LE..ROSE PERDUTE....

La Porta dei Ricordi


Li hai mai portati al marei tuoi ricordi, a bagnarsi di lacrime salate?O li hai lasciati al vento, per sgualcirli,come di maggio petali di rose?Li avvolgi d’inverno in qualche scialle,o forse, salvandoli dal gelo,li scaldi di sera intorno al fuoco?Li sfogli ogni giorno come un libro,o chiusi nei cassetti alla lavandaaspetti che respirino la pacedi sere confortate da preghiere?Sono fosforescenti, nella seramagari come lucciole leggereche giocano felici in mezzo al buio?O come un filo te li avvolgi a un dito?Li hai visti mai salire in paradiso,o speri che fino all’ultimo dettagliol’inferno li bruci a poco a poco?Ti sembrano diademi di brillanti,oppure sassi, e rocce di montagnea fatica sollevate sulle spalle?O vivono piaggiati lungo il cuore,e tra gli esploratori dei fondali?Si sono liberati dalle offese?Quale ricordo brilla sulla fronte,come un occhio che scruti l’infinito?Quale -opaco come ormai una spoglia-Era il colore del tuo sogno alato,perso per sbaglio nell’indefinito?Li adagi su barchette in processionedi carta colorata sopra il fiume?O li travolge spesso la corrente?Ti chiedono di farli allontanare,o riflettono -i ricordi- cielo e stellee luna grande su di un mare di velluto,o solo terra, ingrata e desolata?O solo guerra,angeli soli, tristi e spaventati?…Io sì che mi sarei bagnatanel mare di lacrime in tempesta,per salvarli dal fuoco e averli nella mano.Li avrei messi nel fiato dei sassofoni,su un’arpa, sopra un pianoforte,in un flauto solitario nella sera,o forse sulla punta delle scarpe,ballerina in una stanza tutta sola.Li avrei messi nel filo del telefonoo assieme alle parole che non dico,con quelle che coloro con fatica,con amore, con gioia o con dispetto.Li avrei conservati fra le pagine dei libri,nei diari, in tutte le conchiglie,chiedendo al tempo il sacro suo rispetto.…Peccato le parole non sappiano vestirlid’oro, di platino, di candidi merletti…Peccato -o per fortuna- il tempo ancora dettal’urgenza del presente e del futuro,le nuove fantasie, l’entusiasmo dei progetti.E allora cerco in me qualche cantuccio,uno spazio nuovo ignaro e ancora intatto,e sogno -in ogni anniversario di bambina-che ogni cuore triste diventi meno amaro.