Spirito del Vento

Chirotteri


 I pipistrelli sono gli unici mammiferi capaci di volo attivo. La loro ala e' il risultato della trasformazione dell'arto anteriore, in particolare della mano, le cui dita, ad eccezione del pollice, si presentano estremamente allungate. Da cio', il nome di chirotteri: "mano alata".Le specie che effettuano volo piu' lento e "acrobatico" hanno ali larghe; quelle che volano piu' velocemente (possono superare i 70 km/h) e in linea retta hanno ali in proporzione piu' strette e lunghe.Vi sono specie che utilizzano lo stesso territorio per tutto l’anno, specie che compiono spostamenti stagionali di qualche decina o di poche centinaia di chilometri e specie che migrano anche a distanze di 2000 kilometri.Nel mondo sono attualmente conosciute quasi 1000 specie di Chirotteri.Esse presentano specializzazioni alimentari assai varie.La maggior parte delle specie e' insettivora. Esistono pipistrelli che suggono il nettare dei fiori e altri che si nutrono di frutta, importantissimi per l’impollinazione e la disseminazione di molte piante tropicali. Vi sono pipistrelli predatori di pesci, rane e di altri piccoli vertebrati. Infine, vi sono anche i “famigerati” vampiri, che, come le zanzare, si nutrono di sangue; nulla a che vedere con Dracula pero': si tratta di 3 specie di chirotteri di piccola taglia, che vivono nell’America tropicale e si cibano prevalentemente su uccelli e bovini.Tutti i chirotteri europei sono insettivori, hanno cioe' un'alimentazione fondamentalmente basata su invertebrati.In Italia sono segnalate quasi tutte le specie di chirotteri presenti in Europa. Esse rappresentano oltre un quarto delle specie di mammiferi indigeni del nostro Paese.Un corpo che vibra produce un suono, che si propaga nell’aria come un’onda.I suoni gravi (bassi) sono caratterizzati da poche oscillazioni al secondo. In linguaggio tecnico si dice che hanno una bassa frequenza.I suoni acuti (alti) sono caratterizzati da molte oscillazioni al secondo. Essi hanno un’alta frequenza.L’orecchio umano distingue suoni compresi tra una frequenza di 16 Hertz (Hz) e una frequenza di 18000- 20000 Hz (= 20 kHz). I suoni con frequenza superiore ai 20 kHz vengono detti “ultrasuoni”.I pipistrelli emettono suoni udibili all’orecchio umano, simili a dei “cri cri”, e ultrasuoni, che noi non percepiamo.Utilizzano parte delle emissioni per comunicare: alcune hanno significato territoriale, altre vengono utilizzate dai maschi, nel periodo degli accoppiamenti, per attirare le femmine, altre ancora costituiscono richiami volti a coinvolgere esemplari in azioni di disturbo contro predatori.La maggior parte delle emissioni, tuttavia, non ha significato sociale, ma serve per esplorare l’ambiente circostante (ecolocalizzazione). In netta prevalenza si tratta di ultrasuoni, emessi dalle narici o dalla bocca. Le onde riflesse dagli ostacoli sono captate dai padiglioni auricolari e trasmesse al cervello, ove si traducono in una nitida immagine del contesto esplorato, anche nel buio assoluto.I rinolofidi emettono gli ultrasuoni dal naso, concentrandoli con le pieghe della foglia nasale. Si tratta di emissioni lunghe, a frequenza prevalentemente costante.Negli spazi aperti, invece, i segnali ad alta frequenza si indeboliscono e non forniscono una eco. Per tale motivo, le specie che volano e cacciano a cielo aperto utilizzano basse frequenze, con le quali possono percepire ostacoli e prede anche molto distanti.Varie specie si servono di emissioni diverse, a seconda delle caratteristiche dell’ambiente circostante.Esistono pipistrelli di ambiente aperto e specie forestali, pipistrelli che volano al di sopra degli alberi o tra le fronde, specie che cacciano presso il suolo, sulla superficie dell’ acqua o, ancora, intorno ai lampioni delle strade.Il molosso di Cestoni (Tadarida teniotis) puo' volare a centinaia di metri dal suolo per cacciare gli insetti del plancton aereo.All’opposto, il vespertilio maggiore (Myotis myotis) si posa frequentemente al suolo, a caccia di grossi coleotteri