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Star Trek Into Darkness countdown: -6


Star Trek, un tuffo nelle tenebre per KirkArriva mercoledì 12 giugno, nei cinema italiani, "Into Darkness", secondo capitolo della saga di Star Trek firmato da J.J. Abrams. Dopo il successo del reboot del 2008, che ha dato nuova vita alla saga ideata da Gene Roddenberry, in questo nuovo film l'Enterprise viene richiamata sulla terra e il capitano Kirk si trova nel centro di un'avventura mozzafiato per salvare tanto il pianeta quanto il proprio equipaggio. Un capitolo che si prospetta affascinante tanto sul fronte narrativo quanto su quello del puro spettacolo tecnico, girato in Imax e poi portato in 3D in fase di postproduzione. Preceduto da qualche immagine diffusa ad arte nei mesi scorsi con lo scopo di sollevare qualche polemica tattica (leggi il bikini di Alice Eve nel trailer, giudicato "gratuito" da molti con tanto di scuse ufficiali da parte del produttore, Damon Lindelof), il film è uscito negli Stati Uniti e in altri Paesi europei il 17 maggio, sbancando subito il box office con oltre 164 milioni di dollari nella prima settimana di programmazione. (Tgcom)Into Darkness è diverso dagli altri Star TrekA J.J. Abrams non importa molto dei fan di Star Trek (la serie). L’aveva già detto quando era iniziata la preproduzione del primo film e oggi sembra sempre più vero che mai. Con il suo Star Trek e il nuovo Star Trek Into Darkness, nelle sale italiane dal 12 giugno, cambia, gioca ironizza e piega a piacimento eventi, personaggi e caratteri classici, pur mantenendo fissi nomi e ruoli. E, a giudicare dal risultato, fa bene. Il suo reboot della saga funziona su molti livelli diversi, appassiona tutti i tipi di pubblico e, inutile negarlo, è un gran bel cinema, largo, imponente, divertente e sapiente. Star Trek è solo l’ultimo di una serie di film che in questi anni ha riportato al cinema qualcosa di già noto e visto: un remake, un reboot o la versione su grande schermo di una serie tv. Tuttavia è l’unico che ha imbastito una trama che gli consente di poter dialogare (ma davvero “dialogare”) con il proprio modello originale e soprattutto prendere da esso apertamente dei consigli. Ovviamente utilissimi. Se dovessimo convogliare in un solo elemento le lamentele dei fan hardcore di Star Trek, è il personaggio di Spock, reso ben più emotivo di quanto non sia mai stato. Into Darkness lavora molto su questo fronte fino ad arrivare esplicitamente a qualcosa di estremamente moderno (cinematograficamente parlando): il bromance, cioè quella tendenza a ritrarre l’amicizia tra uomini in maniera apertamente sentimentale. (wired) Star Trek ForeverStar Trek Into Darkness 3D fa un po' l'effetto delle cover più riuscite delle canzoni che amiamo: anche se la musica e le parole sono le stesse, il ritmo, l'arrangiamento e la voce diversa creano una strana emozione. E' la stessa cosa, ma è anche differente ed originale. Ci rassicura e al tempo stesso ci stimola in direzione di qualcosa di nuovo. E' un'altra cosa, ma - in fondo - sempre la stessa cosa con tutti i suoi pregi e valori legati ad una visione retta e pacifica dell'universo.Merito, senza dubbio, di una sceneggiatura scritta in maniera intelligente da Roberto Orci, Alex Kurtzman e Damon Lindelof che oltre a dare il meglio sul piano dell'innovazione narrativa, puntellando la trama di colpi di scena, creano un secondo piano di lettura in cui i fans scoprono elementi a loro cari che provengono dal passato di questa saga nata nel 1966 grazie all'ingegno di Gene Roddenberry. L'artefice di tutto questo è senza dubbio J.J. Abrahms, forse, il relativamente giovane talento che ha saputo meglio interpretare la lezione di grandi come Spielberg e Lucas e che grazie ad una regia molto dinamica e ad uno stile narrativo interessante e dinamico inchioda lo spettatore a due ore di film d'azione che può essere apprezzato sia da chi ama Star Trek, sia da chi non lo conosce affatto e che proprio grazie a questo film potrebbe iniziare. (Primissima)