10 settembre 2006Leggendo un settimanale piuttosto noto mi soffermo a leggere la notizia della vicenda Omnitel riguardo alla pubblicità televisiva interpretata da Silvio Muccino.In breve si tratta di questo: la pubblicità, ispirata al film Il laureato, sintetizza il cambiamento di idea di una “quasi sposa” che decide, appunto, di scappare su un motorino con il simpatico attore. Evitando così il matrimonio.La pubblicità è ironica, scanzonata e divertente, non si riferisce affatto a nulla di particolare e credo sia stata interpretata, più o meno, in questo modo da tutti. In ogni caso pare sia foriera di istigazione alla vita da single (credevo che i suddetti decidessero da soli se stare in coppia o no…non mi ero accorta che si ispirassero alle pubblicità!), contro il matrimonio e, mi pare ovvio, contro la religione cattolica. Oltre alle pesanti accuse l’indicazione (trasversale o per nulla) verso Omnitel ad allontanarsi da questo stile pubblicitario pena qualche autorevole citazione del suddetto caso, in momenti poco opportuni.Omnitel ha ritirato la pubblicità (amatissima dai ragazzini per la sua simpatia) affermando che era terminato quel ciclo e non è stato fatto certamente in risposta alle accuse. Questo il fatto in sintesi sintetizzatissima! Vorrei accendere un lampione…più che una luce!Prima di tutto chiarire che stiamo parlando di una pubblicità, e tutto mi si faccia credere tranne che i consumatori siano un branco di salami pronti per l’insaccatura.Bravi i pubblicitari a reclamizzare un prodotto. Se poi il prodotto non funziona o se la pubblicità è lesiva o offensiva, statene certi, la “signora Maria” (l’ipotetica signora Maria che rappresenta milioni di persone) cambierà gestore telefonico…soltanto se le conviene!Ma se la pubblicità è davvero “pesante” forse la signora Maria non terrà del tutto conto di pochi centesimi risparmiati, supposto che sia questo il caso. Quindi se si trattasse di un caso di mancato rispetto il grido di dolore sarebbe di Omnitel, non certo di qualche personaggio di questa o altra opinione.Questo tipo di grida significano euro che non arrivano alle casse…Senza voler difendere nessun gestore telefonico (più che difenderli, tutti, bisognerebbe spiegar loro che anche tante piccole furbizie non sfuggono alla signora Maria!), credo che sappiano sempre molto bene che tasti “pigiare” per evitare.Mi sono premunita anche di intervistare la signora Maria in proposito. Pare che anche a lei la musica dello spot sia piaciuta, e la simpatia di Muccino spesso le ha fatto abbandonare il risotto di piselli, ma solo per pochi secondi, per osservare la scena. Scena che, a suo parere, non contiene nessun messaggio subliminale o occulto e nemmeno palese che sia contrario al matrimonio, alla maternità e contro ogni forma religiosa.Anzi, aggiunge che spesso ha sorriso pensando che certe pubblicità la distraggono dai fornelli, ma piacevolmente.Per dovere di cronaca: la signora in questione è sposata felicemente, non cova nell’animo l’idea di divorziare da Aldo (il marito), non possiede neanche un cellulare e i nipotini le hanno spesso corso attorno gridando: NO!!! Che interessi o non interessi: sono della stessa opinione della signora. Per una bella pubblicità (nel senso che sia divertente o simpatica da vedere) possiamo anche abbandonare per qualche secondo una cotoletta sul fuoco, ma neanche qui è mai morto di fame nessuno.Da qui ad acquistare o declamare un prodotto pubblicitario ne corre.Il punto è che la pubblicità davvero ci informa a suo modo e ci piace, poi è solo una prova preliminare, l’utilità e la qualità del prodotto a determinarne il successo.Non basta farci sorridere per ottenere la nostra condiscendenza.Certo, guardando sappiamo cosa offre il mercato.Il consumatore però, dato che per il naso non ama esser preso, non considera tutto scontato solo perché viene da una fonte esterna. La pubblicità più seguita, in termini di efficacia reale, è il consiglio della collega che ha “già” provato, del cugino che ha “già” acquistato.E questo i pubblicitari lo sanno bene.Condiscono gli spot di belle immagini nella speranza che molti provino quel prodotto e che lo dicano, che lo consiglino ad altri.L’anima del commercio è anche puntare sul reale, i consumatori non vivono d’aria! C’è ancora una considerazione. Oltre ad esser consumatori (e lo siamo tutti) siamo persone e quindi se lo spot di cui si parla non fosse ironico e anche auto-ironico certamente il discorso sarebbe più importante. Impossibile estrapolare una scena (l’attrice che abbandona l’altare) per giustificare una mancanza di rispetto verso il cattolicesimo. Vero che alle false grida di dolore siamo abituati, ma temo il calo dei matrimoni sia dovuto all’impossibilità di trovare lavoro, casa, uno straccio di autonomia, finalmente, dagli amati genitori.Questo in parte, c'è anche chi vive da single per