Specchio di una Dea

C'era una volta...Fanciulla dal manto scarlatto....


    
 C'era una volta o forse c'è ancora una fanciulla dal manto scarlatto racchiusa in ogni donna......""Fanciulla dal manto scarlatto" nasce dopo la lettura di un testo trovato nel sito"Il Tempio della Ninfa" scritto da Violet che ringrazio calorosamente per avermi concesso di condividerlo nel mio blog.E' un' interpretazione della famosa favola "Cappuccetto Rosso" che avrà accompagnato tutti durante la nostra infanzia.Ho sempre "sentito" che dietro il racconto per bambini, vi fosse qualcosa di più, ma questo testo meraviglioso mi ha condotto in quel luogo dell'anima dove ogni cosa viene interpretata nel giusto modo, oltre la nostra razionalità.Quella bambina è un riflesso di noi stesse come donne, della nostra voglia di "ascoltare" il "battito ferino"....di scoprire che siamo "le iniziatrici di antichi misteri"....Vi riporto solo alcune parti,  ma la vera magia sta nel seguire la nostra fanciulla dal cappuccio rosso partendo dalla favola originale dei fratelli Jacob e Wilhelm Grimm, fino ad arrivare in quei sentieri misteriosi delle  antiche simbologieTroverete il testo per intero a questo link: Cappuccetto Rosso-Introduzione allo studio della fiaba    
     La pubblica via e il Bosco Quante strade si diramano attraverso i boschi ombrosi e le valli soleggiate dell’esistenza, imprimendo disegni luminosi nella terra bruna…Alcune mandano piccoli bagliori fugaci, che si accendono e si spengono velocemente, attraendo con facilità lo sguardo e snodandosi in vie battute dal sole e ben visibili, conosciute, ricche di ogni tipo d’indicazioni e semplici da percorrere; altre brillano di una luce ben più profonda, non superficialmente abbagliante, ma calda e costante, appena nascosta sotto la superficie del terreno, eppure, se non visibile all’occhio umano, percepibile ad occhi diversi, ad occhi che osservano dall’interno.Nella storia di Cappuccetto Rosso, come dicevamo, sin dall’inizio è presente e chiara la distinzione fra due strade differenti ben precise: una comune, che spesso si percorre per dovere, ubbidienza e buona educazione, se non per una personale predisposizione; l’altra segreta, misteriosa e spolverata d’incanto in ogni suo angolino, che può essere percorsa solamente se si risponde ad un particolare impulso profondo, puro ed istintivo: un impulso forse paragonabile ad un saggio consiglio proveniente dal regno animale, ovvero dal regno che è, letteralmente, vicino all’anima.Nel racconto la bimba vestita di rosso viene ben istruita dalla sua mamma a percorrere la strada sicura. Riceve un ordine che anche al giorno d’oggi molte mamme darebbero alle proprie figlie, e che appare assolutamente normale ed auspicabile. Ella deve andare dalla nonna che abita nel centro del bosco senza allontanarsi dal sentiero, senza abbandonare la “pubblica via”, altrimenti potrebbe rompersi qualcosa…La bimba però, piccina ed ancora ingenua, ovvero ancora innocente e capace di abbandonarsi alla spontanea meraviglia della Natura, fa un incontro che cambia il suo piccolo viaggio. Accanto a lei compare infatti il Lupo, un animale che, non certo per sua reale colpa, ma per i timori completamente infondati degli uomini, ha assunto la fama d’essere pericoloso e ambiguo, “una bestia tanto cattiva”. Agli occhi della bimba però, occhi che forse vedono il vero molto più di quanto si pensi, il Lupo non appare affatto cattivo, ed ella decide di parlare con lui, ascoltando ciò che l’animale ha da dirle… Il suo saggio consiglio risuona come un richiamo profondo, animico, istintivo, ed in effetti, appena Cappuccetto Rosso lo ascolta e lo accetta, un mondo nuovo e fantastico le si dischiude davanti agli occhi! Ella, come risvegliata da un piccolo sonno, come se un velo opaco le si fosse sollevato dal viso, vede finalmente “i raggi del sole filtrare attraverso gli alberi, e tutto intorno pieno di bei fiori”. Come poteva non aver veduto prima una simile bellezza?Ispirata di nuova gioia, lascia spontaneamente il sentiero battuto e si inoltra nel Bosco misterioso, dove comincia a raccogliere i fiori più belli, i più colorati, i più profumati … Il viaggio di Cappuccetto Rosso è un’inoltrarsi in un luogo numinoso che conduce simbolicamente all’iniziazione nell’altro reame. Ella si prepara, accogliendo la Bellezza e facendosi pervadere da essa, a compiere un cammino sempre più profondo, per certi versi molto spaventoso, ma pienamente illuminante. La stessa raccolta dei fiori è parte di questo cammino, poiché ogni fiore è manifestazione di Bellezza divina che viene raccolta e fatta propria, o che viene riscoperta in sé, ricordata e riacquisita alla luce della consapevolezza. Ed in effetti, anticamente, la raccolta di fiori ed erbe che le sacerdotesse compivano, andava di pari passo con un raccoglimento interiore: la bellezza di Madre Natura che veniva colta si rifletteva in un cogliere e coltivare la bellezza al centro del proprio essere.Cappuccetto Rosso, come una piccola Persefone, raccoglie con amore i suoi fiori, “si raccoglie in se stessa”, apre gli occhi mistici, abbraccia l’incantevole naturalità e, perdendo la nozione del Tempo, si distacca sempre di più dalla ragione e dalle regole del mondo degli uomini, pronta a camminare nel mondo