Creato da StefStarano il 03/11/2009
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Black Sabbath - After Forever (Dopo per sempre)

Hai mai pensato alla tua anima?
Può essere salvata?
O forse pensi che quando sei morto
stai nella tomba e basta.
Dio è solo un pensiero nella tua testa
o è una parte di te?
Cristo è solo un nome che hai letto in un libro
quando eri a scuola?

Quando pensi alla morte ti manca il respiro
o resti calmo?
Vorresti vedere il Papa all'estremità d'una corda?
Pensi che sia un folle?
Bè, conosco la verità.
Si, ho visto la luce e sono cambiato.
E sarò pronto quando sei solo
e spaventato alla fine dei tuoi giorni.

Può essere che temi cosa potrebbero dire i tuoi amici
se sapessero che credi in Dio lassù?
Dovrebbero realizzare, prima di criticare,
che è Dio l'unica via da amare.

La tua mente è così piccola che devi metterti in riga
col branco ovunque essi corrano?
Sogghignerai ancora quando la morte sarà vicina?
Dicendo che potresti anche adorare il sole.

Penso sia vero che le persone come te
hanno crocifisso Cristo.
Penso sia triste che l'opinione che avevi
fosse l'unica già espressa.
Quando il tuo giorno sarà vicino sarai ancora così sicuro
di dire che non credi?
Hai avuto la tua occasione ma l'hai rifiutata
ora non ti puoi salvare.

Forse ci pensi prima di dire
che Dio è morto e sepolto.
Apri gli occhi, realizza che lui è l'unico,
l'unico che adesso possa salvarti
da tutto questo peccato e questo odio.
O ti farai beffe di tutto ciò che ascolti?
Si! Penso che sia troppo tardi.

 
 

 

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Tutti soddisfatti questi ragazzi

Post n°16 pubblicato il 29 Novembre 2009 da StefStarano

Lottiamo contro un grande mostro che tenta tutti i giorni di renderci tutti uguali.
Tutto questo internet, facebook... omogeneizza nord e sud, e questo è un problema.
Per educare bisogna tirar fuori le differenze, i talenti di ognuno. Questi ragazzi sono molto fragili. I genitori si sentono in colpa. Se un padre tornando a casa per dire un "no" su una richiesta del figlio, inizia a pensare alle sue colpe (essere assente, poco partecipe alla vita del figlio...), quel "no" man mano che si avvicina a casa diventa sempre più un "sì".

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Commenti al Post:
elbirah
elbirah il 29/11/09 alle 19:51 via WEB
non mi è chiaro "l'omogenizza", nè la portata altamente educativa del "no" al ritorno a casa. Eduare e frustrare sono due concetti altamente diversi. Un bambino crescerebbe bene anche con tanti si e pochi no ben motivati.
 
 
StefStarano
StefStarano il 30/11/09 alle 00:29 via WEB
La capillare diffusione di mezzi di comunicazione (la rete internet) e il gran "paesone" che è Facebook, fenomeno che coinvolge tanti soprattutto giovani, tende ad uniformare le masse. Gli individui, avendo segnali univoci e uguali, tendono ad avere uguale cultura, esigenze, sentimenti, desideri, modi di parlare da nord a sud (6 per dire "sei" - verbo essere - x per dire "per" etc.). Invece l'educare al "crescere" dovrebbe tirar fuori ad ogni individuo (soprattuto giovane ma non solo) la sua unicità, la sua "differenza" e quindi il suo particolare talento. Il dire di no riguarda solo le elargizioni da parte dei genitori dell'ultimo telefonino, consolle, motorino. Ovviamente un bambino dovrebbe crescere libero, per esempio, di sporcare per imparare a disegnare per cui il comprare gli acquerelli o la creta va bene, così come lo strumento musicale. Non va bene - credo - il concedergli tutto e subito in quanto a goicattoli non creativi. I videogiochi vanno bene ma non devono essere prevalenti o addirittura l'unica fonte di divertimento, e il computer con facebook o una chat - ognuno a casa sua - l'unico mezzo di socializzazione. No a bambini digitali. Non so se in Italia è uscito un libro americano: "The Dumbest Generation: How the Digitali Age Stupefies Young Americans and Jeopardizes Our Future" (Penguin). Credo che la sua lettura sia interessantissima su questo argomento, spero si possa trovare qualche recensione in italiano su internet.
 
