Stefano Maciocchi

I saldi di fine settembre


Così il "tronchetto" ci ha lasciati, orfani di un azienda indebitata sino al collo e dal futuro assai incerto. Al suo posto è stato nominato il signor Rossi, il traghettatore buono per tutte le stagioni e che nel '97 tramutò l'ex-SIP parastatale in un altro carrozzone, però quotato in borsa.Nessuno ci dirà mai come sono andate veramente le cose: però è possibile leggere tra le righe le motivazioni più probabili delle dimissioni di Tronchetti Provera.La società per azioni Telecom Italia, quotata alla borsa di Milano e in quella di New York, si trova in condizioni debitorie spaventose: le recenti fusioni bancarie hanno reso ancora più debole la posizione dell'azienda di telecomunizioni nei confronti degli istituti di credito. La strategia individuata da Tronchetti Provera per racimolare un po' di liquidità è apparsa a tutti una vera e propria svendita. La rete fissa, in parole povere il doppino telefonico, doveva tornare in mano pubblica tramite la Cassa Depositi e Prestiti; la telefonia mobile, cioè la TIM, scorporata e venduta al migliore offerente; i diritti televisivi sulle partite di calcio di serie A ceduti al magnate australiano Rupert Murdoch, proprietario di Sky Italia.E' evidente che nessun consiglio di amministrazione può accettare una svendita del genere spacciata per strategia industriale: dunque al compagno di Afef è stato consigliato di presentare una lettera di dimissioni, magari irrevocabili.Per salvare la faccia e quel che resta del valore azionario si è gettato fumo negli occhi della gente, facendo credere che le dimissioni del manager erano motivate da presunte pressioni dello stato e del governo. Ma basta guardare la faccia di Prodi per capire che i destini delle telecomunicazioni sono passati altrove: nessun governo in crisi nera con le finanze pubbliche avrebbe potuto accollarsi il backbone della Telecom, senza contare che l'Unione Europea si è sempre mostrata contraria agli interventi pubblici finalizzati a salvaguardare le finanze di aziende quotate in borsa.Si addensano nubi nere e cariche di pioggia sul futuro delle telecomunicazioni nel nostro paese, ma soprattutto sul futuro di centinaia di lavoratori, cui va tutta la mia solidarietà.(il link dell'immagine è tratto dal blog di Beppe Grillo)