OMELIA DOMENICALE

OMELIA DEL 22.11.15


Gv 18. 33/37 In quel tempo, Pilato disse a Gesù: Sei tu il re dei Giudei? Gesù rispose: Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?  Pilato disse: Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto? Rispose Gesù: Il mio regno non è di questo mondo, se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato a Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù. Allora Pilato disse: Dunque tu sei re? Rispose Gesù: Tu lo dici: Io sono re. Per questo sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce. Parola del Signore. Dice il Signore: Il mio regno non è di questo mondo, sono in questo mondo ma non sono di questo mondo. Se esiste questo mondo esiste anche quel mondo.  Ci sono quindi due mondi: Il mondo visibile e quello invisibile – il mondo di quaggiù e quello di lassù. Quando il Signore Dio creò l’uomo Adamo non lo creò capace di vedere solo quello che per noi  oggi è il mondo visibile o il mondo in cui ogni persona vede secondo la propria purezza. Il Signore Dio creò un solo mondo, La distinzione tra visibile e invisibile è il frutto del peccato che non ci consente di vedere in completezza, ma  inversamente alla gravità del nostro peccato.  Il Signore Gesù che è l’incarnazione dello Spirito della purezza  li vede entrambi e oltretutto vede gli spiriti negativi che guidano gli uomini impuri.  Quando l’uomo sceglie questo mondo, diventa inconsapevole dell’esistenza del mondo dei Celesti. Ogni bimbo quando nasce vede un unico mondo, ma man mano che cresce, se i genitori non lo aiutano, comincia a ad attaccarsi al mondo per noi visibile. Più i suoi occhi si aprono verso questo mondo più si chiudono alle cose di lassù. Quando il mondo entra nel cuore dell’uomo bambino, questi perde l’infanzia spirituale e, se nel futuro vorrà recuperare ciò che ha perso occorrerà una potenza celeste per liberarlo dal mondo visibile che ha conquistato volendo o nolendo. Di questo sono responsabili i genitori e le guide spirituali che ha avuto, perché entrambi sono chiamati ad essere, per il bimbo innanzitutto, ma anche per altri, luce del mondo e sale della terra. Costoro sono chiamati ad essere luce del mondo perché, se lo saranno, sapranno insegnare a distinguere il bene dal male che è la vera intelligenza, anche se il mondo è convinto che l’intelligente è colui che è capace di imparare le scienze, le lingue, la tecnica, le furbizie che riguardano il commercio ecc..  Chi insegna a distinguere il bene dal male è anche sale della terra, perché, vivendo ciò che insegna, gusta la vita e insegna ad altri, figli innanzitutto, a gustarla.  In ogni caso quando l’uomo perde il Signore Dio dal suo cuore perde anche il Suo regno, diventa cittadino di questo mondo con tutto quello che ciò comporta. E’ graziato quell’uomo che, pur diventando cittadino di questo mondo, ha conservato almeno un raggio del sole divino che gli permette di ricordare o avere un po’ di nostalgia del mondo celeste. Il ricordo e la nostalgia del mondo celeste lo rendono, se non divino,  almeno umano. Se perde anche questo poco diventa un uomo animale. Non perché sarà come un animale, ma perché sarà molto peggio. Infatti l’animale ha il corpo, l’anima e l’istinto che lo guida, mentre l’uomo, che prima di perdere il Signore Dio dal suo cuore, aveva lo Spirito, l’anima e il corpo, perdendo il Signore Dio perde anche l’anima la quale senza il Signore Dio non ha più forza Così il corpo diventa la dimora di spiriti negativi: Giustificazioni, stoltezza, violenza, omicidi, suicidi, superbia, orgoglio, piaceri carnali, denaro, potere  ecc.., ciò che stiamo vedendo in questi giorni.  A costoro il Signore Gesù sta dicendo: Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti – ed a quelli che portano la parola sta dicendo: Non buttate le perle davanti a porci. Tutto questo per dire che è impossibile recuperare chi ha perso la vita completamente. Un malato si può guarire ma un morto spiritualmente  è impossibile riportarlo alla vita. Vedi ladrone crocifisso alla sinistra del Signore. Se ci è rimasto un raggio di vita, l’unica via per non appartenere a questo è rinunciare ad ogni attaccamento. Ma, come abbiamo già detto, quando esso è entrato in noi occorre una potenza divina per esserne liberati. Portiamo la croce sul petto, per testimoniare che abbiamo già rinunciato, quando in verità non abbiamo rinunciato a niente perché, anche se lo volessimo, il maligno che governa i nostri attaccamenti, non ce lo consente e ci convince che senza le cose che adoriamo non possiamo vivere. L’unica potenza che può risolvere il nostro problema è il Signore Gesù, ma interverrà solo quando crederemo che stiamo vivendo nella schiavitù del peccato.         Quel giorno sarà il giorno in cui piangeremo per nostre colpe, quel giorno cominceremo a vivere da vivi. Quel giorno anche noi potremo dire che siamo  in questo mondo senza essere di questo mondo. Per l’uomo che è in questo mondo senza essere di questo mondo,  il cristianesimo non è una scienza sociale, ma  è via, verità e vita. Per questo non si occupa di politica, di economia, di finanza, di clima, di lavoro, di potere, di denaro, di sesso, di salute,  ecc.. Vive nella certezza di quello che è scritto: Cercate il regno dei cieli e il resto vi sarà dato in sovrappiù. Non gli mancherà niente e sarà, con la sua Pace, un esempio per tutti, lasciando che ad occuparsi delle cose del mondo, siano i chiamati a questo. Il Signore Gesù è venuto nel mondo come giudeo nel momento in cui i nostri antenati romani occupavano la Palestina, ma non si è mai interessato alla dominazione romana, non si è mai interessato dell’assetto politico della Palestina, non si è mai occupato della disoccupazione ecc.. perché sono problemi di questo mondo che devono essere risolti dagli uomini di questo mondo e ciò fino a quando costoro non confideranno nel Signore Dio Onnipotente chiedendoGli di intervenire con la Sua potenza. Da questo possiamo scoprire a quale mondo apparteniamo. Se apparteniamo a questo mondo cercheremo da soli di risolvere i nostri problemi di questo mondo, ma anche se ci riuscissimo non avremo risolto il problema principale: La nostra salvezza. Se al contrario non siamo di questo mondo perché non ci interessa, abbiamo cercato e trovato il regno dei cieli. Il nostro sovrappiù sarà che ogni nostro problema si risolverà non secondo la nostra “sapienza” ma seconda la sapienza Divina. Per questo il Signore Gesù sta dicendo che è venuto per dare testimonianza alla verità e che quelli che cercano la verità ascolteranno la Sua voce, confermata dalla Sua vita. Tramite  le Sue parole rinunceranno a questo mondo per essere del Suo mondo – il Paradiso -.   Grazie Signore Gesù.