scelta, speriamo possano mantenere il libero arbitrio in questo settore! A meno che vogliamo tutti aprire un'agenzia matrimoniale.Non mi risulta che siamo in maggioranza i clienti omnitel single…mi risulta invece che siano in maggioranza i ragazzi che non riescono a spiccare il volo verso una “loro famiglia” perché lei lavora saltuariamente e lui non guadagna molto. Impossibile stipulare un contratto d’affitto senza dover pensare di poter essere ancora aiutati dai genitori…Quindi eviterei di dire a queste persone che sono ancora single perché usano una sim di questa o quella compagnia telefonica… Mi pare un po’ troppo simile alla favola di cappuccetto rosso.Quando poi queste accuse vengono da un professionista affermato o da una signora che ha sette (dicesi sette!) figli mi si pongono altri interrogativi. Che siano ben sicuri, questi signori, di aver considerato il presente prima di parlare?Non so, il problema è loro.E aggiungo, non senza un pizzico di ironica provocazione, ma…come? Parlate di single come se si trattasse del male del nostro secolo e non considerate che un prete cattolico non ha la possibilità di sposarsi e avere una famiglia?Chissà che sim usano i preti… E così, mentre uno dei vantaggi (sebbene costoso) del nostro progresso pare sia diventato “il lato sinistro” , il demonio conquistatore della nostra “ignara” società, invece i reality padroneggiano nei televisori, imperturbabili e portatori di cultura, benessere e forieri di un futuro migliore.Che culo abbiamo! E grazie, mille grazie per averci, ancora una volta detto, come dobbiamo agire…perché da soli, in questo mondo di perdizione e di pervertite immagini non sapremmo certo cavarcela!Non sarebbe male, anzi, agire direttamente su qualunque strumento di “tortura”.Che le pubblicità escano con il bollino (non quello rosso) a grandi lettere sullo schermo: VADE RETRO SATANA!Più o meno come le scritte sui pacchetti delle sigarette (si, fumo…ma inquino meno di quel pirla che sta mezz’ora sana tutti i giorni fermo ad aspettare con l’auto accesa!).Diteci cosa fare!Dividete le acque, moltiplicate i pani e i pesci…e, se vi resta il tempo, provate a considerare che state mettendo le parole in bocca a qualcuno che non le ha mai dette. Questo perbenismo da macero sembra non poter aver fine, ma gridiamolo comunque: dalle pubblicità non ci aspettiamo nessun modello di vita.I miti non vanno abbattuti: meglio non crearli! Patrizia.
SCANDALO PUBBLICITARIO
10 settembre 2006Leggendo un settimanale piuttosto noto mi soffermo a leggere la notizia della vicenda Omnitel riguardo alla pubblicità televisiva interpretata da Silvio Muccino.In breve si tratta di questo: la pubblicità, ispirata al film Il laureato, sintetizza il cambiamento di idea di una “quasi sposa” che decide, appunto, di scappare su un motorino con il simpatico attore. Evitando così il matrimonio.La pubblicità è ironica, scanzonata e divertente, non si riferisce affatto a nulla di particolare e credo sia stata interpretata, più o meno, in questo modo da tutti. In ogni caso pare sia foriera di istigazione alla vita da single (credevo che i suddetti decidessero da soli se stare in coppia o no…non mi ero accorta che si ispirassero alle pubblicità!), contro il matrimonio e, mi pare ovvio, contro la religione cattolica. Oltre alle pesanti accuse l’indicazione (trasversale o per nulla) verso Omnitel ad allontanarsi da questo stile pubblicitario pena qualche autorevole citazione del suddetto caso, in momenti poco opportuni.Omnitel ha ritirato la pubblicità (amatissima dai ragazzini per la sua simpatia) affermando che era terminato quel ciclo e non è stato fatto certamente in risposta alle accuse. Questo il fatto in sintesi sintetizzatissima! Vorrei accendere un lampione…più che una luce!Prima di tutto chiarire che stiamo parlando di una pubblicità, e tutto mi si faccia credere tranne che i consumatori siano un branco di salami pronti per l’insaccatura.Bravi i pubblicitari a reclamizzare un prodotto. Se poi il prodotto non funziona o se la pubblicità è lesiva o offensiva, statene certi, la “signora Maria” (l’ipotetica signora Maria che rappresenta milioni di persone) cambierà gestore telefonico…soltanto se le conviene!Ma se la pubblicità è davvero “pesante” forse la signora Maria non terrà del tutto conto di pochi centesimi risparmiati, supposto che sia questo il caso. Quindi se si trattasse di un caso di mancato rispetto il grido di dolore sarebbe di Omnitel, non certo di qualche personaggio di questa o altra opinione.Questo tipo di grida significano euro che non arrivano alle casse…Senza voler difendere nessun gestore telefonico (più che difenderli, tutti, bisognerebbe spiegar loro che anche tante piccole furbizie non sfuggono alla signora Maria!), credo che sappiano sempre molto bene che tasti “pigiare” per evitare.Mi sono premunita anche di intervistare la signora Maria in