Stefano Maciocchi

Dalla Cina con orrore


Romano Prodi ed una folta pletora di imprenditori, tra cui Luca Cordero di Montezemolo, sono sbarcati in Cina con l'intento di ingraziarsi le simpatie dei produttori ed industrali cinesi. Speravano, le ingenue mammolette, di placare con un po' di tortellini emiliani le mire espansionistiche, commerciali e non, dello sterminato paese del est asiatico.Già questo basterebbe per sottolineare l'inutilità di un viaggio i cui costi gravano sulla collettività. Ma c'è un piccolo particolare che rende la trasferta immorale: in Cina governa una spietata e feroce dittatura, che uccide i dissidenti e che tratta i lavoratori come se fossero animali da soma. Ci vuole una gran bella dose di pelo sullo stomaco per stringere la mano agli autori della strage di piazza Tien-An-Men.Invece di andare a mendicare le briciole di quella golosa fetta di torta che è il mercato cinese e continuare a far prosperare chi, sottopagando gli operai, affossa le economie occidentali vendendo prodotti scadenti a costi bassissimi, occorrerebbe agire ai più alti livelli per portare democrazia e libertà in Cina.Bisognerebbe sanzionare a livello ONU la Cina, magari adottando un embargo delle materie prime petrolifere, almeno finchè non verranno indette libere elezioni.Una Cina democratica, con uno statuto dei lavoratori che li libera dal giogo della schiavitù farebbe meno paura ma non consentirebbe gli immensi guadagni che l'oligarchia petrolifera mondiale pretende di ottenere. Le carceri cinesi sono ancora piene di studenti ed operai? Pazienza, oggi è il tempo del dialogo con i dittatori, in nome di quella real politik che ha prodotto due guerre mondiali e milioni di vittime innocenti.(il link dell'immagine è tratto dal sito di Arealocale.com)