carabidi. Il vespertilio di Daubenton (Myotis daubentonii) e il vespertilio di Capaccini (Myotis capaccinii) cacciano sull’acqua e possono utilizzare la parte caudale della membrana alare come fosse un retino, per “pescare” gli insetti posati sulla superficie e le loro larve acquatiche. Alcune specie, come il rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum), alternano alla ricerca delle prede in volo la caccia da appostamento: appigliati a posatoi, scandagliano l’ambiente con rotazioni del capo in ogni direzione.Complessivamente, in quanto predatori notturni di insetti, i nostri pipistrelli rivestono un ruolo importantissimo e insostituibile negli ecosistemi: pochissime, infatti, sono le specie di uccelli che si alimentano di insetti durante la notte.Intorno a novembre, quando le condizioni climatiche diventano critiche e la disponibilita' di insetti minima, i pipistrelli vanno in letargo, all'interno di grotte o di altri ambienti con microclima adatto. Le funzioni vitali sono rallentate, col risultato di un eccezionale risparmio energetico.L'attivita' viene ripresa a febbraio-marzo. I pipistrelli si portano verso i siti estivi, utilizzando spesso quartieri di transizione. Nelle femmine mature, accoppiatesi a partire dalla fine dell'estate precedente, avviene l'ovulazione: le cellule seminali maschili, trattenute fino a questo periodo all'interno delle vie genitali femminili, possono fecondare le cellule-uovo prodotte. Fanno eccezione le femmine del miniottero (Miniopterus schreibersii): in esse la fecondazione e' avvenuta subito dopo l’accoppiamento, ma il successivo sviluppo embrionale si e' comunque interrotto, per riprendere a primavera.In aprile – maggio, le femmine gravide si aggregano a costituire colonie riproduttive, all'interno di siti di rifugio denominati nursery. In maggio - luglio ciascuna di esse da' alla luce un piccolo, piu' raramente due. Nella colonia i piccoli vengono accuditi e allattati. Stare insieme e' vantaggioso: ad esempio si mantiene meglio il calore corporeo. Ciascuna mamma riconosce tuttavia il suo piccolo, dall'odore e dalla voce, anche fra centinaia di altri piccoli. In questo periodo, i maschi e le femmine che non hanno partorito conducono prevalentemente vita solitaria o in gruppetti isolati rispetto alle nursery.Al termine dell'estate le colonie riproduttive si sciolgono e inizia il periodo degli accoppiamenti, che in alcune specie puo' interessare anche la stagione d'ibernazione.Per il riposo diurno, per partorire e allevare i piccoli, per accoppiarsi e per trascorrere il periodo invernale in letargo, i pipistrelli utilizzano vari tipi di siti di rifugio, generalmente denominati col termine inglese di roost.Varie specie si servono delle cavita' arboree: nidi abbandonati di picchi, fessure aperte nel legno dal gelo o a seguito di nubifragi, spazi sotto lembi di corteccia sollevati. Per esse la presenza di vecchi alberi deperienti o di tronchi di alberi morti, ancora in piedi, e' vitale.Altri siti di rifugio particolarmente importanti sono le grotte: alcune specie penetrano a distanza di kilometri dall’apertura, altre si collocano nei suoi pressi.Alcuni chirotteri utilizzano inoltre le fenditure delle pareti rocciose e, al suolo, gli interstizi delle pietraie.A sostituzione degli ambienti naturali, spesso distrutti o alterati dall’uomo, molte specie si sono adattate a frequentare le cavita' sotterranee artificiali (miniere, gallerie) e le costruzioni, utilizzando gli spazi simili (per condizioni di microclima, oscurita', volume e possibilita' di appiglio) ai siti naturali originariamente utilizzati.Alcune specie necessitano di volumi ampi, bui e poco disturbati, condizioni che talora si riscontrano in chiese, castelli e altri edifici monumentali. Altre frequentano piccoli spazi, anche semplici fessure, talora sotto i ponti o nelle comuni abitazioni.Vediamo il mondo con la nostra vista, lo ascoltiamo con il nostro udito, lo fiutiamo con il nostro povero olfatto… e, convinti di essere biologicamente perfetti, pensiamo