OMELIA DOMENICALE

oMELIA 30.8.15


    Dal libro del Deuteronòmio  Mosè parlò al popolo dicendo: «Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno,  affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate  in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi.  Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando  e non ne toglierete nulla; ma osserverete  i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo.  Le osserverete dunque, e le metterete in pratica,  perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo  parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa  grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”. Infatti quale grande nazione ha gli dei così vicini  a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi  ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?».  Parola di DIO   In quel tempo Mosè parlò al suo popolo ,  oggi sta parlando a noi per illuminarci affinché  non facciamo gli stessi errori che fecero gli ebre i in quel tempo. Affinché non  costruiamo anche  noi un vitello d’oro o – se l’avessimo già costruito – lo rinneghiamo prima che sia troppo tardi  e ci convertiamo per la nostra salvezza. Mosè sta anche dicendo  che se osserviamo i  comandamenti che il Signore Dio ci ha dato, questi saranno la nostra saggezza  e  intelligenza per essere  sapienti. Infatti la  sapienza è il Signore Dio nell’uomo, la Santità.  Se non siamo santi è il segno che non abbiamo  osservato la Sua legge, consegue che non  siamo sapienti.  Chi non è sapiente è stolto  anche se  è scienziato, acculturato e istruito.   L’inganno dell’uomo non santo consiste nel   chiamare sapienza la sapienza umana che  agli occhi del Signore Dio Onnipotente è  stoltezza. (Le mie vie non sono le vostre vie,  tanto il cielo sovrasta la terra tanto i miei  pensieri sovrastano i vostri pensieri). Per l’uomo non santo, l’unica via per  uscire da questo abisso è ammettere  di essere stolto. Questo non è gradito alla superbia , all’orgoglio ed all’ egoismo  che sono i guardiani messi da  satana   davanti al cuore per impedire all’uomo non santo di rinnegare se stesso.  Il giovane ricco è per noi l’esempio.  Dice ancora Mosè:  Non aggiungerete  nulla a ciò che io vi comando e non  ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio,  che io vi prescrivo. Questi versetti sono   il nostro arbitro per sapere se  stiamo facendo bene o  se  stiamo sbagliando.  Quando la legge del Signore Dio ci sembra  dura da osservare, come scritto nel Santo  Vangelo di domenica scorsa, chi ce la fa  sembrare dura sono i tre guardiani che  satana ha messo davanti  al nostro cuore.  Il Signore Dio, per la Sua Sapienza e il Suo  Amore non può darci una legge dura o forse  impossibile da osservare o addirittura  incompleta , ma il maligno ce la fa  sembrare tale, in particolare quando ci convince  che non possiamo rinunciare ai nostri  attaccamenti. Qui comincia la costruzione    di nuove leggi che saranno la nostra rovina,  ma se saremo attenti ci accorgeremo che le  regole  degli uomini, se poste a fondamento  della nostra vita, non ci fanno vivere in Pace.   L’Amore e la Pace sono due facce della stessa medaglia, dove manca una manca anche l’altra.  Infatti chi non ha la Pace, diciamo Pace non anestesia  del peccato che  spesso chiamiamo  indifferenza o addirittura “pace o tranquillità”,  non ha neanche l’Amore né per se stesso né per  gli altri dal momento che non si preoccupa per  la propria salvezza. Ringraziamo il Signore Dio Onnipotente che continua ad illuminare le nostre  menti per farci vedere la nostra stoltezza ogni volta  che ci facciamo delle regole che non Gli appartengono. CONTINUA