Creato da Spitama il 17/06/2009
Impressioni e pensieri di uno qualunque
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L'egoismo consiste nel fare la propria felicità dall'infelicità di tutti gli altri. (Henri Lacordaire)
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LO SCAFFALE
La “mente”, cioè la nostra coscienza consapevole del mondo, è un aspetto fondamentale della società. Con questo libro Paul Davies, uno scienziato che non professa alcuna religione tradizionale, afferma che c'è un livello più profondo di comprensione e spiegazione, che si può chiamare Dio, per cui, anche se non si può dire che noi siamo il fine dell'esistenza dell'universo, gli esseri umani sono una parte essenziale dell'organizzazione del mondo.
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Rchard Dawkins, biologo evolutivo e membro della Royal Society, con questo suo libro non solo vuol dimostrare, con stile piacevole e argomentazioni provocatorie, l'assoluta improbabilità di un essere superiore, creatore del cielo e della terra, ma soprattutto denunciare come ogni forma di religione possa trasformarsi in fondamentalismo, fomentare guerre e condizionare la mente dei bambini.
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Se volete conoscere i pensieri di un chimico alquanto stravagante, che con i suoi alambicchi si costruiva ogni tipo di “sballo”, e nonostante ciò è riuscito a guadagnarsi, nel 1993, un premio Nobel per la Chimica. Leggetevi questo libro. Simile ad un esplosivo laboratorio di idee, Kary Mullis ci sfida a mettere in discussione l'autorità della scienza dogmatica. Dalla sua penna scoprirete come vive, lavora e si diverte una delle menti più brillanti dell'ultimo secolo.
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<< La nostra vita è un opera d'arte, che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no>>, questo pensiero è tratto dal libro con il quale lo scrittore ci propone la sua soluzione personale al secolare problema di come deve essere una vita felice. Se volete scoprire un nuovo metodo per apprendere l'arte di essere felici e forgiare la propria vita in modo originale, leggetevi questo libro. E, dalla penna di uno dei pensatori più noti e influenti al mondo, potrai conoscere il suo pensiero e ascoltare i suoi consigli, a mio avviso, utili e attuabili.
BACHECA PARROCCHIALE: AVVISI
Gentili parrocchiane, non dimenticate la vendita di beneficenza. È un buon modo per liberarvi di quelle cose inutili che vi ingombrano la casa. Portate i vostri mariti.
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Venerdì prossimo alle ore 17 ci sarà il primo incontro del Gruppo Giovani Madri. Tutte le ragazze della Parrocchia che desiderano diventare giovani madri possono rivolgersi al parroco, nel suo studio.
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Il Gruppo di recupero della fiducia in sé stessi, si riunisce venerdì sera alle ore 19. Per cortesia usate la porta sul retro.
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Per favore mettete le vostre offerte nella busta, insieme ai defunti che volete far ricordare.
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Un nuovo organo è stato installato in Chiesa. E' stato donato da uno dei nostri parrocchiani, in memoria di sua moglie.
GLI INTRAMONTABILI
I VIZI CAPITALI
ACCIDIA
In un giardino, un vagabbonno dorme
accucciato per terra, arinnicchiato,
che manco se distingueno le forme.
Passa una guardia: - Alò - dice - Cammina !
Quello se smucchia e j' arisponne: - Bravo !
Me sveji propio a tempo ! M' insognavo
che stavo a lavorà ne l' officina !
GLI INTRAMONTABILI
I VIZI CAPITALI
AVARIZIA
Ho conosciuto un vecchio
ricco, ma avaro; avaro a un punto tale
che guarda li quattrini ne lo specchio
pe' vede raddoppiato il capitale.
Allora dice: - Quelli li do via
perché ce faccio beneficenza;
ma questi me li tengo pe' prudenza...
E li ripone nella scrivania
GLI INTRAMONTABILI
I VIZI CAPITALI
GOLA
Un Gatto s' incontrò con un amico
Come va ? - Se campicchia... - E indove stai ? -
Dice: - Lavoro in quer palazzo antico.
Uh ! Li sorci che acchiappo ! Nun te dico
Nun finischeno mai !
Che strage ! Che macello !
Fa piacere a vedello !
Però nella soffitta der palazzo,
c'è la moglie d'un sorcio co' la fija
e quelle, poveracce, nu' l' ammazzo:
prima per un riguardo a la famija
eppoi perché me fanno
trecento sorci all' anno...
In certe circostanze è necessario
un po' de sentimento umanitario
GLI INTRAMONTABILI
I VIZI CAPITALI
INVIDIA
Su li stessi gradini de la chiesa
c'è uno sciancato co' la bussoletta
e una vecchietta co' la mano tesa.
