Stefano Maciocchi

I fan postumi


La morte di Oriana Fallaci ha scatenato la più squallida delle ipocrisie tra tutti i politici ed i cosiddetti intellettuali. La scrittrice toscana aveva un carattere egocentrico e prepotente e, nella sua lunga carriera, si è attirata più nemici che amici.Ma oggi, a leggere le maggiori testate, tutti si rammaricano della grande perdita ed ognuno ha un aneddoto da segnalare, come se fosse stato il suo unico confidente.Non voglio accodarmi alla schiera dei falsi estimatori della Fallaci, ho sempre ritenuto la scrittrice una donna mossa più dall'amore verso se stessa che verso le posizioni che difendeva. Le sue interviste ed i suoi libri erano soprattutto la sua autocelebrazione.Inoltre le sue posizioni contro i popoli musulmani dimostravano una enorme superbia, tanto da sfociare nel razzismo e nella xenofobia. Trattava il complesso rapporto con il mondo islamico con la stessa superficialità e grettezza di chi afferma che tutti i napoletani sono scansafatiche: concetti indegni per una donna che si è sempre sentita più intelligente del mondo intero.La sua morte mi addolora umanamente e spero che non abbia troppo sofferto per il male che l'ha minata per così lunghi anni. Ma il vuoto che lascia come giornalista e scrittrice non è così incolmabile come i farisei delle testate giornalistiche oggi affermano. Ci lascia una donna che ha sprecato il suo immenso talento e coraggio nella venerazione di se stessa e delle sue convinzioni. E questo non le si potrà mai perdonare.(il link dell'immagine è tratto dal sito di Adnkronos)