Caro Beppe Grillo,come sai il ventotto maggio ci sono le elezioni amministrative e tutti i giornali si occupano delle battaglie elettorali che si stanno sviluppando nei grandi agglomerati urbani. Tuttavia esistono anche le piccole realtà come Canale Monterano, paese di circa tremila anime distante una cinquantina di chilometri a nord di Roma, in cui stanno avvenendo situazioni assai spiacevoli ma che vengono sottaciute anche a causa dell’”inciucio” che ricomicia a serpeggiare della nostra repubblica delle banane. A Canale Monterano esiste ormai da molti anni una riserva naturale i cui dipendenti e dirigenti si sforzano di proteggere tra mille difficoltà e pressioni, facendo applicare le norme attualmente vigenti in materia di parchi e riserve di intersesse naturale. Circa un anno fa, precisamente il diciassette di maggio del duemilacinque, alcuni consiglieri di minoranza presentarono una mozione che, tra le altre cose, recitava testualmente:che venga scongiurata l’ipotesi di allargamento e di nuova istituzione di SIC (siti di particolare interesse comunitario n.d.s.) per evitare l’introduzione di nuovi vincoli che penalizzino ulteriormente la nostra popolazione;che vengano rivisti gli attuali confini della Riserva Naturale in modo tale che con piccoli aggiustamenti si possano soddisfare le richieste modeste delle associazioni faunistiche locali (ass. Cacciatori n.d.s), in attesa ormai da alcuni anni di risposte certe alle loro legittime richieste.....che vengano rimossi, sostituiti e trasferiti, mettendoli a disposizione dei competenti uffici regionali, gli attuali dirigenti (il termine “dirigenti” è stato aggiunto da ultimo dopo aver cancellato con un tratto di penna la parola ”dipendenti” n.d.s.) dell’ufficio di Direzione e degli Uffici Amministrativi della Riserva Naturale, responsabili in questi ultimi anni di: aver alimentato forti tensioni sociali con la cittadinanza; di aver frenato e ostacolato quello sviluppo compatibile, promesso al momento della istituzione della Legge, e tanto atteso dalla popolazione;di aver ostacolato con atteggiamenti che spesso prevaricano le loro competenze istituzionali, iniziative del Comune e anche della locale Università Agraria, mirate alla ricerca e al tentativo di far decollare lo sviluppo atteso e scongelare una situazione che ormai da anni è limitata alla sola attività di guardiania.Il tentativo di rimozione e delegittimazione dei lavoratori e dei dirigenti della riserva da parte dei firmatari della mozione avrebbe dovuto generare lo sdegno della giunta, che invece si spaccò in due: in particolare il vicesindaco (area DS) fece sua la mozione, sfiduciando di fatto la giunta stessa. Al primo cittadino di Canale (area Margerita), non restò che dimettersi per non essere complice della gravità delle affermazioni inserite nella mozione.Lo sdegno popolare non è mancato: i siti internet www.manzianalab.org e www.canalechevogliamo.org hanno iniziato a raccogliere un gran numero di adesioni in favore dei lavoratori da parte di singoli cittadini e di enti quali:CGIL Funzione Pubblica Lazio il conduttore el programma di Rai 3 “Gaia” e noto geologo Mario Tozzi i dipendenti del comune di Canale Monterano i direttori dei parchi del Lazio Sezione laziale della Società Botanica Italiana c/o Dipartimento di Biologia Vegetale dell’università “la Sapienza” di RomaOra ti chiedo: è credibile che un esiguo numero di lavoratori della riserva sia riuscito a mettere sotto scacco un intero paese e tutte le sue attività produttive per quasi quattro anni, terrorizzando le “innocenti anime pie” che hanno presentato la mozione? O non è forse che, espletando i loro sacrosanti doveri di guardiania, hanno impedito abusi e soprusi e che tale attività non sia andata a genio a qualcuno?In questa sede non voglio dilungarmi sulle motivazioni che hanno portato gli amministratori autoproclamatisi di sinistra ad attaccare in maniera così veemente e volgare la riserva naturale, i lavoratori che ne fanno parte e tutto ciò che essa rappresenta. Nè voglio tirarti per la giacca in una brutta campagna elettorale che vede protagonisti da una parte l’ex sindaco della Margherita (quello che si è dimesso) e dall’altra l’ex vicesindaco dei DS (quello che ne ha, di fatto, provocato le dimissioni) ed i firmatari della mozione.Tuttavia sarebbe tanto gradita una tua testimonianza, magari un e-mail a info@canalechevogliamo.org, in favore dei lavoratori della riserva, lasciati colpevolmente soli da parte della direzione locale dei DS e di Rifondazione Comunista, così come sono stati isolati tutti quei simpatizzanti di centro-sinistra che come me hanno osato criticare l’operato dei firmatari e dei fiancheggiatori della mozione del diciassette maggio duemilacinque. Tira una brutta aria di inciucio in Italia, caro Beppe, e tu sei uno dei pochi ad averlo capito. In nome della real-politik si gettano colpi di spugna sui furbetti del quartierino, si invocano amnistie in favore di Previti e il presidente di Mediaset va a Rai 3 per perorare la causa di “D’Alema for president”; e tutto ciò che è di impaccio o che è scomodo viene messo nel dimenticatoio, persino un’intera riserva naturale.Aiutami a combattere questa battaglia contro poteri assai forti, in nome di quella libertà e indipendenza a te tanto care. Un abbraccioStefano MACIOCCHIblog.libero.it/Stefanomac