Ogni minuto lo sciancato dice:
- Moveteve a pietà d'un infelice
che so' tre giorni che nun ha magnato...
E la vecchia barbotta: - Esaggerato !
GLI INTRAMONTABILI
I VIZI CAPITALI
IRA
Lidia, ch'è nevrastenica, è capace
che quanno liticamo per un gnente
se dà li pugni in testa, espressamente
perché lo sa che questo me dispiace.
Io je dico: Sta' bona, amore mio,
ché sennò te fai male, core santo...
Ma lei però fa peggio, infino a tanto
che quarcheduno je ne do pur'io
GLI INTRAMONTABILI
I VIZI CAPITALI
LUSSURIA
Pe' un ladro, un assassino o un mentitore
c'è sempre un modo pe' arriva' ar Signore
l'importante è che ce sia er pentimento
pure che fosse a l'urtimo momento
La Chiesa vanta tanti pensatori
furgide menti, ma prima peccatori
che passorno la vita a fa' baldoria
prima de sorge a 'na Cristiana Gloria
Frate Abelardo fu propio uno de questi
che prima de studia l' Antichi Testi
era famoso pe' certe inclinazioni
che perse poi cor tajo dei cojoni
GLI INTRAMONTABILI
I VIZI CAPITALI
SUPERBIA
Quello che te fa danno è la modestia:
- disse un Cavallo a un Ciuccio- ecco perché
nun sei riuscito a diventà una bestia
nobbile e generosa come me ! -
Er Ciuccio disse: - Stupido che sei !
S'io ciavevo davero l'ambizzione
de fa carriera, a st'ora già sarei
Ministro de la Pubbrica Istruzzione
La causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra,
sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il
governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano
d’uno solo, quest’uno sa d’esser uno e di dover contentare molti;
ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se
stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la
tirannia mascherata da libertà.
(Luigi Pirandello)
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Ascoltando il monologo di Angelo Duro nella seconda serata del Festival di Sanremo, mi è tornato in mente un discorso fra due signore romane su un autobus, registrato furtivamente una decina di anni fa. Ora leggetevelo, eppoi ditemi se Angelo Duro, senza saperlo, era stato anticipato da questo esempio di filosofia popolare
1° Signora :(sulla 60ina, con perfetta padronanza della lingua italiana ) Meno male che abbiamo trovato questi due posti liberi, perché ci vorrà una buona mezzora prima di arrivare.
2° Signora ( alle apparenze più giovane, ma con un accento marcatamente trasteverino) Mbeh, ‘anvedi che fortuna ? Stamo comode comode, e pure vicine !
1° - Allora l'hai sentita l'ultima, c’è qualcuno al governo che vorrebbe proporre la riapertura delle case chiuse.
2° - E menomale, così s’arisorve er problema de li poracci senza tetto ?
1° - Ma che hai capito, le case di tolleranza, quelle dove c’erano le prostitute e gli uomini ci andavano per sfogare i loro istinti bestiali. Hai capito ora !
2° - Ah, e facevi prima a dimme li casini ! Mbeh, me pare ‘na cosa giusta, no ? Armeno levamo tutte ‘ste poracce da ‘a strada !
1° - Eh si certo, poi quando tu marito il sabato sera ti esce per andare a comprare le sigarette, e ti torna dopo due ore tutto ringalluzzito, tu come ti metti ?
2° - Seduta,…e come me devo da mettè sennò ? Pure che fosse, che me ne frega. Se lui così è contento e dopo se sente più felice, io …come te posso di’,… me sento più serena de lui. Primo, perché così nun me scoccia più l'anima sempre co’ ‘sta voja de fa sesso e nun è che a me nun me va più de fallo...anzi.., e che staje appresso una se stanca. Eppoi perché so’ sicura che lui nun me cambierebbe mai co' una de quelle.
1° - Shh, ...abbassa la voce svergognata, non farti sentire. Insomma, mi par di aver capito che a te piace essere cornificata! Ma come, fai dopo una vita passata insieme, a stare serena sapendo che ti tradita con la prima sgualdrinella che gli capita, per giunta pure a pagamento?
2° - A parte er fatto che a casa mia nun è mai mancato niente ! Lo so, una se potrebbe pure vendica’, volenno…ma poi che c’arisorvi ? In fonno mica je lascia ‘n pezzo de carne sua! Ce saranno sì ‘na cinquanta d’euri in meno sur bilancio famjare. E che saranno mai, …ne spenne tanti in stronzate e sta sempre incazzato, invece così starebbe più sereno lui e io più ‘n pace.
