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Star Trek Into Darkness countdown: -4


J.J. Abrams ritorna a esplorare l'UniversoJ.J. Abrams ritorna a esplorare l'Universo a bordo della U.S.S. Enterprise quattro anni dopo il suo primo «Star Trek», apprezzato e innovativo reboot che mescolava umorismo e tratti caratteristici del famoso telefilm anni '60 con la tecnologia e il ritmo del XXI secolo. Stavolta, con «Into Darkness - Star Trek», dal 12 giugno nelle sale distribuito da Universal Pictures, continua su questa scia e sperimenta per la prima volta su Spock e i suoi compagni di viaggio anche il 3D, potenziando le battaglie nello spazio, il lato visivo e le scene d'azione, soprattutto nella seconda parte della storia.Tornano i personaggi e gli interpreti del 2009, dal Capitano Kirk-Chris Pine al vulcaniano Zachary Quinto con le orecchie a punta, a Zoe Saldana-Uhura, a Bones, Scotty, Sulu e Chekov, e a loro si aggiungono la bella Carol e soprattutto un nemico potentissimo e misterioso, interpretato dall'attore inglese di «Sherlock Holmes» Benedict Cumberbatch. La Flotta Stellare subisce un duro colpo al suo interno e il mondo è minacciato da un terrorista che sembra inarrestabile. Kirk, con la sua navicella, parte per una pericolosa missione che ha l'obiettivo di sconfiggerlo, ma nel viaggio scopre che il nemico, in realtà, si trova anche a bordo. Dal pianeta Klingon, alla Terra del XXIII secolo, il gruppo fa un viaggio nell'oscurità per capire da che parte sta il bene e da quale parte il male, mettendo in dubbio onestà, amicizia, amore e fiducia, fino al sacrificio del Capitano, pronto a tutto per salvare la sua famiglia, l'Enterprise.Umorismo, combattimenti e fantascienza, caratteristiche del primo film diretto dal creatore di «Lost», qui cadono in secondo piano. La storia e l'avventura intergalattica sono poca cosa, Abrams ha forse voluto esplorare di più il lato umano dei suoi personaggi, il rapporto tra Kirk e Spock, tanto diversi quanto uniti, e soprattutto la lealtà tra i membri dell'equipaggio messi a dura prova. «Il nostro obiettivo era conservare la commedia, l'umanità e l'esuberanza dei personaggi nonostante si avventurino in un territorio più oscuro e complesso» ha spiegato. Impeccabile il villain Cumberbatch, ma questa operazione di rinnovamento di una saga storica, magia per gli occhi ma ancor più lontana dall'originale rispetto al primo capitolo, metterà d'accordo anche i maniaci «trekker» e gli appassionati? (diariodelweb) Star Trek, la saga continuaUn mito, quando è riconosciuto come tale dalla critica è dalla storia, non muore mai. Quello di “Star Trek”, che tornerà nelle sale con il film di J. J. Abrams il prossimo 12 giugno, può vantare quattro serie tv e undici film. Questi ultimi sono l’emblema di una generazione. Al giorno d’oggi, lo spazio è con ogni probabilità ancora l’ultima frontiera. Quella che l’uomo vuole valicare non più soltanto con la fantasia. L’impegno, la costanza nel cercare di immaginarlo, gli studi e le ricerche della Nasa, la letteratura scientifica e quella fantascientifica, sono parte integrante di ciò che ha suggellato il rapporto tra spazio e cinema. E quando si parla di rapporto tra spazio e cinema, non si può non parlare di Star Trek. (...)Anche un mito, la cosa più lontana dalla materia e dalla ‘mortalità’, dal business e dall’hype, deve fare i conti con le cifre e con i riconoscimenti quando sale sulla macchina del cinema. Cinque film della saga (per l’esattezza il primo, il quarto, il sesto, l’ottavo e l’undicesimo) hanno ricevuto in totale quattordici nomination all’Oscar.Ad aggiudicarsi l’unico Oscar attribuito al franchise è però solo “Star Trek”, uscito nel 2009 per la regia di J. J. Abrams. Già autore di serie tv di enorme successo quali “Lost” e “Alias”, il regista venne chiamato per far risalire la china a un brand (ormai vero e proprio) che negli anni aveva già raggiunto la sua parabola discendente. Oltre all’Academy Awards per il miglior trucco, il suo primo “Star Trek” superò tutti gli episodi precedenti in quanto a incassi, ribaltando l’enorme flop ottenuto dal film più recente (“La nemesi”, quello con il botteghino più magro). (ilcinemaniaco)