Il mio scrigno

MARE


Ho voglia di te, amico mare: da molto non ti vedo e sogno il tuo abbraccio, le carezze della brezza, i luminosi sorrisi delle onde. Vorrei correre sulle tue rive orlate di sabbia e di scogli, ascoltare le voci ed i suoni dell¹acqua che arriva e riparte, che gioca tra i sassi e nei gorghi degli anfratti nelle coste rocciose. Mi attendono chiari gabbiani, liberi in volo o in riposo sulla lucida tua superficie; si muovono attenti e operosi, soli in gruppo, calmi e sereni: dan fiducia e speranza e vorresti esser tra loro. Amo sedere a te accanto, là dove lambisci la rena e lasci piccoli tesori; resterei ore a contemplarti, a bere il profumo di salso che emani quando ti infuri ed al cielo alzi candide spume. Sempre mi sei caro: calmo e scintillante sotto il sole, massa schiumosa e muggente, increspato da bianchi puffini, arrossato al tramonto o dorato all¹aurora, lucente specchio della luna, malinconico sotto la pioggia, di lucido bronzo tra la neve. Godo ammirarti dall'ombra di pini, palme ed alberi tuoi, tra piante e fiori di viali, giardini e balconi: il tuo splendore traspare a macchie di intenso ridente turchino, invito che non si può rifiutare. E corro a te col pensiero e mi sento fresca e beata come quando nelle tue braccia accoglienti mi abbandonavo. Anche se lontano sei sempre con me: la tua luce, la tua voce, il tuo vivo profumo non mi hanno lasciata. Sei troppo grande, mare, perché ti si possa abbandonare!