Stefano Maciocchi

Lettera di un privilegiato


Tommaso Padoa Schioppa, oltre ad essere il ministro dell’economia nell’attuale governo, è un autorevole economista di livello internazionale. Dunque è uno che sa far di conto e, in base a questa sua peculiarità, ha capito che l’Italia non può più permettersi di mantenere un numero spropositato di parassiti e scansafatiche della prima ora e lo ha esternato in una lettera al Corriere della Sera. Secondo il ministro a questa categoria appartiene l’impiegato pubblico, che “non può essere trasferito ad altro luogo di residenza, né a diversa mansione, e neppure a diverso ufficio, mentre spesso nessuno controlla se va o no al lavoro”; il magistrato, che gode di “due mesi l'anno di vacanza”; il pilota d’aereo, che effettua “due giorni la settimana di servizio”; infine l’accademico, che svolge “tre-quattro ore d'insegnamento la settimana (per pochi mesi l'anno)”. L’ultima specie menzionata da Padoa-Schioppa è quella dei maledetti lavoratori che osano ancora avere il ”contratto di lavoro inflessibile, sempre più in contraddizione con la concorrenza mondiale e col cambiamento tecnologico”. Se fossimo un popolo con una soglia minima di amor proprio, domani mattina dovremmo tutti quanti andare sotto il ministero dell’economia e prendere a pernacchie l’esimio economista. In particolare dovrebbero andarci tutti i dipendenti pubblici che fanno il loro lavoro per quattro soldi e tra mille difficoltà e carenze; i cassintegrati ed i licenziati per colpa del loro contratto a tempo indeterminato. Con che coraggio si possono scrivere dei luoghi comuni così vili ed inesatti, quando chi li scrive appartiene alla casta più privilegiata dell’universo: quella dei politici italiani? Vogliamo calcolare quanto ci costano i parlamentari? E soprattutto quali servigi ci offrono a fronte del tenore di vita che noi comuni mortali gli forniamo con le nostre tasse? Perché noi cittadini dobbiamo lavorare quaranta anni per andare in pensione con un obolo, mentre ai deputati ed ai senatori bastano solo i pochi anni di una sola legislatura per ottenere il massimo della pensione? Speriamo che i giovani abbiano sentito l’appello del Capo dello Stato e che si sbrighino ad entrare in politica per sostituire l’attuale classe dirigente: di questi vecchi soloni, inutili, costosi e spesso pregiudicati non se ne può proprio più.(il link dell'immagine è relativo al sito Corriere.it)