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Da Star Trek alla realtà: i neutrini viaggiano a curvatura, più veloci della luce


La conferma ufficiale è arrivata: la velocità della luce non è più il limite estremo, perché i neutrini sono più veloci. Il risultato è stato ottenuto dall'esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso), nel quale un fascio di neutrini viene lanciato dal Cern di Ginevra verso i Laboratori del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Una scoperta epocale, che fa cadere la teoria della relatività di Albert Einstein.I neutrini sono più veloci della luce di circa 60 nanosecondi. Il risultato si deve a un team di ricercatori guidato dall'italiano Antonio Ereditato, grazie alla collaborazione internazionale Opera, che con i rivelatori che si trovano nei Laboratori del Gran Sasso ha analizzato oltre 15mila neutrini tra quelli che, una volta prodotti dall'acceleratore del Cern Super Proton Synchrotron, percorrono i 730 chilometri che separano il Cern dal Gran Sasso.I dati saranno presentati a Ginevra e dimostrano che i neutrini impiegano 2,4 millisecondi per coprire la distanza, con un anticipo di 60 miliardesimi di secondo rispetto alla velocità attesa. L'analisi delle informazioni raccolte negli ultimi tre anni, dimostra che i neutrini battono di circa 20 parti per milione i 300mila chilometri al secondo ai quali viaggia la luce. "Quando un esperimento si imbatte in un risultato apparentemente incredibile e non riesce a individuare un errore sistematico che abbia prodotto quella misura, la procedura standard è sottoporlo ad una più ampia indagine", ha osservato il direttore scientifico del Cern, Sergio Bertolucci. "Se questa misura fosse confermata - ha aggiunto - potrebbe cambiare la nostra visione della fisica, ma dobbiamo essere sicuri che non esistano altre, più banali, spiegazioni. Ciò richiederà misure indipendenti".Ereditato: "Sorpreso ancora una volta""Dopo molti mesi di studi e di controlli incrociati - ha detto il responsabile del rivelatore Opera, il fisico italiano Antonio Ereditato - non abbiamo trovato nessun effetto dovuto alla strumentazione in grado di spiegare il risultato della misura. Continueremo i nostri studi e attendiamo misure indipendenti per valutare pienamente la natura di queste osservazioni". Secondo Ereditato "il potenziale impatto sulla scienza è troppo grande per trarre conclusioni immediate o tentare interpretazioni. La mia prima reazione - ha aggiunto - è che il neutrino ci sorprende ancora una volta con i suoi misteri".Infn: "Forse nuova costante dell'universo"Potrebbe esistere una nuova costante dell'universo: potrebbe essere questa una delle conseguenze dirompenti della scoperta. La percezione, ha detto il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Roberto Petronzio, è che "si possa cominciare a ragionare su una nuova scala e che si entri in un territorio sconosciuto della fisica, nel quale si potrebbero incontrare, per esempio nuove dimensioni o addirittura una nuova costante fondamentale dell'universo".