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Spazio: per la Nasa lo sbarco su Marte è possibile


L’acqua c’è, su Marte, abbastanza per sostenere gli astronauti che un giorno potrebbero andarci ad abitare. Ora si tratta di capire se c’è stata anche la vita. La scoperta è stata fatta dal rover della Nasa Curiosity, ed è stata pubblicata dalla rivista “Science”.  Curiosity ha raccolto dei campioni di terra dalla superficie del Pianeta Rosso e li ha analizzati, svelando che, se vengono riscaldati, producono il liquido. L’acqua, in sostanza, non scorre più sulle superficie come i nostri fiumi, e non occupa spazi come i nostro mari o i nostri laghi, però è rimasta intrappolata su Marte e può essere recuperata. Non si tratta di quantità enormi, ma la stima è che circa il 2% della terra del pianeta contiene il prezioso liquido. Per intendersi meglio, scaldando meno di un metro cubo di materia si ricavano circa due bottiglie di acqua. «Grosso modo - ha scritto l’autrice dell’articolo Laurie Leshin - la quantità che uno porterebbe con sé andando in palestra a fare ginnastica». Non è poco. Gli scienziati, infatti, ritengono che con simili quantità si potrebbe sostenere la presenza degli astronauti su Marte, quando mai la Nasa deciderà di mandarceli. Si tratta di un problema fondamentale per la fattibilità dell’eventuale missione, perché il viaggio durerebbe anni, e completarlo in sicurezza senza poter contare su adeguate riserve di acqua sarebbe molto difficile. In attesa che il sogno di atterrare sul Pianeta Rosso si realizzi, Curiosity adesso ha cominciato un’altra missione che da sempre ci affascina: cercare la vita, se ha mai messo piede su Marte. Una volta scoperta l’acqua, infatti, gli scienziati stanno indirizzando il rover su aree del pianeta dove ci sono ancora le tracce del suo passaggio, sotto forma di minerali che confermano la sua avvenuta presenza. Il piccolo rover ora avrà il compito di scavare la superficie di queste regioni, per vedere se, oltre all’acqua, troverà anche la conferma che la vita ha già abitato su Marte. (Lastampa.it)