« A mio padre e mia figlia... | Sulla disperazione (di S... » |
Post n°31 pubblicato il 03 Dicembre 2011 da Greyangel
Sono l'eco asciutta dei tuoi deliri, follia sana di una ragione malata, estensione amorfa di un bieco desio, orrore vivo di una paura irreale. Mi specchio nel tuo riflesso e si perde l'immagine di te in me come fosse ancora quella di noi altrove, in un luogo oscuro di luce cupa. Io grido il tuo nome ma non rispondi, ti invoco come se pregassi, ma nell'enfasi di questo affanno ti perdo proprio per averti cercata. Tu sola conosci la parola che ho taciuto, quella che dipana il segno occulto, eppure il simbolo ti si nega, e verbo ed imago si rincorrono tra gli specchi. Mi guardi ma non negli occhi, ti vedo ma non ti trovo, paghi di un'illusione vuota immaginiamo colori e suoni. Rompi, ti prego, gli specchi che ci separano, infrangi con le mie nocche questi vani riflessi, sì che il mio sangue ravvivi la tua pelle e scaldi, pian piano sgorgando, le tue mani fredde. Potrai così guardarmi negli occhi mentr'io ti avrò trovata, e sazi di quella vita vera ché certa nella morte, usciremo infine dall'antro per guardar la luce. (di Stefano Patti) |
https://blog.libero.it/StefanoPatti/trackback.php?msg=10861091
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio: