Stefano Maciocchi

First life


Che bello il mondo fasullo di Second Life, una sorta di Grande Fratello cibernetico dove degli automi interagiscono con altri pupazzi informatici. Nella seconda vita si può interloquire con Garibaldi, Hitler e Bono degli U2, mentre nella vita vera si divorzia dal coniuge per incapacità di comunicare e crudeltà mentale.In questa geniale invenzione mediatica, proiettiamo le nostre aspirazioni e quello che avremmo voluto essere nella realtà di tutti i giorni, in una sorta di esame di riparazione del nostro mediocre vivere quotidiano.Compriamo case, isole e continenti. Facciamo amicizia con perfetti sconosciuti che si trovano all'altro capo del mondo, mentre le migliori persone ci passano accanto e noi non sappiamo riconoscerle, impegnati come siamo ad abbellire il nostro avatar.Se proprio dobbiamo impegnarci è meglio farlo nella vita reale, nella politica e nella società. Vogliamo apparire migliori di quello che siamo? Usciamo e ricominciamo a parlare con gli altri e, cosa assai più importante, impariamo ad ascoltare cosa gli altri hanno da dirci. Litighiamo, gioiamo, indignamoci, insomma riappropriamoci della nostra vita vera e lasciamo la seconda a chi vorrebbe che ci rincoglionissimo nella realtà virtuale, per distrarci dagli orrori delle guerre e da tutte le ingiustizie che insanguinano il nostro pianeta.