Creato da strega.lilith il 03/12/2007
 

Spirito del Vento

Centro e circonferenza, dentro e tutto attorno: superamento, trasformazione e cambiamento, dentro e fuori ciascun luogo, dentro e fuori ciascun tempo, immanenza e trascendenza

 

 

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Post N° 64

Post n°64 pubblicato il 14 Novembre 2008 da strega.lilith
 

Alcool

L’Inferno è nell’angolo, l’angolo è la mia vita che si infiamma di odio e raggela il cuore di una rabbia incontenibile fiorita nell’oscurità, là, dove un istinto vitale guida l’occhio e acceca di terrore, accompagna la mano per ultimare il sacrificio mentre il sangue fluisce e pulsa nelle tempie, i sensi esplodono oltre la carne verso intatte isole di tormento smarrite nell’aria intorno. Il mio destino è senza pietà quando mi scrollo di dosso il torpore di un lungo sonno, lieve pianto alla luce dell’alba, lacero la realtà intorno e pace e quiete; quando riconosco il mio corpo un urlo nasce dall’orrore e vibra tristemente in me, rinchiuso tra le fragili pareti della fantasia, umili chimere della volontà. Allontano il letto intriso di sudore, sangue sulle lenzuola candide, come una colpevole verginità concessa alla notte che sotto le sue scarne vesti genera nulla dal nulla. Nudo, nel doloroso oblio e scaccio il brulicare di insetti che popola il mio universo: la memoria si affaccia alla porta e scivola via, lontana, ombra che mi insegue, spettro maledetto del tempo; ritratti sfuggono al buio e ridono, ad un feticcio del piacere che mai ho saputo sottomettere, schiavo di una morsa soffocante che dilania la gola in una stupida agonia. Davanti a me uno specchio mi sorprende uomo e seminatore di male, le immagini riflesse scompongono il mio essere in un continuo tendere verso l’infinito. Condanno allora il volto invecchiato, la mano tremante annerisce le sopracciglia con una povere finissima, e una goccia di sangue all’angolo della bocca testimonia l’errore. Ma l’urna di vetro mi richiama indietro dalle speranze, con un canto melodioso conquista le vene riarse e seduce il cervello svuotato di ogni volere, accompagnandomi in un santuario di perverso splendore. Lo specchio piange schegge sotto il pugno contratto e un buco nero e senza fon squarcia il muro per inghiottirmi una volta ancora in una morbida spirale di pietà e castigo. L’estasi del nettare vivifica il cuore sofferente, mentre nuovi fantasmi rincorrono le loro code evanescenti e irreali, è inutile sperare in una felicità privata della malinconia gridano striduli allo spirito: mi giro e vedo la stanza,il letto è un macabro sudario, una luce si allontana rapida, Mi chino e la cerco a tentoni e mi attanaglia la nausea vorrei urlare, ma le forze sono assorbite dalla smania imprigionata nell’impotenza di un cadavere. Un umore sospira nella cavità dell’organismo, il male che lacera dentro mi modella servo della menzogna e artefice del domani, risucchiato in un gesto blasfemo per punire e perdonare un estremo bisogno di violenza e dolcezza, macchia e luce del demone che smarrisce se stesso e si umilia senza vivere. Comprendo adesso che l’abbandono è un mostro fantastico palpitante di divina dannazione, perché è sfumato un falso paradiso, è il dolore che sta tornando, solo frammenti sotto le mani, niente più miraggi, solo la spoglia solitudine che ho edificato dentro me, solo le vuote illusioni che ho animato fuori di me, la coscienza lentamente si spegne completando questo circolo di rinuncia e sottomissione, di libertà e dipendenza, anima e corpo, corpo e anima, stretti per l’eternità, la vita si aggrappa alla sofferenza, per un istante la colpa è accettata,. Vengo scosso da un ultimo brivido. Gli occhi cercano, cercano senza posa un angolo ormai vicino, l’Inferno è là, nel mio angolo.

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Tetra notte e splendente luna
delle streghe udite la runa
Est e poi sud, nord e occidente
Ecco, vi chiamo, immantinente.
Aria e fuoco, acqua e terra
esaudite la mia preghiera
Bacchetta, spada, stella a cinque punte
queste parole vi siano giunte
Frusta e coltello, corde e incensiere,
svegliatevi e vita possiate avere.
E dell'Athame la forza invocata
giunga a noi se la magia e' avverata
Regina degl'Inferi e del cielo sovrano
Per l'incantesimo dammi una mano
E della Notte, Cacciatore Cornuto,
per il mio rito dammi un aiuto.
Per tutto il potere di terra e di mare
come io dico, cosi' possa stare.
Per la potenza del sole e di luna
possa accadere cantando la Runa.