1° - Ma tu non capisci, che questi sporcaccioni di uomini non aspettano altro ! Vedrai dopo quanti matrimoni salteranno, quante famiglie si sfasceranno, …per non parlare poi di quei poveri figli: scoprire che hanno un. padre traditore !
2° - Ma guarda che se la donna s'è inventato 'sto mestiere, che a detta de tutti è er più antico der monno, è perché l'omo che ce l'ha costretta! L'omo è sempre stato un prepotente, c'ha tirato pe' i capelli fin da quanno c'aveva 'na clava in mano! Se sempre sentito superiore a noi, ma in fonno è 'n animale come tutti l'altri: je piace si fa l'amore, ma nun je piace poi accollasse 'na famija. Ma nun è certo come dici te! Se le famije poi se sfasciano, 'a corpa nun è de certo de quelle poveracce che nun hanno trovato niente de mejio da fa
1° - Ma che discorsi fai! Non ti far sentire, ...oggi i tempi sono cambiati, non viviami più nelle caverne, e noi donne non siamo più quelle di una volta!
2° - Ma nun di fregnacce,.. perché se er monno è ancora pieno de ragazze madri, è proprio perché tra la pora gente le cose so' sempre andate alla stessa maniera: 'na volta fatto, arivederci e grazie! I ricchi invece, dar momento che cerano de mezzo l'eredità da da spartì, se so dovuti da 'na regolata, e così se so' inventati quel farso giuramento de "fedelta fin che morte non ci separi". Così loro se so' messi l'anima in pace, e a noi c'hanno fatte contente e cojonate. E nun è mica 'na questione de religione, perché l'omini in tutto er monno so' fatti a sta maniera. Pure ner lontano Giappone, che cristiani no' lo so' mai stati, ce stavano le mescie.
1° - Sì, e pure i parrucchieri che gli facevano la tinta ! Ah, Ah, …si chiamavano ghescie , eppoi anche quelle in fondo erano prostitute !
2° - Ah, ma allora tu sei propio fissata co ‘sta parola ! Pe te nun c'è verso 'a colpa è sempre 'a nostra: o semo madri de famija, oppure semo tutte puttane. Mò dimme un po': se 'na bella ragazza, che va facenno 'a commessa in grande negozio, je capita che er proprietario, scapolone incallito, s'impecia de lei. Metti pure che iniziarmente a lei manco je piace, però, daje e daje poi ‘n giorno ce casca, e lui je da pure ‘na promozione. Come ‘a volemo considera’ 'sta regazza : pure lei ‘na zoccola ? Si c'è stata, vor dì che in quer momento je piaceva stacce, punto e basta ! Er casino più grande l'ha creato l'omo, che pe dimostra' la sua innicenza, c'ha sempre dipinta come l'amica del seprente tentatore, e pe' cojonacce s'è inventata tutta sta manfrina de 'a morale, der peccato e de l’ inferno. Fa a l'amore è ‘na cosa tant' bella e naturale, che beato a chi lo po’ fa’ ancora, da retta a me!
1° - Ho capito: tu oltre ad essere una libertina sei pura una miscredente ! Guarda che è scritto pure nei Dieci Comandamenti che non si deve fornicare !
2° - Ma lassa perde’ ‘e formiche, e stamme a senti’ ! Dio, in tutto ‘sto discorso nun c'entra proprio niente! Er Padreterno c’ha artro da pensa’. Lui nun sarà fatto de carne e ossa, ma se a noi c’ha fatto nasce’ a ‘sta maniera, vor di’ che così dovevamo esse’ ! Sinnò c’avrebbe fatti in n'artro modo, …nun te pare ?
1° - Ma come ragioni, non ti far sentire che sennò ti scomunicano !
2° - Sai quanto me frega ! A parte er fatto che se riaprissero li casini, sarebbero propio li preti li primi a entra' ! ‘A Chiesa, a chiacchiere, nun dovrebbe sape’ niente de femmine, come ponno sindaca’ su amore fra n'omo e ‘na donna. Invece s’impicciano de tutto e nun fanno artro che di’ che “certe cose” fori de ‘a famija nun' se devono fa'.
1° - Peggio mi sento, ora pure coi preti te la prendi ! Ma statti zitta, va ! ... Oddio, a forza di stare a sentire le tue fesserie non mi sono accorta che siamo arrivate. Dai su, sbrigati che la prossima è la nostra! Andiamo, …svelta !
