Vaga_Mente...

REWIND


Ero stata con te tutta la notte, ma hai aspettato il mattino per lasciarmi per sempre. Hai aspettato che io andassi via, forse non volevi salutarmi…io nemmeno. Avrebbe fatto troppo male. Da quel giorno sono passati tanti anni papà, ma tu sei sempre con me, inutile che te lo dica. Eravamo troppo uniti io e te.Tutti i ricordi più belli della mia infanzia sono legati a te. E’ ricordando le cose fatte insieme che penso a me come ad una bambina felice. La colazione nel bar più sciccoso del centro, la domenica mattina; il dare da mangiare ai piccioni in piazza, le lunghe passeggiate sotto i portici…non ci lasciavamo scappare una vetrina ricordi? Sono sempre piaciute ad entrambi le cose belle…ed io ero la tua consulente di fiducia quando andavi a fare shopping e non badavi a spese. Poi te ne sei andato...davvero troppo presto mi hai lasciata sola. Non hai fatto in tempo a conoscerlo, ma so che sai di avere un nipote (sapessi quanto ti sarebbe piaciuto, papà) perché una delle rare volte che sono venuta a trovarti al cimitero è stato proprio per dirti che aspettavo un bambino. Lo ricordo benissimo quel momento…ero sola, in casa, quando ho fatto il test. Appena ho avuto la risposta la mia reazione è stata immediata. Tu, solo tu, dovevi essere il primo a saperlo.Ti erano rimasti  solo la pelle addosso e un filo di voce quando mi dicesti di non aspettare troppo “ad andare in macchina”…usasti proprio questa espressione…chissà perché…ma capii subito cosa intendevi dire. E così quel giorno mi sono vestita in fretta e sono corsa da te per dirtelo. Io non vengo mai al cimitero, non farmene una colpa. Tu, per me, sei altrove, non so dove…e chi  lo sa?. Di certo sei nel mio cuore, lì non faccio fatica a trovarti. Paradossalmente ho sofferto la tua assenza più negli anni a venire. Ho sempre tenuto duro durante la tua malattia. Il giorno del tuo funerale, in piena estate, ho sfoggiato un tailleur di lino rosso come a volere dare  uno schiaffo alla morte e alla tristezza. Tu avresti voluto che io fossi forte e così…non una lacrima, frasi di circostanza con tutti. Io, di pietra,  mentre chiudevano la bara con  dentro te e l’abito, comprato insieme, che avevi indossato il giorno del mio matrimonio.Io, di ghiaccio, mentre ti infilavano in quel tunnel tremendo. Sono passati più di vent’anni ormai, ma ancora non riesco a guardare un film in cui la trama è incentrata sul rapporto padre e figlia senza mettermi a piangere con tanto di singhiozzi. E ogni volta che vado in centro, magari con un’amica, è sempre una festa…mi sembra di tornare bambina. Oggi è la tua festa…19 marzo, festa del papà, ma tu sai che io non do troppa importanza alle ricorrenze.Io ti penso, e qualche volta ti sogno pure, tutti i giorni dell’anno, solo che oggi mi ha preso così.Ho tolto la briglia ai pensieri ed eccomi qui . Ti sto scrivendo da un posto dove tanti parlano di sé, di delusioni, di amori…finiti, appena nati….di amore insomma.Anche io lo faccio…oggi parlo dell’amore che provo per te. Ciao Papà….e mi raccomando, ovunque tu sia, tienimi d’occhio e mostrami la strada…che ogni tanto mi perdo.