 
 
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A voi riuniti in mia presenza
Portate al mio spirito la reverenza.
Venere dalla bellezza accecante
del Dio Cornuto la splendida amante
di stregoneria regina e potenza.
Etoine, Nisene, e poi Morgana,
Brigida sono, e Artemide, e Diana
Io la saggezza e Melusine
e Cerridwen madre di Taliesin
Signora del Buio, del Cielo Sovrana.
Voi che volete una mistica Runa
o che chiedete migliore fortuna
cercatemi in una radura nascosta
nel fitto del bosco e rotonda disposta,
danziamo nel Cerchio rivolti alla Luna.
In un placido posto selvaggio e isolato
danziamo d'intorno a un altare scavato;
rivelati adesso arcano mistero
mentre vi porto un segreto pensiero
pur se magia avete inventato.
La schiavitu'dimenticherete
se la fedelta' mi concederete.
Voi che il mio cerchio nel Sabba pestate
toglietevi tutto ed ignudi avanzate
in segno che liberi adesso sarete.
Vi insegno il mistero della rinascenza.
Riempite di gioia la vostra adunanza.
Labbra con labbra e cuore con cuore.
Nessuna legge, ma solo amore.
Cinque i punti della comunanza
che a tutti danno compiuta esperienza,
perche' sono il cerchio e rinasco ogni volta.
Inchinati adesso e quest'ultima ascolta:
sacrifici non chiedo, ma solo rispetto.
Quello che vive lo fa al mio cospetto.
A me tutto prendono, a me tutto danno,
da me tutti vengono , da me tutti vanno.

 

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Molto carino questo post. Ciao da chiocciola
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Infiniti auguri di buon compleanno!
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Molto bello, si vede che hai la vena poetica, con simpatia,...
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e mo ce vo u fatt..!!!
Inviato da: strega.lilith
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La parola delle streghe adesso devi sapere,
segreti che nascondiamo nelle notti piu' nere
quando il buio era il sentiero del nostro destino
che ora portiamo nella luce del mattino.

Mistica acqua e fuoco misterioso,
la terra e l'aria del vento tempestoso
noi conosciamo per la nascosta quintessenza
e il segreto teniamo per la nostra conoscenza.

Cerchio magico, ciclo naturale,
con te godiamo e con la vita universale
il nascere e rinascere di tutta la natura
il placido passare di inverni e primavere.

Torna il Gran Sabba per quattro volte all'anno
e per prepararsi le streghe gia' sanno
si danza di Lammas, a Imbolc ,  Ostara
ad Halloween ch'e' forse  la festa piu' cara

A Marzo e Settembre c'e' l'equinozio
A giugno e dicembre invece il solstizio
Per quattro volte le Streghe van fuori
a festeggiare  i Sabba Minori.

Tredici lune d'argento in un anno
Tredici  membri in coven ci stanno
Tredici volte gli esbat si fanno
Per dodici mesi e un giorno che vanno.

Attraverso il tempo  il potere passava
tra donna e uomo ed ognuno donava,
quando ogni secolo andava a finire
l'uno  nell'altro  insieme ad unire.

Quando il magico cerchio e' tracciato
dal potere di  spada o athame  incantato,
in mezzo ai due mondi  giace il suo raggio
e in terra di ombre comincia il suo viaggio.

E allora questo mondo non potra' sapere
quello che l'Altro non vorra' dire,
gli Dei piu' antichi sono invocati,
e i Riti Magici sono riusciti.

Due sacre colonne ci sono all'entrata
dei mondi sorreggon la porta innalzata;
due son le forze della natura
e doppio e' l'aspetto divino in misura.

Il buio e la luce in continuazione
stan l'uno nell'altro in successione:
Deo e Dea saranno chiamati;
questi i concetti che ci hanno insegnati.

Cavalca di notte nel vento in tempesta
Signore del buio, il Dio Cornuto,
Di giorno e'  invece il re della foresta
e a lui tutte le piante ed il verde e' dovuto.

E' giovane o vecchia, e' come le pare,
tra nubi squarciate e' il suo navigare,
a mezzanotte d'argento diventa
e come L'Anziana incantesimi inventa.
 
Maestro e Maestra di ogni magia
che state nell'animo e nella mente
per sempre immortali vi rinnovate
voi che potete e fate e disfate.

Fai quello che vuoi, fai come ti va
fai con amore, se male non fa,
se questa regola si rispettera'
l'antica Magia compiuta sara'

 
 
 
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