2° - Embe' certo, ‘e mie so' fregnaccie 'e tue invece no! 'N momento, aho’ damme tempo e nun spigne, famme arza’ !
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Per i non addetti al lavoro è difficile trovare un nesso tra certe evidenti e paradossali realtà: l’Europa intera si trova in una fase critica, dalla quale può derivare la disintegrazione della moneta unica, eppure sembri che l’ €uro non ne risenta affatto degli effetti “sociali” destabilizzanti. A rigor di logica una situazione del genere dovrebbe screditare, e di conseguenza , far perdere globalmente valore alla nostra moneta ; ma ciò non accade.
E così, mentre le borse di tutta l’Europa perdono quota vistosamente e la società intera si impoverisce, abbiamo invece l’ €uro che, contro la stessa logica economica, invece di perdere terreno si rivaluta addirittura.
Come è possibile tutto ciò ? Bene, la spiegazione è semplice: mentre l’America, la Cina e il Giappone, per mezzo delle loro banche centrali, cercano in tutti i modi di non far apprezzare la loro moneta, noi qui in Europa, per dar retta alla Germania, che non vuole vedere svalutata la propria ricchezza finora accumulata, cerchiamo, dietro suo dettame, di difendere l’attuale valore dell’ €uro, con manovre finanziare che ci stanno dissanguando.
Sembra come che la storia europea del secolo scorso si stia ripetendo, però, a ruoli invertiti. Negli anni 20 del secolo scorso la Germania, uscita sconfitta dalla Prima Guerra mondiale, attraversò una fase congiunturale davvero tragica. I salari venivano ricalcolati giorno per giorno, le massaie per fare la spesa dovevano uscire con valige piene di denaro. Il marco si svalutò a tal punto che le banconote venivano usate come combustibile.
Bambini giocano con milioni e milioni di marchi
Ovviamente un popolo come quello tedesco, orgoglioso e cosciente delle proprie potenzialità, non poteva subire ad oltranza quelle privazioni. Quello che ne conseguì è noto a tutti, ed è in insegnato nelle scuole come “ La storia della Seconda Guerra mondiale”.
In sintesi cosa avvenne: gli stati della coalizione che uscirono vincenti dal primo conflitto mondiale, forti del loro diritto di “vincitori”, imposero alla Germania il risarcimento dei “danni di guerra” con misure di austerità, cieche e draconiane, che portarono il popolo tedesco letteralmente alla fame.
Oggi invece, invertendo i ruoli, che cosa sta accadendo: che per dar retta a una Germania forte ed “egoista” (come lo fu a sua volta il resto d’Europa), ci stiamo riducendo tutti alla fame. E mentre, l’America, l’Oriente tutto e i paesi emergenti fanno in modo che le loro monete non si rafforzino rispetto alle altre, noi europei, invece di fare altrettanto, ostinatamente gli prestiamo il fianco, difendendo il nostro “orgoglioso” Euro, non curanti che ciò va a totale svantaggio delle nostre esportazioni, e brucia ogni giorno posti di lavoro.
Ma questo alla “egoista” Germania non interessa, perché a lei il lavoro non manca, lei i suoi “polli da spennare” gli ha quasi tutti in casa (il 75% delle sue esportazioni sono nell’aerea euro).
Vorrei vedere cosa accadrebbe alla Germania se fosse lei ad essere estromessa dall’ €uro ? Il resto d’ Europa sarebbe così libero di svalutare la sua moneta e tornare ad essere globalmente più competitiva, mentre la Germania, con il suo “carissimo” Marco, non so a chi potrebbe rifilare le sue “tecnologissime” Mercedes Benz.
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<< Ho molta fiducia sulla capacità di comprensione degli italiani sulla necessità di affrontare i cambiamenti e sulle strade nuove che questi cambiamenti prevedono >>…ma dove vive il nostro amato Presidente della Repubblica ? Quello che molti italiani non riescono più a comprendere, è come fare per arrivare a fine mese. È facile parlare di sacrifici necessari e poi vivere in un palazzo che si chiama Quirinale.
La mia sarà pure retorica, ma la loro ( e con “loro” intendo da Napolitano a scendere) è sfacciata spudoratezza ! Inoltre, tanto per dimostrare che quello che asserisce è vero, aggiunge: << Penso che ci sia una straordinaria consapevolezza tra gli italiani della necessità di proseguire nell'austerity e nel fare le riforme; non vedo esasperazioni cieche >>. Non le vede ? Ma si cambiasse gli occhiali, perché forse il cieco è proprio lui !
