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Spazio: il Dragon in missione verso la Iss


La nuova navicella spaziale “Dragon”, progettata e costruita dalla società privata americana “Space X”, si appresta a diventare un veicolo spaziale pienamente operativo. E in un prossimo futuro, potrebbe anche ospitare a bordo astronauti. Per adesso però, dopo che lo scorso maggio era avvenuto il primo tentativo (riuscito), di attracco alla ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, la “Dragon” si appresta ad un nuovo test di rilievo: fare da navicella-cargo per il supporto di materiali e viveri per i sei astronauti che attualmente vivono e lavorano sulla grande base spaziale. La Dragon, una navicella che è una sorta di ibrido assai moderno delle navicella Sojuz (russa) e della vecchia e gloriosa Apollo (USA), è stata lanciata di nuovo questa notte (alle 2:35 ora italiana) dal complesso di lancio numero 40 della Air Force Station di Cape Canaveral, in Florida, con un razzo vettore Falcon 9, anch’esso concepito e costruito dalla Space X. Si tratta del primo volo NASA di rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale con contratto a privati; il volo, conosciuto come Commercial Resupply Services-1 (CRS-1), è il primo di una dozzina di voli che la NASA ha pagato alla SpaceX per un totale di 1,6 miliardi di dollari. Così come già avvenne lo scorso maggio con il primo volo della navicella in direzione della ISS, una volta avvicinato (a distanza di sicurezza) alla stazione spaziale, nelle prime ore di mercoledì il veicolo spaziale verrà preso in consegna dal braccio robotico Canadarm2 della stazione, che andrà poi ad agganciarlo con il modulo Harmony, in un’operazione guidata dall’astronauta giapponese Aki Hoshide. La SpaceX è una delle due compagnie che hanno contratti con la NASA per fornire voli di rifornimento per la stazione spaziale. All’interno del programma CRS, SpaceX è stata selezionata per effettuare 12 missioni di rifornimento per mezzo della Dragon, che è in grado di trasportare sulla stazione fino ad un massimo di circa 3.300 chilogrammi di rifornimenti, e di riportarne sulla Terra fino a circa 2.500. L’altra azienda, la Orbital Sciences Corp. che ha sede in Virginia, ha un contratto per realizzare otto missioni, utilizzando il nuovo razzo Antares e i nuovi moduli spaziali pressurizzati Cygnus, alla cui costruzione partecipa in modo considerevole la nostra Thales Alenia Space Italia. Si tratta di moduli simili a quelli “logistici”, spesso inviati negli anni scorsi, tramite gli shuttle, sulla ISS, ma sono un po’ più piccoli come dimensioni e capacità. Il lancio del primo Cygnus è previsto per febbraio o marzo 2013.