Star Trek News 24

TUTTI PAZZI PER STAR TREK INTO DARKNESS - 3


LA STAMPA - Torna “Star Trek” e il nuovo cattivo arriva dal passato Tradizionalmente amanti della riservatezza, se non del segreto, J.J. Abrams e i suoi accoliti da quando sono stati coinvolti nei megablockbuster dell’estate hanno rimodulato il loro atteggiamento verso la diffusione delle notizie sulle loro creature. Meglio far parlare di sè con il dovuto anticipo, concedendo quel poco che si vuol far trapelare. L’hanno sperimentato con Mission: Impossible. Protocollo fantasma , lo fanno ora con Star Trek Into Darkness , dodicesimo titolo del franchise fantascientifico di Gene Roddenberry, secondo della trilogia che vede il creatore di Lost firmare regia e produzione.  Per questo il socio di Abrams, Bryan Burk, compagno d’avventure da Alias in poi, per lasciare in pace il genio che è al lavoro su almeno 4 serie e altrettanti film (questo Star Trek non ancora finito, Star Wars VII, il seguito di Cloverfield, il terzo Star Trek) sta girando il mondo per mostrare ampi estratti del film che uscirà il 13 giugno in Italia (negli Usa e Gran Bretagna un mese prima): nella fattispecie una quindicina di minuti dell’inizio e un paio di spezzoni centrali, momenti in cui si privilegiano azione ed effetti speciali, ma da cui già si evincono caratteri dei personaggi e ironia del contesto, bellezza della fotografia, nitidezza dell’Imax scelto per le riprese: il 3D, che tutti vogliono, verrà rielaborato a partire da questo standard ad altissima definizione, molto più performante - come dirà Burk - e che in effetti ha luminosità da HD e profondità da 3D, senza gli occhialetti.  (...) Meno male che Kirk è sveglio di testa e agile di mano. Il primo sguardo di sfida tra i due è lanciato. Chi sia questo Harrison e perché ce l’abbia tanto con la Terra non è detto: si vocifera sia un nemico ben noto e ricorrente nella saga. Forse Kahn? Burk non nega e non ammette. Dice solo che questo non è un sequel del mitico L’ira di Khan e che quel cattivo è solo il migliore tra tutti, il giusto modello «bigger than life» cui rifarsi. Seguirà una guerra senza quartiere nello spazio e sulla Terra, dalle sempre molto spettacolari sorti. Basti dire che in un atterraggio di fortuna nella baia di San Francisco Abrams trova il tempo di regolare una personale vendetta: piallare via l’isola di Alcatraz, memento del suo forse unico fallimento produttivo, la serie Alcatraz.  Fan molto tiepido della saga intergalattica Abrams, decisamente freddo Burk, questi spiega che è stato questo atteggiamento che ha loro permesso di rinnovare il franchise. Per questo Abrams e soci sono o molto amati o molto detestati dai trekker: ma 20-80 è la percentuale dell’odi et amo, con buona pace degli immobilisti. Intanto pensano già al terzo capitolo: sarà ancora più sbalorditivo, visto che dovrebbe uscire nel 2016, anno cinquantenario della saga. Solo dopo potrebbero iniziare a pensare di produrre anche una serie tv, di cui per altro hanno già iniziato a parlare. La recensione completa di Adriana Marmiroli CLICCANDO QUI