Spirito del Vento

Post N° 61


Artemide o DianaDea greca, figlia di Zeus e di Leto, sorella di Apollo, del quale costituisce in un certo senso la complementarità, espressa nella duplice relazione di fratellanza e di opposizione. Come Apollo è “solare”, Artemide è “lunare”; l'uno agisce nella luce, nella città, nell'ordine di Zeus, mentre l'altra agisce nelle tenebre, nella selva, al di fuori dell'ordine civico (o di Zeus). Così si spiega il suo carattere di donna che non sarà sposa, di regina della notte che a volte la fa assimilare alla regina degli Inferi, di selvaggia cacciatrice che abita nel bosco dialetticamente contrapposto alla città, di protettrice di streghe e di culti notturni, di quel mondo, cioè, che sembra sottratto all'impero di Zeus. Ad Apollo la collegano anche i riti di passaggio d'età, in cui Artemide rappresenta il momento dell'adolescenza, mentre Apollo raffigura il giovane già iniziato all'età adulta. La figura di Artemide deriva alla Grecia da una più antica concezione di “signora degli animali”, essere precosmico e primordiale, protettrice dei cacciatori e cacciatrice essa stessa. Il mondo della “signora degli animali”, popolato di ninfe e di altri esseri silvani, è quello che precede il vivere civile in città. È il mondo da cui nasce la città. Così Artemide aiuta a nascere gli uomini (era protettrice dei parti) e li aiuta a rinascere nella condizione di adulti. I Romani assimilarono Artemide con la loro dea Diana.