proposito. Pare che anche a lei la musica dello spot sia piaciuta, e la simpatia di Muccino spesso le ha fatto abbandonare il risotto di piselli, ma solo per pochi secondi, per osservare la scena. Scena che, a suo parere, non contiene nessun messaggio subliminale o occulto e nemmeno palese che sia contrario al matrimonio, alla maternità e contro ogni forma religiosa.Anzi, aggiunge che spesso ha sorriso pensando che certe pubblicità la distraggono dai fornelli, ma piacevolmente.Per dovere di cronaca: la signora in questione è sposata felicemente, non cova nell’animo l’idea di divorziare da Aldo (il marito), non possiede neanche un cellulare e i nipotini le hanno spesso corso attorno gridando: NO!!! Che interessi o non interessi: sono della stessa opinione della signora. Per una bella pubblicità (nel senso che sia divertente o simpatica da vedere) possiamo anche abbandonare per qualche secondo una cotoletta sul fuoco, ma neanche qui è mai morto di fame nessuno.Da qui ad acquistare o declamare un prodotto pubblicitario ne corre.Il punto è che la pubblicità davvero ci informa a suo modo e ci piace, poi è solo una prova preliminare, l’utilità e la qualità del prodotto a determinarne il successo.Non basta farci sorridere per ottenere la nostra condiscendenza.Certo, guardando sappiamo cosa offre il mercato.Il consumatore però, dato che per il naso non ama esser preso, non considera tutto scontato solo perché viene da una fonte esterna. La pubblicità più seguita, in termini di efficacia reale, è il consiglio della collega che ha “già” provato, del cugino che ha “già” acquistato.E questo i pubblicitari lo sanno bene.Condiscono gli spot di belle immagini nella speranza che molti provino quel prodotto e che lo dicano, che lo consiglino ad altri.L’anima del commercio è anche puntare sul reale, i consumatori non vivono d’aria! C’è ancora una considerazione. Oltre ad esser consumatori (e lo siamo tutti) siamo persone e quindi se lo spot di cui si parla non fosse ironico e anche auto-ironico certamente il discorso sarebbe più importante. Impossibile estrapolare una scena (l’attrice che abbandona l’altare) per giustificare una mancanza di rispetto verso il cattolicesimo. Vero che alle false grida di dolore siamo abituati, ma temo il calo dei matrimoni sia dovuto all’impossibilità di trovare lavoro, casa, uno straccio di autonomia, finalmente, dagli amati genitori.Questo in parte, c'è anche chi vive da single per scelta, speriamo possano mantenere il libero arbitrio in questo settore! A meno che vogliamo tutti aprire un'agenzia matrimoniale.Non mi risulta che siamo in maggioranza i clienti omnitel single…mi risulta invece che siano in maggioranza i ragazzi che non riescono a spiccare il volo verso una “loro famiglia” perché lei lavora saltuariamente e lui non guadagna molto. Impossibile stipulare un contratto d’affitto senza dover pensare di poter essere ancora aiutati dai genitori…Quindi eviterei di dire a queste persone che sono ancora single perché usano una sim di questa o quella compagnia telefonica… Mi pare un po’ troppo simile alla favola di cappuccetto rosso.Quando poi queste accuse vengono da un professionista affermato o da una signora che ha sette (dicesi sette!) figli mi si pongono altri interrogativi. Che siano ben sicuri, questi signori, di aver considerato il presente prima di parlare?Non so, il problema è loro.E aggiungo, non senza un pizzico di ironica provocazione, ma…come? Parlate di single come se si trattasse del male del nostro secolo e non considerate che un prete cattolico non ha la possibilità di sposarsi e avere una famiglia?Chissà che sim usano i preti… E così, mentre uno dei vantaggi (sebbene costoso) del nostro progresso pare sia diventato “il lato sinistro” , il demonio conquistatore della nostra “ignara” società, invece i reality padroneggiano nei televisori, imperturbabili e portatori di cultura, benessere e forieri di un futuro migliore.Che culo abbiamo! E grazie, mille grazie per averci, ancora una volta detto, come dobbiamo agire…perché da soli, in questo mondo di perdizione e di pervertite immagini non sapremmo certo cavarcela!Non sarebbe male, anzi, agire direttamente su qualunque strumento di “tortura”.Che le pubblicità escano con il bollino (non quello rosso) a grandi lettere sullo schermo: VADE RETRO SATANA!Più o meno come le scritte sui pacchetti delle sigarette (si, fumo…ma inquino meno di quel pirla che sta mezz’ora sana tutti i giorni fermo ad aspettare con l’auto accesa!).Diteci cosa fare!Dividete le acque, moltiplicate i pani e i pesci…e, se vi resta il tempo, provate a considerare che state mettendo le parole in bocca a qualcuno che non le ha mai dette. Questo perbenismo da macero sembra non poter aver fine, ma gridiamolo comunque: dalle pubblicità non ci aspettiamo nessun modello di vita.I miti non vanno abbattuti: meglio non crearli! Patrizia.