Lettera a Beppe Grillo
Caro Beppe Grillo,come sai il ventotto maggio ci sono le elezioni amministrative e tutti i giornali si occupano delle battaglie elettorali che si stanno sviluppando nei grandi agglomerati urbani. Tuttavia esistono anche le piccole realtà come Canale Monterano, paese di circa tremila anime distante una cinquantina di chilometri a nord di Roma, in cui stanno avvenendo situazioni assai spiacevoli ma che vengono sottaciute anche a causa dell’”inciucio” che ricomicia a serpeggiare della nostra repubblica delle banane. A Canale Monterano esiste ormai da molti anni una riserva naturale i cui dipendenti e dirigenti si sforzano di proteggere tra mille difficoltà e pressioni, facendo applicare le norme attualmente vigenti in materia di parchi e riserve di intersesse naturale. Circa un anno fa, precisamente il diciassette di maggio del duemilacinque, alcuni consiglieri di minoranza presentarono una mozione che, tra le altre cose, recitava testualmente:che venga scongiurata l’ipotesi di allargamento e di nuova istituzione di SIC (siti di particolare interesse comunitario n.d.s.) per evitare l’introduzione di nuovi vincoli che penalizzino ulteriormente la nostra popolazione;che vengano rivisti gli attuali confini della Riserva Naturale in modo tale che con piccoli aggiustamenti si possano soddisfare le richieste modeste delle associazioni faunistiche locali (ass. Cacciatori n.d.s), in attesa ormai da alcuni anni di risposte certe alle loro legittime richieste.....che vengano rimossi, sostituiti e trasferiti, mettendoli a disposizione dei competenti uffici regionali, gli attuali dirigenti (il termine “dirigenti” è stato aggiunto da ultimo dopo aver cancellato con un tratto di penna la parola ”dipendenti” n.d.s.) dell’ufficio di Direzione e degli Uffici Amministrativi della Riserva Naturale, responsabili in questi ultimi anni di: aver alimentato forti tensioni sociali con la cittadinanza; di aver frenato e ostacolato quello sviluppo compatibile, promesso al momento della istituzione della Legge, e tanto atteso dalla popolazione;di aver ostacolato con atteggiamenti che spesso prevaricano le loro competenze istituzionali, iniziative del Comune e anche della locale Università Agraria, mirate alla ricerca e al tentativo di far decollare lo sviluppo atteso e scongelare una situazione che ormai da anni è limitata alla sola attività di guardiania.Il tentativo di rimozione e delegittimazione dei lavoratori e dei dirigenti della riserva da parte dei firmatari della mozione avrebbe dovuto generare lo sdegno della giunta, che invece si spaccò in due: in particolare il vicesindaco (area DS) fece sua la mozione, sfiduciando di fatto la giunta stessa. Al primo cittadino di Canale (area Margerita), non restò che dimettersi per non essere complice della gravità delle affermazioni inserite nella mozione.Lo sdegno popolare non è mancato: i siti internet www.manzianalab.org e www.canalechevogliamo.org hanno iniziato a raccogliere un gran numero di adesioni in favore dei lavoratori da parte di singoli cittadini e di enti quali:CGIL Funzione Pubblica Lazio il conduttore el programma di Rai 3 “Gaia” e noto geologo Mario Tozzi i dipendenti del comune di Canale Monterano i direttori dei parchi del Lazio Sezione laziale della Società Botanica Italiana c/o Dipartimento di Biologia Vegetale dell’università “la Sapienza” di RomaOra ti chiedo: è credibile che un esiguo numero di lavoratori della riserva sia riuscito a mettere sotto scacco un intero paese e tutte le sue attività produttive per quasi quattro anni, terrorizzando le “innocenti anime pie” che hanno presentato la mozione? O non è forse che, espletando i loro sacrosanti doveri di guardiania, hanno impedito abusi e soprusi e che tale attività non sia andata a genio a qualcuno?In questa sede non voglio dilungarmi sulle motivazioni che hanno portato gli amministratori autoproclamatisi di sinistra ad attaccare in maniera così veemente e volgare la riserva naturale, i lavoratori che ne fanno parte e tutto ciò che essa rappresenta. Nè voglio tirarti per la giacca in una brutta campagna elettorale che vede protagonisti da una parte l’ex sindaco della Margherita (quello che si è dimesso) e dall’altra l’ex vicesindaco dei DS (quello che ne ha, di fatto, provocato le dimissioni) ed i firmatari della mozione.Tuttavia sarebbe tanto gradita una tua testimonianza, magari un e-mail a info@canalechevogliamo.org, in favore dei lavoratori della riserva, lasciati colpevolmente soli da parte della direzione locale dei DS e di Rifondazione Comunista, così come sono stati isolati tutti quei simpatizzanti di centro-sinistra che come me hanno osato criticare l’operato dei firmatari e dei fiancheggiatori della mozione del diciassette maggio duemilacinque. Tira una brutta aria di inciucio in Italia, caro Beppe, e tu sei uno dei pochi ad averlo capito. In nome della real-politik si gettano colpi di spugna sui furbetti del quartierino, si invocano amnistie in favore di Previti e il presidente di Mediaset va a Rai 3 per perorare la causa di “D’Alema for president”; e tutto ciò che è di impaccio o che è scomodo viene messo nel dimenticatoio, persino un’intera riserva naturale.Aiutami a combattere questa battaglia contro poteri assai forti, in nome di quella libertà e indipendenza a te tanto care. Un abbraccioStefano MACIOCCHIblog.libero.it/Stefanomac