Spirito del Vento

Post N° 62


È strano questo mondo, quando l’alba scuote la città e le anime si agitano nei loro letti desolati, svogliate dall’affrontare il giorno con le sue menzogne e delusioni, sterili perle di dolore che gli occhi piangono tra i primi raggi del sole. È strano questo mondo, quando i corpi malinconici dei fantasmi simili superano le loro porte e percorrono strade lunghe e faticose, imprigionati da lamiere gelide e dispotiche, motori arroventatii: i rumori si rincorrono, quando spenti meccanismi cantano un inno di gloria alla carne e le orecchie non possono più udire nulla.È strano questo mondo, quando palazzi di vetro si riempiono nutrendosi di marionette senza volontà né piacere e le teste chinate rinchiudono la loro esistenza nel riflesso di schermi vuoti vibranti di conoscenze umane: pochi gesti, poche parole si piegano tra gli specchi, quando due sguardi si accarezzano e riconoscono nel silenzio per un istante la vita, una goccia che si confonde nell’abisso del tempo. È strano questo mondo, quando i morti fuggono dalle loro tombe cercando un riparo nella notte che li nasconda per sempre dalla maledizione del nascere; quando le strade luminosesi popolano, poi deserti percorsi di una giornata come altre; quando le case scure chiudono le imposte e si accendono come candele, poi il silenzio del riposo, il sonno conquista le sue vittime con un urlo lacerante, e le coscienze si spezzano liberando sogni di quiete; quando le auto in fila attendono minacciose sui marciapiedi il domani di un nuovo risveglio. È strano questo mondo, quando i dannati tornano alle culle gravide di sofferenza e malinconia con una valigia nella mano, quando piangono la fine di vane illusioni, quando fantasticano stanchi sull’arrivo del buio, quando mangiano  guardando le pagine di un giornale, quando sostano pensierosi fissando il riflesso di uno specchio, quando superano la porta della stanza da letto, quando fanno l’amore, quando dormono inquieti, quando vivono nascosti sotto mille maschere uguali. È strano questo mondo, quando un motore si accende al crepuscolo e le ruote stridono, quando l’uomo che cammina lungo le strade della città È ucciso dalle armi del fratello; quando nella stanza silenziosa la corda stretta intorno al collo chiede perdono e implora pietà per un gesto vigliacco.È strano questo mondo, quando noi uomini non vogliamo più distinguere il bene dal male, l’amore dall’odio, cercandone la libertà senza guardare nell’ombra del nostro animo.È strano questo mondo, quando vediamo la vita e non sappiamo ammetterne l’inutilità, quando tutto finisce, e la storia dell’uomo si perde nel respiro delle stelle, e noi siamo felici e tristi, dei del quotidiano scorrere delle ore senza poter scegliere né abbandonarci al nulla.È strano questo mondo, quando ci chiediamo se tutto sia sbagliato o se siamo noi a sbagliare sempre e sempre di più, quando viviamo di ideali per fuggire una realtà più grande di noi, quando sediamo delusi in un angolo della vita a chiederci il perché delle cose, delle persone, e se gli altri non hanno colpa, se la risposta tarda a venire, se una mano non riesce a consolare, quando facili modi di essere mascherano l’insicurezza e l’orgoglio, l’ipocrisia risplendono un istante tra noi per avvolgerci di oscurità. È strano questo mondo che non abbiamo creato perché tutto È senza senso e siamo privi di rispetto e compassione verso noi stessi, perché siamo esseri umani. È strano questo mondo, quando una musica commuove il silenzio del cuore, quando arte e fantasia sono smanie di immortalità confusa nella memoria che pochi vivi nascondono da quel presagio di vuota fragilità, quando tra il vivere e il morire tutto È sensazione e poesia, ed il resto È realtà. È strano questo mondo.