È di ieri la notizia che un operaio edile di 27 anni di origine marocchina si è dato fuoco davanti al municipio di Verona perché senza stipendio da quattro mesi. Si potrebbe obbiettare che per un orientale depresso, il darsi fuoco è un modo come l’altro per togliersi la vita. Non è affatto un segno di “cieca disperazione”. Però, quando si legge, che anche un imprenditore edile, originario di Caserta, ieri mattina ha tentato il suicidio dandosi fuoco davanti all'Agenzia delle Entrate di Bologna, mi vien da pensare che la nostra classe politica o è del tutto cieca, oppure ci sta prendendo per il culo spudoratamente.
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Ma avete udito la frase finale della pubblicità del “Gratta e Vinci” ? Quella che raccomanda di:<<giocare con moderazione ! >>
Non lo sanno questi genii dei Monopoli di Stato, che c’è una malattia che si chiama “ludopatia”, che crea dipendenza alla stessa stregua dell’eroina e della cocaina ? Oppure lo sanno benissimo, e come squallidi pusher ci raccomandano di: << bucarci con moderazione >>, un poco alla volta, finché non ci perdiamo perfino l’anima.
Lotto, scommesse sportive, corse dei cavalli, gratta e vinci e biglietti della lotteria, per non parlare del video poker e delle slot machine. Sono questi i nemici dei cosiddetti “ludopati”, ovvero di quelli che soffrono di disturbi legati all’ossessione del gioco.
Il fenomeno non è da sottovalutare poiché si sta espandendo a macchia d’olio tra gli italiani: secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità sono circa un milione e mezzo (il 3% della popolazione) gli adulti a rischio ludopatia. Poi. Però, con l’ipocrisia che contraddistingue i nostri governanti, si riempiono le carceri di consumatori di droghe leggere, che, per quanto io ne sappia, se usate “con moderazione”, al massimo possono farti perdere qualche neurone, ma niente di più.
Per di più, senza tenere in minimo conto che la “tossicodipendenza” è una grave e pericolosa malattia, si perseguitano in egual misura sia gli spacciatori che gli utilizzatori finali. Viceversa, quando è lo stesso stato a rifilarci direttamente la droga, si perseguitano ostinatamente solo i poveri “ludo dipendenti”, lasciando liberi di agire chi tiene in mano lo “squallido commercio”, con tanto di campagna pubblicitaria. Paradossalmente, però, si vieta la pubblicità delle sigarette, che come potenziale distruttivo della pische umana, non ha niente a che vedere con quello della “ludopatia”. Trovate un nesso con la "giustizia" in tutto ciò ?
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Non sono qui per parlarvi di Paperina, noto personaggio di Walt Disney, sempre presente nelle avventure di Topolino.
Ma di una "Mamma Papera" in carne ed ossa come noi. Si tratta della biologa Jessica Meir della University of British Columbia. Questa ricercatrice non riusciva a capacitarsi come potessero le oche indiane compiere la straordinaria impresa di migrare oltre la catena montuosa dell’Himalaya due volte l’anno, volando dalla zona di svernamento, nel sud dell’Asia, a quella di riproduzione negli altipiani dell’Asia centrale.
L’eccezionalità dell’impresa è nel riuscire a sorvolare la cima dell’Everest, dove i livelli di ossigeno sono solo circa un terzo di quello al livello del mare. Impresa questa che nessun altro volatile riesce a compiere, e noi uomini ci riusciamo sono in aerei pressurizzati.
Cosi la dottoressa, per capire meglio la eccezionale capacità fisiologica di questi volatili, ha avviato uno studio, finanziato dalla National Science Foundation Research Fellowship Grant Program, con l'obiettivo di testare le oche indiane nella galleria del vento per registrare i diversi aspetti della loro fisiologia. Ma per fare ciò si sarebbe dovuta prima trasformare in “Mamma Papera”. Perché, per far sì che il processo di imprinting fosse messo in moto, era necessario che fosse lei la prima persona che l’oche avessero vista , schiudendo gli occhi dopo la nascita. Solo così poteva essere accettata come loro madre adottiva. E così si è recata nel Parco Sylvan Waterfowl Heights, nella Carolina del Nord, giusto in tempo per la schiusa dell’anno, per reclutare la sua truppa di oche indiane. Guardatevi questo breve e divertente filmato ...
Per sette mesi di seguito, la dottoressa Meir ha trascorso i suoi giorni a stretto contatto con la sua truppa di paperelle, portandole a fare delle lunghe passeggiate.
