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Spazio: il telescopio Fermi fotografa una supercatastrofe cosmica


Un'esplosione potentissima, la più violenta mai osservata finora nello spazio, è stata registrata da Fermi, il telescopio spaziale della Nasa. La scoperta, descritta questa settimana sulla rivista Science, mette in dubbio uno dei pilastri della fisica moderna, ossia che la velocità della luce è costante nel vuoto. E' un record, quello registrato dal satellite lanciato nel 2008, al quale l'Italia partecipa con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Gli strumenti italiani Gamma-Ray Burst Monitor (Gbm) e Large Area Telescope (Lat) hanno osservato il 16 settembre 2008 un lampo gamma di altissima energia, battezzato Grb 080916C, una catastrofe cosmica frutto del collasso di una stella distante 12 miliardi di anni luce dalla Terra, seguito dalla nascita di un buco nero. "Un getto di materia altamente ionizzato si è propagato nel cosmo a una velocità prossima a quella della luce" spiega Ronaldo Bellazzini, responsabile dell'esperimento Fermi per l'Infn. I rilevatori hanno registrato l'arrivo di particelle di luce (fotoni) gamma ad alta e a bassa energia. Ossia, partendo contemporaneamente dalla stessa sorgente, entrambi i tipi di fotoni hanno percorso 12 miliardi di anni luce ma, contrariamente a quanto prevede la relatività ristretta (secondo cui la velocità della luce nel vuoto è costante), sono arrivati in tempi diversi, con uno scarto fino a 16 secondi. Secondo la responsabile di Fermi per l'Inaf, Patrizia Caraveo, è "un dato importante, che si sta rivelando una caratteristica comune dei lampi gamma". "Ritardi di questo tipo sono stati già osservati, ma mai in modo così evidente", dice Bellazzini.  Questo ritardo potrà trovare spiegazione appellandosi a fenomeni astrofisici conosciuti oppure, forse, occorrerà rivolgersi a teorie molto più rivoluzionarie come la Gravità Quantistica. E' probabile che sia necessario attendere che altri lampi con caratteristiche analoghe a questo siano misurati per poter portare la discussione su di un terreno solido e condiviso. Per questo, rileva il responsabile dell'Asi Science Data Center, Paolo Giommi, "sono attive, 24 ore su 24, squadre di ricercatori internazionali che hanno il compito di cogliere e analizzare in tempo quasi reale questi eventi". (repubblica.it)