Stefano Maciocchi

Le Mele stregate


Quanta ipocrisia nel caso della "notte brava" dell'onorevole Cosimo Mele, dell'UDC. Si è dimesso per aver passato una notte d'amore clandestino con una signora che faceva e farà ancora il mestiere più antico del mondo. Sfortuna per lei e per l'onorevole, la signora ha dovuto ricorrere alle cure mediche per aver ingerito sostanze non proprio indicate per la cura dell'artrite e la clandestinità si è liquefatta nell'arco di poche ore.Più che agli elettori il buon Cosimo dovrà rispondere del suo "operato notturno" alla attuale moglie: si tratta di una faccenda privata e specularci sopra è da sciacalli. Avrei gradito le dimissioni di D'Alema e Fassino l'indomani dell'uscita delle intercettazioni "Unipol": non c'è alcun reato, dicono loro, ma ci sono situazioni che arrecano danno alla politica tutta, delegittimandola al livello di un coro di tifosi da stadio.Avrei gradito le dimissioni di Dell'Utri, di Previti; di Pannella quando fece uscire di galera l'agente segreto Tony Negri, che, dopo essersi assicurato di ricevere la pensione da parlamentare, scappò a Parigi.Avrei visto volentieri a casa Visco quando fu condannato per abuso edilizio a Pantelleria, mesi prima della "querelle" con l'intero corpo della Guardia di Finanza. E anche Gustavo Selva, fruitore a sbafo delle autoambulanze.Ma loro possono andare a testa alta, non si sono macchiati del reato gravissimo della "scappatella", o almeno non sono mai stati beccati.Caro Cosimo, la prossima volta sniffi, prenda tangenti, spii i suoi avversari ed i suoi collaboratori, si compri tre televisioni con i soldi di Craxi, cacci via i servitori dello stato che indagano in maniera troppo zelante sul suo conto (corrente e non), sfrutti qualche viados e, se le avanza del tempo, fondi un nuovo partito. Vedrà che le intitoleranno anche qualche piazza del nostro nauseabondo paese.