Spirale di pensieri

Carmelo Musumeci: "Undici ore d'amore di un uomo ombra"


        Ricevo da Arianna Ballotta, presidentessa della Coalizione Italiana Contro la Pena di Morte (www.coalit.it) e volentieri pubblico.__________________________________________________________Cari tutti,ho appena letto il libro "Undici ore d'amore di un uomo ombra" di Carmelo Musumeci e vi invito caldamente a leggerlo, perche' e' molto di piu' che un semplice libro... e' un racconto di 11 ore di liberta', di vita vera, attesissima, anche temuta, ma respirata a pieni polmoni, vissuta intensamente eppur semplicemente, dopo ben 20 anni di "non vita" all'interno di un carcere. La maggior parte di coloro che leggono queste pagine sa perfettamente di cosa parliamo quando parliamo di "pena di morte viva", tuttavia e' possibile che nella cerchia degli amici e conoscenti di ognuno di noi vi siano persone non altrettanto informate ... pensateci bene, trovatene una, due, tre e consigliate anche a loro di leggere questo libro. Qualsiasi sia il loro punto di vista sull'ergastolo, ostativo o meno, e sul carcere, fate loro leggere questo libro, perche' – anche se puo' sembrare paradossale – e' un'iniezione di vita. E' il racconto di queste desiderate, sperate ma nient'affato scontate, 11 ore di liberta', fatto con un originale e piacevolissimo stile narrativo, dal ritmo incalzante, che non ti lascia tregua, che ti fa sorridere e piangere, ma soprattutto ti fa riflettere.Chi e' Carmelo Musumeci lo sappiamo tutti, ma lo ripeto: e' prima di tutto un uomo, detenuto del carcere di Spoleto, condannato all'ergastolo ostativo, in carcere da ormai 20 anni. E' un uomo con alle spalle un'infanzia difficile e complicata ed una serie di gravi errori commessi fin da quando non era ancora maggiorenne. Un uomo entrato in carcere con la sola licenza elementare, ma fermamente deciso a migliorarsi e ora brillantemente laureato. Un uomo fermamente deciso a capire e a cambiare ed ora completamente diverso e riabilitato. Un uomo che ha pagato e sta pagando per tutti quegli errori del passato, ma il cui conto con la giustizia italiana non potra' mai essere saldato fino a quando egli sara' in vita. Nadia Bizzotto e Giuseppe Angelini (operatori della Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da Don Oreste Benzi e veri fratelli per Carmelo ed altri reclusi), che da anni lottano per l'abolizione dell'ergastolo ostativo, nel libro hanno scritto:"L'ergastolo ostativo e' stare in carcere per tutta la vita, e' una pena che viene data a chi ha fatto parte di un'associazione a delinquere e che ha partecipato a vario titolo a un omicidio, dall'esecutore materiale all'ultimo favoreggiatore. Ostativo vuol dire che e' negato ogni beneficio penitenziario: permessi premio, semiliberta', liberazione condizionale, a meno che non si collabori con la giustizia per l'arresto di altre persone".Questo e' l'ergastolo ostativo: fine pena mai, davvero mai.Un abominio, contrario alla nostra stessa Costituzione, che recita: "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita' e devono tendere alla rieducazione del condannato". Don Oreste Benzi diceva: "Quando un uomo ha capito i propri sbagli, ogni giorno di galera in piu' e' un giorno sprecato per l'umanita'". E' profondamente vero, rifletteteci.Uomini come Carmelo hanno tanto da dare, proprio perche' da "cattivi" sono diventati "buoni", di quelli veri. Perche' hanno veramente capito, con la mente e col cuore, e sulla cui anima - come e' giusto che sia, perche' non si puo' e non si deve cancellare cio' che e' stato - per sempre resteranno i solchi profondissimi del pentimento – quello vero! – ma che vorrebbero avere – com'e' altrettanto giusto che sia - la possibilita' di riscattarsi realmente al di fuori delle mura carcerarie, la possibilita' di restituire qualcosa di concreto alla societa', la possibilita' di ricominciare a vivere con la propria famiglia, che – da innocente – paga anch'essa, ingiustamente, quel conto assai salato.Leggendo questo libro, con la prefazione della scrittrice Barbara Alberti, ho pensato alle tante volte che avrei voluto accarezzare, toccare, annusare, abbracciare Richard almeno una volta, prima della sua esecuzione, e al dolore che mi procurava il non poterlo fare. Ho maledetto il Texas per queste leggi assurde che negano ai detenuti condannati a morte il diritto alla famiglia, al calore di un abbraccio consolatorio anche prima di venir assassinati dallo Stato, e pensando ai tanti Richard e Carmelo – condannati entrambi alla pena di morte, con la sola differenza che Richard dalla morte e' stato liberato – ed alle loro famiglie, sono arrivata alla conclusione che queste 11 ore di vita vissute da Carmelo al di fuori delle mura del carcere non possano e non debbano essere – per lui, per la sua famiglia e per noi – che un'ulteriore e fortissima spinta a sperare innanzi tutto che le cose cambieranno, ma soprattutto a fare di piu'. Chi mi conosce e conosce bene la mia storia personale, sa che sostengo con convinzione che la legittima preoccupazione della societa' che chiede di essere protetta ed il desiderio di giustizia, altrettanto legittimo, delle vittime del crimine violento e dei propri famigliari, debbano essere entrambi soddisfatti. Questo, tuttavia, deve sempre avvenire puntando al recupero del reo, laddove possibile, e sempre rispettando la dignita' umana di ogni persona, quindi anche quella dei detenuti stessi e delle loro famiglie. In sostanza, i procedimenti di prevenzione, repressione e detenzione tesa al recupero ed al reinserimento del detenuto, devono essere sempre umani ed equi e necessariamente complementari fra loro.Credo che dopo 20 anni ed oltre di carcere – che Carmelo chiama "L'Assassino dei Sogni" - se l'uomo detenuto ha davvero trascorso ogni giorno a cercare di capire il male fatto, assumendosene piena responsabilita', e al contempo a cambiare radicalmente e a liberarsi – senza dimenticare – di chi e cio' che e' stato, allora la societa' ha il dovere di dare a quell'uomo e alla sua famiglia una seconda possibilita'. Con il libro si riceve anche un CD dei 99 Posse, il gruppo musicale napoletano sempre attento alle problematiche sociali, con inciso il singolo "Morire tutti i giorni" il cui testo e' stato scritto da Carmelo. Il libro e' ordinabile in tutte le librerie tradizionali e su tutte quelle presenti on line, ma puo' anche essere richiesto con una semplice mail agli amici di Carmelo all'indirizzo zannablumusumeci@libero.itAutore: Carmelo MusumeciTitolo: Undici ore d'amore di un uomo ombraEditore: Gabrielli editoriGenere: raccontoNumero di pagine: 64Anno di pubblicazione: 2012Prezzo: euro 14.00