Poi , quando è venuta l’ora di volare, ha iniziato l’addestramento al volo, con lei su uno scooter e l’uccello al suo fianco, mentre andava ad una velocità di 50 Km orari. Guardatevi questa interessante immagine : è facile immaginare l'emozione provata dalla dottoressa Meir, che in sella al suo scooter, procede lungo la strada con l’oca che, volandogli accanto, a volte le spazzola la spalla, mentre fissa negli occhi questo magnifico uccello in volo, appena a pochi centimetri di distanza da lei.
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È tornata alla ribalta la notizia che una parte dei 50000 legionari di Crasso, sconfitti nel 53 a.C. dai Parti nella battaglia di Carre, si sottrassero con la fuga alla prigionia, rifugiandosi in Cina.
Il primo a sostenere questa tesi fu Plutarco, quando parla di Crasso nella sua opera “Vita Parallele”. Poi l’argomento fu ripreso nel secolo scorso dal sinologo americano H. Dubs, che nel 1942, basandosi sulla descrizione rinvenuta nelle fonti cinesi di uno scontro avvenuto nel 35 a.C. nei pressi della città di Zhizhi , l'attuale Drambul, sul fiume Talas tra truppe cinesi, impegnate in una spedizione contro un capo ribelle, e soldati al servizio di questi, dedusse trattarsi di legionari romani divenuti mercenari. Avevano infatti adottato in battaglia una formazione a "scaglia di pesce", cioè a "testuggine", tipica delle legioni romane.
La battaglia di Carre e lo scontro sul Talas sono realmente avvenuti, sia pur a distanza di venti anni. Non c'è da dubitare. Dubbi si possono avere invece sulla identificazione di quei mercenari con dei legionari romani. Come minimo infatti il più giovane di essi doveva avere circa 40 anni e tutti non potevano trovarsi nelle migliori condizioni fisiche dopo venti anni di fughe, di marce e di stenti in un paese ostile. Solo questa considerazione sarebbe stata sufficiente per accantonare la tesi di Dubs, per quanto avvincente essa fosse.
Ma ciò non avvenne, perché nel 1990, l'ufficialissima rivista Beijing Review dedicò ad essa un articolo dal titolo “The First Romans in China”. Secondo costoro, i cento e più soldati fatti prigionieri dai cinesi dopo la conquista di Zhizhi sarebbero stati trasferiti insieme a un migliaio di abitanti della città nella provincia del Gansu. Qui una città sarebbe stata costruita per loro o da loro, il cui nome, Lijian, stranamente simile a quello dato dai cinesi del tempo all'Impero Romano, confermerebbe che quei soldati fatti prigionieri erano proprio ex-legionari romani.
L'origine romana della città sarebbe confermata anche dagli scavi, che hanno portato alla luce strade intersecantisi ad angolo retto, come negli accampamenti romani, nonché dalle caratteristiche fisiche di alcuni abitanti dei villaggi circonvicini, dai capelli biondi e gli occhi azzurri, il che proverebbe la loro discendenza, dopo più di 2000 anni, dai legionari romani.
Nel 2005 poi, dei test sul DNA hanno confermato che alcuni degli abitanti del villaggio sono infatti di origine straniera, il che ha portato molti esperti a concludere che sono i discendenti dei soldati dell' esercito romano guidato dal generale Marco Licinio Crasso. Però, in tutto questo lasso di tempo, a nessun esperto che ha trattato l’argomento, sembra essergli passato per la mente che probabilmente quei contadini del Gansu, biondi, dagli occhi azzurri e dal naso aquilino, potrebbero essere discendenti di immigrati slavi o turchi stabilitisi in quella regione nel corso degli ultimi secoli.
Questa “svista” potrebbe non essere causale, perché oltre alla notorietà che ha offerto in tutto questo tempo il “dibattito storico”, la notizia ha suscitato anche la curiosità del popolo cinese. E così quel villaggio sperduto, nella provincia nord occidentale cinese del Gansu, sta diventando meta di migliaia di turisti e una delle nuove attrazioni nel paese. Tanto che nella piazza di Lijian una dozzina di cinesi dall'aspetto occidentale, vestiti con armature e dotate di scudi, attraggono con finte battaglie e parate frotte di turisti curiosi.
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La recente pubblicazione sul sito listaouting.wordpress.com dei nomi di dieci politici gay e omofobi, ha alzato un grande polverone. A questo punto bisogna chiedersi: è corretto divulgare le abitudini sessuali di una persona, specialmente se questa preferisce tenerle riservate?
E’ ovvio che, se si tratta di un privato cittadino, la risposta deve essere un no perentorio.