che il mondo SIA così.Ma cio' che vediamo, sentiamo e fiutiamo, e' solo una parte, offuscata, della realta'. E per cercare di capire come percepiscano la realta' altre specie, quali sensazioni provino, non abbiamo a disposizione che i nostri sensi e parole create in funzione di essi.Guardate quest’immagine notturna, senza chiarore lunare e senza illuminazione artificiale. Vedete il filare di salici e ontani e la riva del lago, con la bordura di canneto? Sopra le canne c’e' un grosso sciame di zanzare e, due metri sopra l’acqua, sta passando in volo un grosso coleottero Hydrophilus. Fra le fronde svolazzano alcune falene, attratte dal profumo dei fiori di caprifoglio.E poi ci sono i pipistrelli, che “sentono” tutto questo con gli ultrasuoni e stanno cacciando: due esemplari di vespertilio di Daubenton sul pelo dell’acqua e un orecchione bruno fra gli alberi.Immaginiamo di essere anche noi pipistrelli e, attingendo alle nostre esperienze di esseri umani, proviamo a capire…Una sensazione di vuoto allo stomaco? Quando si comincia a volare e' normale e poi, qui si tratta di volo acrobatico: volteggi, picchiate, improvvise variazioni di rotta, immersi nell’aria fresca e carica di profumi. Ora “sentiamo” nitidamente cio' che ci circonda e possiamo dedicarci ad acchiappare il nostro cibo preferito. Immaginate salatini, pasticcini, fiocchi di panna montata che fluttuano e scappano via veloci per l’aria.In poche ore ne mangiamo l’equivalente di un terzo-meta' del nostro peso corporeo.Sazi e soddisfatti, desideriamo una bella dormita. Torniamo nel nostro roost. Appigliati alla volta senza alcuno sforzo, poiché la presa dei nostri arti non richiede lavoro muscolare, penzoliamo nel materasso piu' morbido che c’e': l’aria.Sara' un riposo perfetto, mai provato da esseri umani. Le nostre cellule non dovranno lavorare per mantenere alta la nostra temperatura corporea: dolcemente, ci raffredderemo di 15-20 gradi, sprofondando in un sonno ristoratore fino alla sera…C'e' un diffuso senso di preoccupazione per la sorte delle specie minacciate che investe ormai un'ampia fascia della nostra popolazione; nell'ambito dei mammiferi esso si rivolge a specie quali la lontra e il lupo, ma purtroppo non si puo' dire altrettanto dei chirotteri. Eppure tra i mammiferi terrestri presenti in Italia inseriti nella Lista Rossa dell'I.U.C.N. (International Union for Conservation of Nature), ossia nell'elenco degli organismi minacciati di estinzione o prossimi a divenire tali, meta' delle specie sono chirotteri.La distruzione e l'alterazione degli ambienti piu' importanti per l'alimentazione dei pipistrelli (zone umide e formazioni forestali), unitamente all'impiego irrazionale, in agricoltura, di pesticidi, influenzano negativamente la disponibilita' di insetti. Per i pipistrelli cio' significa una riduzione della propria fonte alimentare e il rischio di intossicazione a causa del consumo di prede contaminate.Siti di riposo diurno, riproduzione e ibernazione vengono cancellati da interventi forestali (abbattimento degli alberi cavi), da lavori su edifici realizzati senza tener conto delle esigenze dei pipistrelli, dal disturbo e da altre forme di alterazione degli ambienti sotterranei (grotte, miniere abbandonate). Talora, spazi che venivano frequentati dai pipistrelli, vengono resi a loro inutilizzabili dall'impiego di sostanze chimiche antifungine e insetticide, usate in particolare nei trattamenti delle strutture in legno.Infine, sono purtroppo da ricordare anche episodi vandalici di uccisione diretta, spinti fino alla distruzione di intere colonie.Fra i problemi che minacciano i pipistrelli, ci sono anche alcune assurde superstizioni popolari, ancora molto diffuse nelle culture occidentali e causa di azioni persecutorie contro esemplari e colonie.Citiamo qui le piu' comuni:i pipistrelli si “attaccano” ai capelli; i pipistrelli succhiano il sangue; i pipistrelli sono ciechi e aggressivi. Contribuiamo a sfatare queste sciocche credenze: i pipistrelli hanno disperatamente bisogno di amici!!!