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Il gioco d'azzardo e la dipendenza


Recentemente, la Fondazione italiana antiusura, ha lanciato un sensato e giusto grido di allarme contro il gioco d'azzardo che ormai dilaga dappertutto in Italia. Nei tabaccai notiamo file di persone pronte ad investire persino i risparmi su gratta e vinci o lotterie istantanee. Giocare e scommettere ha sempre fatto e fa, parte dell'umano, ma oggi siamo arrivati ad una dimensione patologica del fenomeno. Ne parliamo col noto psichiatra professor Alessandro Meluzzi. Meluzzi. Il gioco d'azzardo può essere considerato fenomeno di dipendenza? "crea dipendenza, come alcool, farmaci e tabacco. Questo fenomeno in espansione allarmante, si chiama ludopatia. E' una vera ossessione compulsiva, una patologia alla pari di altre ugualmente pericolose alla salute". Che tipo di dipendenza determina? "fa distorcere la realtà,nel senso che si pensa che il gratta e vinci possa cambiare la vita. Queste situazioni, sono in proporzione con i fenomeni di grave crisi economica. ...... Maggiore è la depressione finanziaria e maggiore è l'accanimento col quale si gioca a queste lotterie. La speranza, ovviamente, è quella di aggiustare le proprie finanze e accade che si sprechi denaro in modo banale".Sarebbe il caso di proibirne la promozione?"non lo credo. Il proibizionismo non ha mai portato a risultati importanti ed anzi, istiga maggiormente a giocare associando il senso del proibito. Penso che davanti a questi fenomeni debba prevalere il buon senso ed anche appropriate cure".Lo Stato ci guadagna:"siamo davanti ad una vera e propria tassa sulla speranza e non è molto educativo. Del resto, lo Stato guadagna anche sul fumo, la cui pericolosità non è da meno e sugli alcolici. Ritengo che anche con i gratta e vinci debba prevalere il senso di responsabilità".Bruno Volpe