Starbucks coffee

E CHE PALLE!


Giovedì, ore 16.20, esco di casa in fretta per recarmi al vicino Commissariato di Polizia per un incontro con il commissario. Piove...acc, vabbè devo prendere per forza lo scooter perchè dopo devo correre in studio.Indosso i pantaloni impermeabili, casco, giacca ed esco.Mentre percorrevo una discesa abbastanza ripida sotto la pioggia battente, lo scooter ha perso aderenza con l'asfalto (vabbè, definirlo asfalto è troppo, visto che trattavasi della pavimentazione di uno dei mille vicoli del centro storico di Napoli) ed io sono finita a terra e lo scooter sulla mia coscia sinistra.Impreco, mi giro per vedere se c'è qualcuno nei paraggi, ma la strada è deserta.Panico. Non riesco a muovermi perchè lo scooter mi preme sulla gamba, temo per la mia incolumità dal momento che ero caduta giusto in curva e poteva arrivare da un momento all'altro un'auto e travolgermi. Inizio ad urlare.Da una casa al piano terra (un basso, così si chiama) esce una signora mezza intontita, poi il caos, escono altre persone e mi alzano da terra.La signora caccia una sediolina di casa sua, la piazza in strada e mi fa sedere (la gamba mi faceva male, ma non avevo nulla di rotto) poi mi dice: "signurì, vi vedo pallida, la volete un po' di acqua e zucchero?". Entra in casa ed esce con un bicchiere di plastica colmo di acqua e mi fa: "bevete, bevete, ci ho messo un sacco di zucchero". Ne bevo un sorso quando mi accorgo che dentro al bicchiere, oltre all'acqua ed allo zucchero, c'era una quantità immane di oggetti non meglio identificati, tra cui la polvere di caffè (evidentemente non ha l'abitudine di cambiare cucchiaino quando fa il caffè e usa lo stesso per metterci lo zucchero).Reprimo un urlo di disgusto, attendo che si volti dall'altra parte e getto a terra tutto il contenuto, ringraziandola perchè la sua acqua e zucchero mi ha fatto riprendere immediatamente.A casa mia non risponde nessuno, decido di lasciare lo scooter sul posto (stronzissimo scooter rimasto indenne dall'incidente) e di recarmi a piedi al più vicino pronto soccorso, strisciando letteralmente per arrivarci.Non vi racconterò del caos che c'era là e del fatto che per ottenere che qualcuno mi visitasse ho dovuto urlare perchè, essendoci arrivata con le mie gambe, nessuno credeva che mi fossi fatta veramente male; non vi dirò che prima di andare al Pronto Soccorso sono passata ugualmente al Commissariato perchè non potevo saltare l'appuntamento, non vi dirò che la prima cosa che ho sperato quando sono stata visitata è che non fosse un uomo a farlo perchè non ero perfettamente depilata; nè vi dirò del sospiro di sollievo quando mi ha visitato una giovane dottoressa e del terrore misto a (malcelata) indifferenza che ho provato perchè a fasciarmi la gamba era un uomo (che poi una mia amica mi ha detto che secondo lei non lo ha neppure notato, visto che non è che avessi le piante rampicanti sulle gambe), nè, infine, vi dirò che ho dovuto fare tutto da sola perchè non c'è mai nessuno quando ne hai bisogno (sì, avevo avvisato subito il mio uomo, ma capirai, che volevo che facesse a così tanta distanza da me?); l'unica cosa che vi dico è che mi sono letteralmente scocciata, stufata, disturbata, infastidita (e chi più ne ha ne metta), del fatto che ogni giorno mi capitino sempre le cose più disparate. Prossimo viaggio: Lourdes!Per la cronaca: traumi contusivo-distorsivi caviglia e ginocchio sinistri, che non mi hanno impedito di andare a lavorare venerdì mattina, ma con le stampelle. Allo stato sto migliorando, tranne per un fastidiosissimo e pungente dolore alla schiena figlio dello scorretto camminare di questi due giorni.Fatto positivo: non ho lavorato nè giovedì pomeriggio (come avrei potuto, dato che ero al Pronto Soccorso?) nè venerdì pomeriggio, sono stata sul letto per due giorni a leggere l'ultimo libro di Fabio Volo. Lunedì rientro a pieno ritmo però.