sotterraneo: il mondo della morte che si fa preludio di rinascita. Il Lupo e la Nonna Il Lupo che compare accanto alla bimba, mentre lei cammina silenziosa sul sentiero battuto e polveroso, è in realtà la guida del bosco segreto. Anticamente si diceva che fosse un animale sacro che proveniva dal regno dei morti per rapire od accompagnare le anime verso l’Altromondo, verso i tenebrosi reami sotterranei e i segreti boschi dell’essere. Ma era anche colui che recava i messaggi della Dea oscura e lunare che in quei posti nascosti e ombrosi si diceva vivesse… Cappuccetto Rosso segue il consiglio proveniente dal magico mondo degli animali e raggiunge - mettendoci un po’ più di tempo, com’è naturale che sia - la casetta della Nonna, al centro del Bosco.Ma qualcosa di diverso dal solito percepisce la bambina, non appena, trovando la porta aperta, mette piede nella casetta… Tutte le volte che era andata a trovare la Nonna si era sentita tranquilla, mentre questa volta c’è qualcosa di strano, sebbene ella non riesca a capire lucidamente di cosa si tratti.Ed in effetti, questa volta, differente da tutte le altre, Colei che attende nella casetta non è semplicemente la nonna, ma una Donna Anziana che simbolicamente veste le pelli del Lupo. Una Sciamana forse, connessa ed intimamente identificata con le energie selvatiche del mondo animale.Questa potente e saggia presenza, di cui la timida bimba ha giustamente un pochino di timore, richiama alla memoria riti magici e misteriose figure appartenenti alle realtà sciamaniche, nelle quali si praticava il travestimento rituale per assumere le sembianze di certi animali sacri. La Donna Lupa che sta dinnanzi alla bambina vestita di rosso, è portatrice di questi poteri meravigliosi, di questa Conoscenza e Libertà illimitate; le sue radici verdi si assottigliano e si protendono sino a raggiungere il caldo cuore della Grande Madre, nel centro d’origine di ogni istintività, di ogni affinata sensibilità, di ogni sapienza innata e naturale.Ella viaggia sulla spirale del Tempo e conosce il passato ed il futuro, sebbene si radichi nell’eterno presente. I suoi occhi di vecchia rugosa, contornati di ispido pelo nero, penetrano le cortine d’apparenza, oltre le quali hanno veduto molte cose e molte ancora ne vedranno… per cogliere e conservare le sacre memorie, per preservare le tradizioni femminili delle antenate e delle figlie, delle madri e di coloro che non sono ancora nate.La sua casetta, raggiungibile attraverso il bosco fiorito, è “quel posto nel tempo in cui lo spirito delle donne e lo spirito della lupa si incontrano” (1), dove si impara a percepire e a comportarsi come gli animali, a distinguere con chiarezza infallibile e a riconoscere accuratamente e senza dubbio alcuno ciò che è buono da ciò che fa male. Nella Pancia del LupoLe terribili fauci del Lupo, come un’immensa apertura sull’ignoto più nero, si spalancano di fronte agli occhi attoniti di Cappuccetto Rosso ed in men che non si dica la piccola viene divorata senza pietà dalla spaventosa bestia. Oltre a questa immagine intravediamo la Sciamana ricoperta di ruvide pelli bigie che simbolicamente smembra ed uccide la bambina, riconducendola alla pancia della Grande Madre, nella quale ella trascorre del tempo prima poter riemergere.Durante questo tempo indeterminabile, la bimba è tra le braccia della morte, scomparsa al mondo conosciuto, invisibile ed irraggiungibile per la comprensione della mente umana poiché ha abbandonato il Divenire ed è discesa nel centro divino dell’Essere. Ella è negli inferi, nell’Altrove sotterraneo… La RiemersioneNel buio della pancia del lupo, lontano dallo scandire lento del tempo, la bambina riceve qualcosa che riluce come un’inestinguibile lanterna nell’oscurità, qualcosa di segreto che ella custodirà come il più prezioso dei tesori per il resto della sua vita. Tuttavia non si può rimanere nel tiepido grembo in eterno, e deve giungere il momento in cui si abbandona il reame numinoso per riemergere alla vita; il momento in cui qualcuno, o qualcosa, offre la propria salda mano per far sì che la bimba vi si aggrappi e riesca ad uscire dal sacro utero primitivo. Nella nostra fiaba la mano è offerta dal cacciatore, che sopraggiunge dal folto del bosco e taglia la pancia del lupo con un paio di grandi forbici, per trarne fuori Cappuccetto Rosso e la nonna. La figura del cacciatore, però, è l’unica a non essere data per scontata nel racconto, ed infatti in certe versioni è sostituita dal padre della bambina, che corre in suo soccorso, mentre in altre è addirittura inesistente, nel qual caso la piccola riesce da sola, con sforzo e fatica, ad uscire dall’animale sana e salva.  Ella nasconderà la sua vera vita in una casetta al centro del bosco, ombreggiata da querce e noccioli, allietata dal melodioso canto degli uccellini, circondata da un bosco misterioso e da prati punteggiati dei fiori più belli, i più colorati, i più profumati…Ed attenderà di veder brillare su di un lontano sentiero un altro cappuccetto rosso, dolce e vivace macchia di colore, pennellata d’amore e bellezza in mezzo a tante presenze scolorite…E con i suoi occhi lungimiranti capirà che è giunto il momento di vibrare il suo richiamo…Attraverso le finestrelle della sua casetta, brillerà il suo sorriso.