mariastuarda62
mariastuarda62 il 30/11/09 alle 08:46 via WEB
stef,su questo argomento,avrei anch'io un sacco di cose da dire.. pero' io credo che l'unica cosa che sia da prendere in considerazione nell'educaxione di un bambino,sono la sereinta' della coppia,l'esempio che noi genitori diamo..e anche le relative condizioni economiche...poi a dire no c'e sempre tempo per una cosa non giusta,ma quale sarebbero le cose non giuste? se proibisci qualche cosa,l'amico l'ha gia' e di lui non sanno che farsene,la socializzazione si deve colo imsegnare ,anche agli adulti... poi continuero',e' un argmento attuale,che mi tocca da vicino... buona giornata..
 
 
StefStarano
StefStarano il 30/11/09 alle 16:02 via WEB
E' non vero ma verissimo che i ragazzi vengono emarginati se non vestono come gli altri e se hanno un telefonino più vecchio di un anno. Mio figlio ha rifiutato telefonini extraterrestri per conservare soldi da spendere in attrezzi delle sue passioni artistiche, ed ha rifiutato di portare i pantaloni abbassati in vita dietro invito dei compagni di classe che - tutti - li portano così. I ragazzi che si fanno influenzare e che sono tutti omolagati hanno una personalità debole.
 
forzaeonorej
forzaeonorej il 30/11/09 alle 20:34 via WEB
Sono sempre stata convinta che i ai figli bisogna dare delle basi solide e dire ogni tanto qualche no, che fortifica il carattere, io non mi sono ami sentita in colpa a negare qualcosa, e loro non hanno mai puntato i piedi . La tendenza ad uniformarsi ce l'hanno un pò tutti giovani, per la loro insicurezza, non deve diventare un'ossessione, e comunque si supera crescendo, se il carattere è ben impostato e se si sono fatti certi discorsi in famiglia.Conta molto l'amnbiente , le compagnie,ma soprattutto i genitori.E' un discorso lungo... Pina
 
StefStarano
StefStarano il 01/12/09 alle 00:41 via WEB
Quanto contano i genitori per i ragazzi d'oggi?
 
 
forzaeonorej
forzaeonorej il 01/12/09 alle 18:09 via WEB
mi piace pensare che conteranno nella misura in cui vorranno essere considerati...a volte si è fortunati a contar molto per loro anche quando hanno avuto genitori latitanti...quindi non ci sono rapporti regolati.
 
   
StefStarano
StefStarano il 07/12/09 alle 00:46 via WEB
Sì cara forzaeonorej, i genitori contano anche se sono stati lontani, disattenti. E' ancjhe vero che non ci sono rapporti con regole fissate, e poi da chi dovrebbero essere fissate... Ma una regola c'è: quella dell'amore, del rispetto, della lealtà. I figli sono persone e non bambocci da prendere in un modo "edulcorato". Sono persone fin da quando hanno un giorno, e anche prima.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
mary ann il 06/12/09 alle 18:44 via WEB
Ciao Stefano, si, hai perfettamente ragione, i ragazzi d’oggi sono molti fragili ( e non solo). Secondo me, la colpa è (anche) del benessere. I ragazzi d’oggi non sanno (e non devono) lottare per alcunché. Basta che desiderino qualcosa e spesso vengono accontentati. A proposito dei sensi di colpa. Io penso che sia molto più importante la qualità del tempo passato con il figlio che la quantità. Spesso i sensi di colpa li creiamo noi, genitori. Dobbiamo dire ( o imparare a dire ) i “no” ai nostri ragazzi, se i "no" sono ragionevoli. Senza i “no” precisi non esistono i “si” chiari. Ogni “no” esige una spiegazione, il “si” non te lo chiederà mai. Buona serata mary ann
 
 
StefStarano
StefStarano il 07/12/09 alle 00:48 via WEB
Cara Annamaria, il discorso che tu fai è molto importante e apparentemente semplice. Rispettare ed essere rispettati. Essere franchi e leali. Sono completamente d'accordo, io vorrei essere un padre così. Sarebbe troppo bello.
 
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