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Chi trae veramente vantaggio a gestire ciò che io penso di me stesso?


I potenti conoscono bene il potere della suggestione e le sue applicazioni negative si possono facilmente vedere nei continui e terribili consigli a proteggersi dalla violenza, dal terrorismo, dalla sovraesposizione, dalla povertà.Bisogna cominciare a pensare che non è possibile prendersi tutto quello che arriva, e questo si fa rompendo gli schemi e rinunciando ad alzare le mani per afferrare ogni "palla" in arrivo. Milioni di persone alimentano il business della politica perché è stato loro insegnato a negare il collegamento tra la mente, il corpo, l’amore, l’altruismo, la comprensione. L’accettazione passiva e acritica di una data situazione sociale può essere originata da varie e numerose credenze di base, ma tutte si riducono nel credere fortemente a un’intrinseca mancanza di potere personale che può esprimersi in frasi come: "Chi sono io per mettere in discussione un’autorità medica?""Che cosa ne so io? E’ la Politica moderna che ha tutte le risposte""Devo avere un buon  partito nel caso mi succedesse qualcosa""Non ho alcun controllo sulla mi vita". Il costoso sistema politico, ampiamente inefficace, si sostiene proprio su tali credenze. Da una prospettiva più ampia, il senso di impotenza nel creare il proprio ben-essere psico- fisico e sociale ha prodotto una inadeguata gestione delle risorse fisiche e mentali, che si è conseguentemente manifestata nell’attuale diffusione di apatia qualunquismo ed errate convinzioni. La ricerca della giustizia e verità implica  una battaglia interna, e le persone in parte si infognano perché fermano la loro crescita mentale ed emozionale.Il desiderio che sia qualcun altro ad assumersi la responsabilità di sistemare le cose prendendosene cura, ha creato una farraginosa burocrazia che "dalla culla alla tomba" gestisce le questioni del mondo  che sono, per lo più, fondate su paure frutto di condizionamenti mentali.Per vivere e stare bene in questi tempi di cambiamento e trasformazione, bisogna credere in una buona società e accettare la responsabilità di avere la capacità di crearla. Come molti stanno scoprendo, “viver meglio” non è la preoccupazione principale della politica, perché il disordine e la confusione, sono molto più redditizie che scoprire le causa e il fine dello squilibrio sociale. Questo pernicioso approccio serve solo ad aumentare il mal-essere. Mascherare i sintomi di una società malata con le kermesse televisive e in genere con la disinformazione mediatica è un modo di pensare distruttivo e nasconde i profondi sentimenti di incapacità e impotenza che sono alla base del problema. Avere un pensiero facilmente influenzabile e condurre una vita falsata indebolisce la società e quindi ogni singolo soggetto, e la grande diffusione di gravi destabilizzazioni sociali è la diretta conseguenza del fatto che negli ultimi anni la maggior parte delle persone ha accettato delle credenze limitanti sul funzionamento dello Stato. Chiedetevi, in tutta onestà: "Chi trae veramente vantaggio a gestire ciò che io penso di me stesso?"