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Maestra corregge l'alunno: 'Zebbra si scrive con due B'!


Le zebre si stanno rotolando a terra dalle risate... Chi e' quella maestra che raddoppia le B nella parola zebra e segna con la matita rossa (o blu') lo "strafalcione" linguistico di un alunno? Si tratta forse della ministra Valeria Fedeli? No, stavolta la poverina non c'entra. Il tutto e' accaduto invece in una scuola elementare di Vittuone, in provincia di Milano. Il preside: «Un incidente che puo' capitare. La maestra e' dispiaciuta ma non ha commesso altri errori»
Chissa' cosa avrebbe scritto in proposito il grande Gianni Rodari (fonte: corriere.it) lo scrittore e poeta che agli svarioni ortografici e grammaticali ha dedicato quel piccolo capolavoro che e' il suo Libro degli errori. Che forma ha una zebbra con due B? Somigliera' a un cammello con le strisce? O avrà 4 gobbe? E se uno a Londra attraversasse nella strada uno 'zebbra crossing' si ritroverebbe a camminare in salita e in discesa come sui dossi stradali?«Errore!» Ha esclamato la maestra, «Non si scrive cosi', ci vuole la doppia!» Et voila', la zebra e' diventata zebbra con due b. Il fatto e' successo nella scuola elementare Antonio Gramsci di Vittuone, dove una maestra di sostegno ha corretto così il compito dell'alunno disabile che segue in classe. «Si, e' vero, l'insegnante ha sbagliato» conferma il dirigente Pasquale Aprea «ma quanto rumore per una sciocchezza, un incidente che puo' capitare. L'estate scorsa, in occasione della Maturita', sul sito del Miur scrissero "traccie" aggiungendo la i ma non vi fu tutto questo rumore» (vi fu, vi fu!)In realta' a sollevare il caso non sono stati i genitori dell'alunno diversamente abile, genitori che (a detta del preside) sono soddisfatti di come la maestra sia entrata in rapporto col loro bambino, ma un papa' della classe che ha chiamato la redazione di un giornale locale per denunciare l'accaduto. «Io avevo gia' parlato con la docente e verificato che si fosse trattato di un caso isolato, che non avesse commesso altri errori analoghi. E' stata una strampalatezza. Ma ormai si era sparsa la voce in tutto il paese». E poiche' oggi finisce tutto online, la notizia e' finita dritta sui social, con relativo sfotto' e suscitando una caterva di risate.