Si parla ancora di banche, si, ma stavolta (udite udite!) sembra che la preoccupazione principale dei banchieri svizzeri sia esclusivamente quella di restituire soldi ai clienti! Nelle banche elvetiche ci sono infatti 400 milioni di franchi (386 milioni di euro) rimasti senza padrone e per i quali adesso il governo di Berna vorrebbe trovare i legittimi proprietari.In gergo bancario si chiamano "conti dormienti" quei depositi appartenenti a persone forse decedute, che da 50 anni non accedono al proprio conto, soldi giacenti almeno dal 1965 e mai piu' toccati. Caduta la severa privacy bancaria, viste le dimensioni raggiunte dal fenomeno, il governo svizzero ha deciso di intervenire con una legge "ad hoc" per sbloccare quel denaro e per rimetterlo a disposizione dei legittimi proprietari o dei loro eredi. In un apposito sito internet saranno infatti pubblicati i nomi dei titolari scomparsi, proprietari di quei conti.
Facile immaginare, a questo punto, una sorta di "corsa all'oro" da parte di nipoti, cugini ed affini vari, magari privi di qualsiasi diritto ma che tentano il colpo della fortuna. Pero' qui si sbagliano! Il vero rebus storico e': a chi appartengono questi conti dormienti'? In un primo momento si e' pensato a famiglie ebraiche perseguitate ai tempi della Shoah, spariti nelle camere a gas, ma l'potesi e' stata scartata perche' la questione e' stata risolta con i discendenti ormai da tempo.Si fa strada invece l'ipotesi - ma al momento puramente teorica - che su quei conti siano approdati soldi sommersi, provenienti da esportazione illecita e la cui emersione rischia di mettere in imbarazzo con il fisco gli eventuali eredi. Infatti, chi dovesse riconoscersi titolato a rientrarne in possesso dovra' presentare una domanda corredata di tutti i propri dati fiscali, contrattuali, lavorativi e personali, dati che verranno esaminati accuratamente dalle autorita'. Insomma, in certi ambiti non sempre sono gradite le indagini approfondite...e le banche lo sanno bene...
La soluzione - il Governo elvetico ha deciso che eventuali soldi o beni, qualora non venissero reclamati da nessuno nei tempi prescritti, entreranno automaticamente a far parte del patrimonio di proprieta' dello Stato. E cosi' la faccenda verra' definitivamente risolta e chiusa.