui preferirà il kilt, fa tanto ragazzina bianca, con una camicetta seria, un po' sbottonata! Come starà il kilt con queste calze. Ecco, non so chi è, non lo conosco minimamente, ma già cerco di esserecome lui mi vorrà, mi adeguo, anzi mi annullo, e misento importante solo se lo sono ai suoi occhi. Non dovrei, ma in fin dei conti, perché no, questa è una fantasia, un fuggire dalla realtà, l'eccezione che conferma la regola. E in fondo in fondo, significa solo che sono un po' troia, ed e vero! Maura, è vero che lo siamo! E non ce ne vergogniamo! Noi spensieratecantiamo - "Il nostro seno è una tazza rotonda, dovenon manca mai vino profumato. Il nostro corpo è unmucchio di grano, circondato di gigli." -