Stefano Maciocchi

Prodotto esterno lordo


"Italiani brava gente" era il titolo di un buon film degli anni 60, in cui si sosteneva che gli italiani all'estero erano migliori dell'immagine che i governi danno di se. Tuttavia la mattanza di Duisburg ci fa tornare indietro di mille anni luce, mostrando tutto il peggio che il nostro paese è riuscito a creare negli ultimi 150 anni: la mafia.E' inutile illuderci: la migliori persone e i più onesti servitori dello Stato sono stati spazzati via dalle pallottole di "cosa nostra", mentre i capi della mafia sono dentro i consigli di amministrazione delle aziende, delle banche e persino nel cuore dello stato, la camera dei Deputati ed il Senato.La mafia non ha più bisogno di ammazzare, è ormai dentro la stanza dei bottoni: ha persino messo in scena la commedia dell'arresto di Provenzano e di qualche altro manovale della morte, cercando di farci credere, con la complicità dell'informazione corrotta dei mass media, che i capi di cosa nostra erano stati finalmente arrestati.Come è possibile credere che dei semi analfabeti possano essere a capo di una delle multinazionali più complesse e ramificate del mondo. Può, un settantenne scrittore di "pizzini", essere in grado di inserire i suoi uomini all'interno delle merchand bank, di imporre politiche monetarie agli stati per fare incrementare i propri loschi affari ed il riciclaggio di denaro sporco?I capi della mafia sono esperti uomini di affari, con ottime conoscenze dei mercati finanziari e delle dinamiche politico-economiche internazionali. Sono persone che non sono in vista, che non appaiono nelle pagine dei giornali, agiscono nell'ombra e nella parvenza della legalità. Finchè avremo gli attuali uomini politici al potere, di destra e di sinistra, nessuno mai riuscirà a scardinare le organizzazioni mafiose e a far tornare la legalità al potere. Lo sapevano bene Falcone e Borsellino, Ninni Cassarà e tanti altri onesti servitori dello stato massacrati da chi avrebbe dovuto difenderli e sostenerli, da tanti poltici collusi e corrotti che ancora oggi imperversano nelle televisioni pubbliche e private, garanti dell'impunità dei mafiosi.