Ma quando si tratta di politici ? Beh, in questo caso il giudizio cambia sostanzialmente. Perché se si sceglie di essere uomini pubblici, bisogna anche rinunciare volontariamente al diritto alla privacy. Non tanto perché la morale del politico debba essere, come quella della moglie di Cesare, al di sopra di ogni sospetto.
Ma piuttosto perché, essendo i politici rappresentanti non di se stessi, ma dei loro elettori, questi ultimi hanno il sacrosanto diritto di sapere di che stampo sia la persona per cui votano.
Se andiamo a vedere la lista incriminata, fra i nomi eccellenti spiccano quelli di Roberto Formigoni (PdL), storico esponente del movimento fondamentalista cattolico Comunione e Liberazione, e di Luca Volontè (Udc), anch’esso seguace di don Giussani, e promotore della legge sulla funzione sociale degli oratori. Oltre a quelli di Massimo Corsaro (PdL), esponente del movimento Scienza e Vita, che ha fatto fallire il referendum del 2005 sulla procreazione assistita, e di Roberto Calderoli (LegaNord), recordman mondiale di dichiarazioni fasciste e razziste.
Per non parlare poi di Gianni Letta, eminenza grigia dei governi Berlusconi e gentiluomo di Sua Santità.
Tutta gente questa, stando a quanto riferisce il sito, che predica bene ma razzola male. Ovviamente, non con l’intento di considerare l’omosessualità un male, o una perversione secondo natura. Ma nel senso che sono loro stessi a predicare che essa sia così, ricevendo anche per questo i voti di chi la pensa come loro.
Dunque, è sacrosanto che si smascheri la loro duplicità, purché però lo si faccia portando almeno qualche straccio di prova: cosa che il sito incriminato purtroppo non fa.
Le inchieste giornalistiche serie, sono corredate di prove certe. Quando ci si limita a pubblicare una lista che sa più di delazione, che non di requisitoria, si rientra a far parte della peggior tradizione del giornalismo di gossip.
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Vi è mai capitato, guardando il cielo, di scorgere una nuovola con profilo umano, o addirittura di vederne una a forma di coniglio ?
Oppure riconoscere un volto umano nella luna o su Marte ? Come mostrano le immagini di una formazione rocciosa marziana ripresa dalla sonda Viking 1.
Sicuramente vi è successo. Ma vi siete mai dati una spiegazione ? Ciò dipende da una particolare disposizione della natura nel volerci dilettare con certe immagini o siamo noi che ci illudiamo inconsciamente ?
La scienza una risposta al quesito già l’ha data: questa nostra innata predisposizione ha il nome di pareidolia (dal greco είδωλον, immagine, col prefisso παρά, simile), ed è in pratica l'illusione subcosciente che ognuno di noi ha nel tendere a ricondurre a forme note oggetti o profili, naturali o artificiali, dalla forma casuale.
Sembrerebbe che questa nostra tendenza sia stata favorita dall'evoluzione perché consente di individuare situazioni di pericolo anche in presenza di pochi indizi, ad esempio riuscendo a scorgere un predatore mimetizzato. Ma c’è di più: la pareidolia consente spesso di dare una spiegazione razionale a fenomeni apparentemente paranormali, quali le apparizioni di immagini sacre su muri o la comparsa di "fantasmi" in fotografie.
E di queste naturali “raffigurazioni divine” in rete se ne possono trovare a bizzeffe…si va da Gesù Cristo alla Vergine Maria.
Ho trovato perfino uno degli ultimi santi appena giunto in paradiso..
ora mi chiedo...ammirando quest’ultimo esempio fotografico,
... non sarà il caso di proporre per la beatificazione anche Michael Jackson, visto che per giunta gli sono già spuntate le ali ?
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Con “precettazione” s'intende il provvedimento amministrativo straordinario col quale la competente autorità impone il termine di uno sciopero. Il provvedimento è stato introdotto in Italia dalla legge n. 146 del 12 giugno 1990 e si applica ai servizi essenziali di pubblica utilità, e si estende per espressa previsione anche ai “lavoratori autonomi, professionisti o piccoli imprenditori”, quindi a privati che gestiscano tali servizi.
Dunque, la precettazione non ha un ambito di applicazione circoscritto e può riguardare non solo i lavoratori, ma le imprese. Nei casi di inosservanza, può comportare per il contravvenente da una sanzione pecuniaria, per ogni giorno di violazione, fino all'arresto per interruzione di pubblico servizio.
