Specchio di una Dea

Prendere e donarsi...


....Mi sono sempre chiesta se sono io a trovare i libri, o sono loro a trovare me?!?E' successo proprio con questo romanzo...Ricordo che quando lo comprai e leggendo la storia mi piacque tanto...Da questo libro ho tratto una parte che credo sia stata descritta dall'autrice in modo eccellente. Oggi viviamo il sesso come una semplice soddisfazione del corpo e purtroppo perdiamo la vera incarnazione di noi stessi con l'amore....Ecco il momento più intimo di una donna, descritto  in un modo così attento minuzioso, e senza cadere nella volgarità delle parole.......Solo un'altra donna, consapevole delle emozioni e delle sensazioni provate, poteva raccontarlo come un intreccio di pensieri poetici e carnali, poichè nell'incontro del corpo e dell'anima con un uomo, non c'è vergogna nel provare piacere, ma solo un attimo per conoscere il mistero di  una delle beatitudini cui ha accesso l'essere umano....un "prendersi e donare" senza sopraffazioni....*****************  .......Alec abbassò la testa e le coprì le labbra con le proprie. Il suo gemito di puro piacere maschile le suscitò sensazioni deliziose. Le affondò le mani nei capelli, le sfiorò la bocca con la lingua e approfondì il bacio ricordandole, in tal modo che il mondo era tra le sue braccia .Joy si mise tra le sue gambe divaricate e mosse lievemente il petto contro quello di lui, che rispose premendole i glutei per attirarla contro di sè. Lei mugolò di desiderio, un desiderio così forte che dissolse nel nulla tutto ciò che la circondava.Alec le sfiorò  l'orecchio con la bocca e mormorò il suo nome, con un tono che era di preghiera e di supplica insieme; sembrava trovare diletto nel toccarla, come lei nel suo sapore, nella sua lingua e nelle sue mani che l'attiravano contro il suo corpo. A un tratto Alec si ritrasse e indicò con un cenno un tavolo quadrato con piatti da portata e scaldavivante d'argento.La cena si raffredda. Le dita di Joy armeggiarono con i bottoncini a gemello della sua camicia finchè li ebbe aperti tutti.-Non adesso.Baciami, Alec, ti prego non voglio nient'altro.-Gli accarezzò il petto, ma lui le afferrò i polsi.-Aspetta disse e andò a chiudere la porta con il chiavistello, poi le si avvicinò di nuovo, le mise una mano attorno alle spalle e ordinò:-Voltati.Joy obbedì. Alec le accarezzò il collo teneramente, poi le aprì la chiusura dell'abito, interrompendosi per baciarle la pelle sottile, finchè il tessuto leggero della camicia gli bloccò le labbra.Senza smettere di toccarle il collo con la bocca, le sfilò l'abito lasciandolo cadere sul pavimento; poi la fece girare su se stessa e le si inginocchio davanti, quindi le sfilò lentamente le calze lambendole contemporaneamente le cosce attraverso il tessuto della camicia. Joy gli prese la testa tra le mani e trasalì sentendo la sua bocca. Lui se ne accorse e alzò gli occhi accesi dal desiderio. Joy era consapevole di avere la bramosia dipinta in faccia, ma non se ne curò. Il desiderio era più forte della paura e dell'orgoglio. Lentamente, Alec si alzò, le tolse le forcine dai capelli, che le scesero subito oltre le cosce; rimase immobile come se gli bastasse soltanto guardarla. Alec le aveva acceso l'orgoglio della propria femminilità, e la consapevolezza del suo potere di donna, cosa che ignorava. Smaniosa di farsi toccare lei si sciolse il nastro della camicia e lasciò cadere a terra l'indumento. Rimase davanti a lui nuda.-Ti prego-bisbigliò, e Alec reagì alla sua implorazione roca togliendosi la camicia e gettandola da parte. La prese in braccio e l'adagiò su una dormeuse .Lei aprì gli occhi e per un attimo vide solo Luna e cielo, poi sentì le sue labbra tracciarle la linea del polpaccio e salire percorrendo l'interno della coscia.Sentì le sue mani scivolare dietro le ginocchia e scorrere fino a sollevare le gambe aperte e appoggiarle alle proprie spalle. Fatto questo afferrò i glutei. Le bisbigliò una carezza sulla parte più intima; un bacio nello stesso posto le tolse la capacità di pensare.Joy gridò il suo nome,a ogni pennellata della sua lingua gemeva e muoveva la testa abbandonandosi al suo tocco. Così lui la fece salire sempre più in alto in un luogo conosciuto solo dagli innamorati. Alec si fermò, e anche il respiro di Joy.-Vieni contro la mia bocca, Scottisch.Voglio assaporare il piacere che ti provoco. Accecata da lacrime di passione, Joy viveva solo per quel momento, per la sensazione intima delle sue labbra sapendo che sarebbe morta se lui si fosse fermato. Nel momento in cui sentì la sua lingua dentro di sè, il piacere fu tanto forte da farle tremare le gambe. Spruzzi di rose accompagnarono il sordo gemito di Alec e la coprirono quasi completamente. La fragranza del sesso soddisfatto mista a quella delle rose  avviluppò Joy finchè il tremore rallentò e poi cessò. Lui la baciava ancora, ma lievemente. Poi le abbassò i fianchi e delicatamente le levò le gambe dalle proprie spalle. Aprendo gli occhi, Joy vide Alec soffiarle via dal corpo i petali, dal ventre al petto. Quindi lui le prese la punta di un seno tra le labbra; lei gli affondò le mani nei capelli d'argento e lo attirò a sè. Alec si ritrasse un poco, prese una manciata di petali e li strofinò sulle labbra di lei e sulle proprie. Quando le loro bocche s'incontrarono, Joy avvertì il sapore di muschio e di rose. Sentì che Alec voleva penetrarla e gli diede il benvenuto alzando e aprendo le ginocchia. Lui entrò, si ritrasse, si spinse dentro con forza e trasalì.-Quel tuo piccolo gemito mi fa bene.-Alec si fermò un attimo per gustare il momento magico e le sfiorò la bocca.-Dimmi cosa senti. Lei bisbigliò:-Sento solo te. Il mio Alec.-Le sue parole accesero in lui la sete di possesso. La strinse a sè e rotolarono insieme. Le affondò le mani nei capelli, poi da dietro, le sollevò le gambe in modo che gli imprigionassero i fianchi e la massaggiò nelle pieghe più intime.Mentre con una mano continuava il delizioso tormento, con l'altra le teneva ferma la testa e la baciava .Ruotando i fianchi, il suo sesso toccò il nucleo più profondo dell'essenza di lei una, due volte; lentamente continuò il movimento finchè si legò in splendida estasi a quello di lei. I secondi divennero minuti, minuti eterni di un amplesso lungo e lento.I cuori battevano all'unisono. Tra loro le gocce rugiadose delle epidermidi, dentro di lei, il volo, lo splendore della beatitudine, le ondate di appagamento sempre più frequenti allo stesso ritmo di lui. Joy gridò forte, Alec pronunciò il suo nome innumerevoli volte, senza mai smettere di prendere e di donarsi. Le mormorò all'orecchio:-E' meraviglioso, Scottish.-Joy rimase per un attimo senza fiato dalla gioia e subito fu sopraffatta dalla corrente del piacere. Cadde il primo di una nuova doccia di petali. Lei gridò il nome dell'amato come un'ultima debole implorazione prima di essere trascinata nell'uragano dell'estrema estasi....(Jill Barnett - Joy la strega)