Creato da spoetizzante il 08/12/2010

Spoetizzante

demotivante

 

ahhhahahahhahaaaaaHHHHHhaAAAAAAhhhhh....

Post n°75 pubblicato il 26 Marzo 2011 da spoetizzante

Da qui , ce ne possiamo andare...

Che ne dici?

Si, sono d'accordo. Prima è, meglio è.

Berta! Ma sai a me che me ne fotte?

 
 
 

M'ha fatto piacere

Post n°74 pubblicato il 13 Marzo 2011 da spoetizzante

 Vederti oggi m'ha fatto piacere e dispiacere, tutto insieme. Piacere per quanto mi manchi e dispiacere per quante volte mi mancherai. Ma, piuttosto che perderti, preferisco averti così. Come si dice...piuttosto che niente, è meglio piuttosto...

Vero, non c'entra una mazza col video, lo ammetto, ma tante volte nemmeno la musica riesce a distrarre il pensiero. E, comunque, quel ciuffettino mi faceva impazzire, lo so che non ti piace farti toccare, infatti oggi non l'ho potuto, e secondo me l'hai fatto apposta. Bastardo d'un vecchio cinico che mi stai rovinando (?)
la vita.

 
 
 

Questo è stato un blog di transizione.

Post n°73 pubblicato il 11 Marzo 2011 da spoetizzante

Ne ho avuti diversi, ormai. Si. Diversi blogs, diversi episodi, diverse persone, diversi uomini. Da quando sono approdata alla vita virtuale ho sempre avuto chiaro un obiettivo: questo mondo è una cazzata e tale si rivelerà. Infatti ebbi un blog che si chiamava 'Infatti, lo so..'
Questa vita virtuale fu una vita parallela, ed è il motivo per cui è così difficile allontanarsene.
Comunque ho riaperto il mio vero profilo, l'unico che abbia mai voluto, anche perchè quel nome lì, lo scelse il Capitano. Non vi fu mai giudizio più crudele, ma neanche l'abbandono. Le cose succedono, in una vita, ma solo quando gli pare a loro.

L'ultima volta che ho visto Piazza Plebiscito è stato col Morticino, ve lo ricordate vero quel che m'è costato, in termini di voler morire di dolore, ebbene, sapete che vi dico? Che fuori di qua la mia vita m'ha salvato, qua dentro ho visto l'Inferno della miseria umana. Cioè proprio quello che temevo di dover incontrare. Eppure l'ho fatto, e ne vado non fiera nè orgogliosa, solamente cosciente.
Come dire...vai avanti e non rompere i maroni al prossimo che tanto nessuno ti si fila lo stesso.

 
 
 

Otto marzo in discussione

Post n°72 pubblicato il 08 Marzo 2011 da spoetizzante

Sono triste. E mi vergogno.

Sono triste per tanti motivi, perchè penso che in un Paese civile non vi dovrebbe essere alcun bisogno di fare una festa, che festa non è, per affermare quello che dovrebbe essere la normalità.

E mi vergogno, perchè non ho alcuna voglia di festeggiare qualcosa che equivale all'ammissione d'una subalternità che è soltanto frutto d'inciviltà.

Ho abbracciato molte donne oggi, serpeggiava dentro di noi una consapevolezza estrema che, di anno in anno, diventa sempre più insopportabile. Per molti versi siamo coscienti che non è più tempo d'aspettare, per molti versi stanno andando in crisi equilibri che riguardano lo Stato e la sua incapacità di garantire equità, e pari dignità.

Io non lo so cosa succederà, per quel che mi riguarda mi rendo conto d'aver fatto una scelta di solitudine, ho interiorizzato l'isolamento, e tutto quel che vi è connesso. Però sento che la mia coscienza non dorme, quando ho abbracciato quelle donne, quando ho stretto la mano a quella ragazzza nigeriana, mi sono sentita in debito umano e, nello stesso tempo comprendo che mi è richiesto un impegno ancora, e la mia stanchezza non trova giustificazione, se non nella mia piega intima di donna che non ha trovato nessun riscontro serio al proprio impegno, al proprio bisogno personale.