Le radici di simili provvedimenti legislativi non sono il frutto delle moderne democrazie, ma vanno ricercate nei libri di storia a partire dal lontano Medio Evo, con la nascita dei “servi della gleba”, anche se istituzioni sociali simili erano già conosciute nell'antichità classica. Eh già, perché fu proprio Diocleziano che, nel 301 d.C., per contenere l’inflazione galoppante si vide costretto ad introdurre una nuova moneta d’argento e a imporre dei prezzi calmierati (Editto sui prezzi massimi De pretiis rerum venalium).
Questi provvedimenti, tuttavia, non ebbero successo: la nuova moneta scomparve rapidamente dal mercato in quanto si preferiva conservarla ed i prezzi fissati fecero scomparire alcuni beni dal mercato ufficiale per essere venduti alla borsa nera e quindi lo stesso Diocleziano fu costretto a ritirare l'editto. Nel frattempo, però, le condizioni di vita della popolazione peggiorarono: le tasse erano pesantissime e molti abbandonarono le proprie attività produttive, non più redditizie, spesso per vivere come mendicanti.
Diocleziano ricorse allora alla precettazione, ossia l'obbligo per gli abitanti dell'impero a continuare il proprio mestiere e la negazione della scelta libera della professione, costringendo gli abitanti dell'impero romano a subentrare ai padri nelle loro attività produttive.
A questo punto voi vi chiederete cosa c’azzecca tutta questa bella rinfrescata storica sulla precettazione con la religione ? C’entra, c’entra ! Seguite il mio ragionamento.
Voi accettereste mai una legge che vi imponesse di svolgere a vita l’attività dei vostri nonni ? No, di certo ! Per il semplice motivo che ognuno deve essere libero di scegliere cosa fare della propria vita, e tale scelta non gli deve essere imposta da altri fin dalla nascita. E mi pare più che giusto, perché, se così fosse, si ritornerebbe di colpo ad essere dei “servi della gleba”.
Ora questo concetto è universalmente accettato, fatta eccezione quando si discute di fede religiosa. La nostra società, compresi i settori che non hanno niente a che fare con la religione, ha accettato l'idea assurda che sia giusto e normale inculcare nei bambini piccoli la fede dei genitori e marchiarli con etichette religiose (“bambino cattolico”, “bambino protestante”, “bambino ebreo”, “bambino musulmano” ecc.) che non hanno equivalente in nessun altro campo. Non ci sono per esempio bambini comunisti, bambini leghisti, bambini repubblicani, bambini democratici. Un bambino non è “cristiano” o “musulmano”, ma figlio di genitori cristiani o musulmani.
Tra l'altro, se si usasse quest'ultima espressione, i bambini stessi prenderebbero coscienza del problema. Un bambino che viene definito “figlio di genitori musulmani” capirebbe immediatamente che la religione è una cosa che si abbraccia o si rifiuta quando si diventa abbastanza grandi per farlo. Sarebbe un' ottima cosa, a fini educativi, insegnare religione comparata. Ma un educazione del genere e inaccettabile per gli apologeti delle tre religioni monoteiste. Per loro l'educazione multireligiosa è pericolosissima perché si insegna ai bambini che tutte le religioni hanno lo stesso valore, il che significa che la loro non ha alcun valore speciale.
E ad una proposta del genere risponderebbero:<< Presentare tutte le fedi religiose come ugualmente valide è sbagliato. Ognuno, sia egli induista, ebreo, musulmano o cristiano, ha il diritto di credere che la sua religione sia superiore alle altre; altrimenti che senso avrebbe avere fede ? >>
Già, che senso ha ? E quale plateale assurdità ! Queste fedi sono reciprocamente incompatibili, altrimenti come potrebbe ciascuno ritenere la propria superiore ? Ne consegue che la maggior parte non può essere “superiore alle altre”. Bisognerebbe che i bambini imparassero che ci sono religioni diverse, e che inoltre notassero la loro incompatibilità, per trarre le loro conclusioni sulle conseguenze dell'incompatibilità. Quanto al problema se siano “valide”, decidano loro stessi quando saranno abbastanza adulti per farlo.
Ma oggi una educazione simile non è minimamente pensabile, perché i capi religiosi sanno bene quanto sia vulnerabile il cervello infantile e quanto sia importante indottrinare i fanciulli fin dalla più tenera età. Il motto gesuita << Datemi un bambino nei primi sette anni di vita e vi mostrerò l’uomo >> resta valido anche se è diventato un luogo comune. Alla luce di questo mio ragionamento: ditemi se queste forme di educazione religiosa, non possono essere oggi considerate come un forma di “precettazione del libero arbritrio” ?
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