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Star Trek XII: sfide inattese per il capitano Kirk


Ieri MTV ha intervistato Chris Pine, protagonista di People Like Us di Alex Kurtzman e interprete di Kirk nella versione cinematografica di Star Trek diretta da J.J. Abrams. L’attore ha parlato dell’evoluzione dello script del sequel, naturalmente senza rivelare alcuna informazione sulla trama: “Quello che si ottiene anche in quelle circostanze è una bestia in continua evoluzione – lo script, il materiale, come verrà adattato, come J.J. lo girerà. Non c’è niente scolpito sulla pietra, ed è tremendamente spaventoso, ma anche estremamente esilarante, soprattutto quando è come una macchina da corsa finemente sintonizzata. Sanno come farlo. In questa costante evoluzione, lo script che avevano scritto ha continuato a migliorare sempre di più”. Pine ha inoltre fatto un accenno al rapporto tra Kirk e il misterioso personaggio interpretato da Benedict Cumberbatch. “[Il film] è strutturato in modo tale che l’antagonista mette in evidenza tutte le qualità che Kirk deve avere affinché Kirk possa crescere. Come sapete da Benedict, solo guardarlo, vocalmente, è affascinante. Ha questa voce profonda e risonante. Ha un volto affascinante. È un ragazzo meraviglioso e super intelligente. Ti vien voglia di vedere qualcosa cuocere nel suo cervello, quindi non è solamente un cattivo con il sangue che gli gocciola dalle zanne. Benedict porta questo tipo di intelligenza”.(screenweek.it)In questi giorni Alex Kurtzman è impegnato con la promozione della sua opera prima, nei panni di un regista, la pellicola People Like Us interpretata da Chris Pine, Elizabeth Banks, Olivia Wilde e Michelle Pfeiffer. Durante un’intervista con THR, Kurtzman ha fornito qualche informazione sul sequel di Star Trek, in particolare sulla destinazione della ciurma dell’Enterprise e su come combinare al meglio delle vecchie e delle nuove idee, nella nuova timeline del sequel. In questo nuovo film, non vedremo ancora l’equipaggio ben oliato della serie televisiva. “Anche se [Kirk] è nella sedia [del capitano] e sono sul ponte tutti insieme, non significa che sono la ciurma che ricordate nella serie originale. Non lo sono – la ciurma della serie originale, ha fatto molti, molti viaggi, erano una macchina ben oliata in termini di funzionalità, e questi personaggi stanno ancora combattendo per capire chi sono e cosa significano l’uno per l’altro. Non ho voluto saltare troppo avanti e rischiare così di perdere, un legame emotivo transitivo molto importante per loro” .“Jim Kirk, ad esempio, eredita l’Enterprise alla fine di Star Trek, ma questo non implica che capisce completamente cosa significhi essere un capitano. Significa solamente che adesso ha l’Enterprise – quindi? Non hai mai mandato prima, verso la morte, uomini e donne, quindi cosa accadrà quando quella domanda si presenterà a lui?”. (screenweek.it)Uno dei sceneggiatori di Star Trek, Alex Kurtzman, ha parlato ancora una volta della pellicola diretta da J.J. Abrams. In primo piano lo sviluppo del film: “Non posso parlare degli elementi di continuità con il primo episodio. Posso dire, però, che non vedrete un equipaggio ed un capitano cosi come li avete conosciuti nella serie tv. Ho voluto tracciare tutte le sensazioni e le emozioni possibili. I nostri attori, nel film, non sanno ancora che cosa faranno o dove andranno. Devono ancora capire chi sono realmente”. Infine sulla creazione di un franchise: “Sappiamo bene che “Star Trek” è una saga e quindi è normale la creazione di altri episodi. Non lasceremo però i nostri spettatori con tanti quesiti nel cervello”. (voto10.it)