Ascrivo tutto questo al fatto di vivere in un paese incivile, ormai. Nello stesso tempo devo mettere da parte questa orrenda sensazione quando vedo la condizione femminile che emerge da mondi diversi, e quando vedo quelle donne che s'impegnano ad imparare le lingue (ho visto madri studiare sui testi di scuola elementare dei propri figli) allora mi dico che la mia inquietudine è giusta.

Il fatto è che, ad un certo punto, una esamina la propria vita, la vede da più punti di vista, e gira che ti rigira, ti rendi conto che le tue risorse sono risucchiate da un sistema che ti usa e ti usura, col preciso intento di neutralizzare ogni pulsione di civiltà.

Mi vergogno della 'festa'. Perchè non fu una festa morire bruciate in fabbrica, così come non è una festa veder patire e soffrire tante donne, e non voglio parlare (qui) dei motivi per cui sono infelice come persona, quelli sono affari miei.

So soltanto che, in un Paese Civile, non vi sarebbe alcun bisogno di parlar di tutela delle Donne.

E non vi dovrebbe neppure esser bisogno d'una festa...

La vera festa sarebbe tornare dal lavoro, e rientrare a casa, con la consapevolezza d'esser apprezzate per il valore che siamo capaci di dare e di riversare, nella famiglia, nel luogo di lavoro, nelle persone che amiamo. Ma nessuno ci ama per questo, tutto pare dovuto e niente reso.

La vera festa sarebbe andare a lavorare senza esser discriminate per la nostra naturale diversità, che non vuol dire inferiorità ma, semplicemente la condizione biologica di persone che devono procedere alla procreazione (che, a ben vedere, rappresenta la necessità di continuazione).

Non volevo ma, visto che lo spazio c'è, ed è mio, ho deciso che ci scrivo quel cazzo che mi pare.

 

 
 
 

Felice Otto Marzo!

Post n°71 pubblicato il 08 Marzo 2011 da spoetizzante

Sono appena arrivata in ufficio. Ed ho un mucchio di cose da fare. Il mio lavoro mi piace, soprattutto perchè vedo gente. Mentre venivo qui ho incrociato un tizio che conosco da tanto visivamente, ma francamente non so chi sia nè ricordo il suo nome. E mi fa:"Allora la facciamo questa rivoluzione, o no? Qua non se ne può proprio più...". Ed io: "Io li sterminerei tutti senza pietà. Trent'anni fa ci chiamavano i compagni che sbagliano" ma t'assicuro che ora, almeno, ce li saremmo tolti tutti da i cojoni...!"
Arrivo e saluto con un abbraccio le mie colleghe, c'è il pubblico ma non m'interessa. In corridoio c'è una ragazza nigeriana, alta e possente, capelli in tante treccioline lucide. La prendo con me e mi fa autenticare un diploma di lingua italiana conseguito nel suo paese. E le chiedo come mai aveva deciso di studiare lingua italiana in Nigeria. Mi spiega che ha dovuto per potersi iscrivere all'Università italiana, Scienze della formazione, e si mantiene agli studi lavorando.
Le ho suggerito qualcosa che potrebbe fare nel campo dell'insegnamento della lingua italiana, ormai si fa l'esame pure per ottenere la carta di soggiorno, e pure per l'acquisto della cittadinanza italiana, un esame che chiedono storia e geografia, lettura e comprensione di testi, insomma cose che nemmeno molti italiani sanno fare, e poi ci siamo salutate, le ho detto che è una ragazza molto in gamba e le ho fatto i miei complimenti. M'ha sorriso con due file di denti scintillanti, "Felice Otto Marzo"

FELICE OTTO MARZO, AMICA MIA, IL MIO ABBRACCIO SI ESTENDE A TE E A TUTTE LE DONNE CHE COMBATTONO OGNI GIORNO PER AFFERMARE UNA DIGNITA' DI PARI LIVELLO. DI QUESTO SONO FIERA, MENTRE IL SANGUE (ANCORA) MI RIBOLLE.

 
 
 
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