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Post n°28 pubblicato il 22 Marzo 2011 da Greyangel
Creata per dar la vita, mistero e paradosso del divino inganno, riscatto puro dell'umana stirpe, nell'alma eletta e nel corpo invisa, siedi oggi sull'ambito scanno, dal quale echeggia la menzogna dell'antica serpe. Dimmi, o donna, quale affanno tu patisti, schiava e amante del profano Adamo, sole oscuro del tuo lunar splendore, egli cieco volse gli occhi ai tuoi sorrisi tristi, mentore e artista dello squisito ricamo che adorna le toghe scure di impeccabile candore. Giustizia tu invocasti sì che Atena accolse le tue sembianze, ancella, vergine e poi martire fu il silenzio a cantar le tue grida, ed ecco sorgi oggi a nuova vita, a riscattar con forza e dignità quelle proibite stanze, ove l'ara e il talamo ti mortificarono sei tu oggi a lanciar la sfida. Trema Ulisse di qua dalle Colonne, chè Afrodite ha già oltrepassato il tempio, e siede nuda per dar la luce, scoprendo il vanto di una notte insonne svelando l'inganno dell'antico scempio ad ogni figlia che avversò il fato truce. Affrancata e franca rivendichi il tuo nome, non più invochi ma proclami Temi, e con l'Irremovibile assurgi infine fiera e forte, sì che all'alba di questo dì sarai Nazione, oltre il colore e l'idioma vincerai gli stremi, e come all'origine, a Delfi, ti arriderà la sorte. Sorella, madre e sposa, eco certo di ogni figlio d'uomo, vesti adesso di diritto questa toga, l'ordine delle cose su di te posa e la tua mano regge delle norme il tomo, che sol tu custodir puoi con impareggiabil foga. (di Stefano Patti)
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