Stefano Maciocchi

La morte del diritto


 
E’ morto il tiranno, ma con lui è stato impiccato anche quel poco che resta dello stato di diritto internazionale. Il processo a Saddam Hussein, con la relativa e scontata condanna a morte comminata dal “tribunale” iracheno, è stato gestito in realtà dagli Stati Uniti d’America fin dalle prime battute. Per Bush, Saddam Hussein doveva morire in breve tempo: occorreva metterlo a tacere per evitare che spiegasse all’umanità alcune piccole cose, come ad esempio gli aiuti in dollari ed armi che il rais aveva ottenuto dall’amministrazione statunitense ai tempi della guerra contro l’Iran di Khomeini. Anche allora Saddam assassinava e sterminava centinaia di esseri umani, ma tutto l’occidente sapeva e faceva finta di non vedere per ovvi interessi politici ed economici.Avrebbe anche potuto raccontare del supporto logistico, economico e militare ottenuto in maniera disinteressata dal mondo occidentale quando prese il potere con un colpo di stato. Quello che oggi è stato definito da tutti come uno spietato aguzzino, allora era un leader laico da proteggere dai fondamentalisti religiosi.La stupida ingordigia e l’ottusa violenza di George Bush sono riuscite a trasformare un feroce dittatore in un martire dell’Islam. Temo che le conseguenze di questa imbecille e macabra esecuzione non tarderanno a manifestarsi in tutto il mondo, facendo spargere altro sangue di milioni di innocenti la cui unica colpa è stata quella di vivere nello stesso pianeta del peggior presidente degli USA di tutti i tempi, George W. Bush.(il link dell'immagine è relativo al sito cnn.com)